https://ilsimplicissimus2.com/
Solo i ciechi volontari fanno finta di non vederlo, parlo dello stretto legame che esiste tra guerra ed élite finanziarie: il passaggio di Jens Stoltenberg – ex primo ministro norvegese, ex direttore del Gavi Alliance, la fondazione finanziata da Bill Gates per promuovere la diffusione dei vaccini a livello globale e infine ex segretario della Nato – a capo del gruppo Bilderberg, dimostra a pieno il funzionamento del sistema di potere reale. Si tratta di una pratica che vede il riciclaggio costante delle stesse figure stantie e marce da una posizione all’altra: una volta che hanno accumulato errori su errori o una quantità irreversibile di malcontento pubblico, i burattinai li spostano sulla scacchiera come fossero pedoni. La stessa cosa accade, tanto per fare qualche esempio, per Mario Draghi o per Kaja Kallas passata da primo ministro dell’Estonia – un Paese che ha meno della metà degli abitanti di Roma di cui il 28 per cento di russofoni gravemente discriminati- a braccio destro di von der Leyen come vicepresidente della Commissione Europea. La democrazia avanza.
Ma di sicuro la nomina di Stoltenberg suona davvero come sinistra visto che è stato scelto specificamente per la sua “competenza” nella guerra tra Ucraina e Russia, il che potrebbe indicare l’area principale su cui si concentrerà la cricca del Bilderberg nei prossimi anni: tenere alto il vessillo della guerra anche, se non soprattutto, attraverso operazioni terroristiche, le uniche ormai realmente alla portata della Nato. Il legame è diretto perché Alex Karp, amministratore delegato di Palantir, un’azienda di software che lavora essenzialmente con i servizi americani, non solo fa parte del direttivo Bilderberg, ma si è anche vantato del fatto che la società era “responsabile della maggior parte degli attacchi dell’Ucraina”.
Ora con l’assunzione di Stoltenberg, possiamo vedere molto bene i contorni di una parte consistente dello stato profondo globale: è costituito da personaggi legati all’industria bellica e all’intelligence che presiedono circoli frequentati da tutti i principali leader politici ed economici del mondo occidentale. Come si può facilmente immaginare, i tamburi di guerra vengono suonati a distesa per far scorrere il treno della cuccagna nell’infinito ciclo del complesso finanzario-militare-industriale.
Inoltre questo personaggio che ha dimostrato una totale mancanza di autonomia, di intelligenza e persino di educazione, ma che è certamente dotato di uno stolido fanatismo, sarà probabilmente usato per arginare la dissoluzione del potere delle élite europee. È notizia di questi giorni che Alice Weidel di Afd è in testa nei sondaggi per la carica di nuovo cancelliere a Berlino, mentre il partito di Nigel Farage ha superato per numero di iscritti quello conservatore in tutto il Regno Unito. Non è certo un caso se oltre alla nomina di Stoltenberg, c’è stata quella a membro del direttivo di Bilderberg di Fareed Zakaria della Cnn che rivela ancora una volta il nesso tra potere militare, industriale e mediatico volto a orientare le pubbliche opinioni.
Intanto anche dal punto di vista geopolitico le cose non sembrano andare così bene: si sta sgonfiando l’entusiasmo per la cacciata di Assad dalla Siria. Una grande manifestazione pro Palestina si svolgerà a Istanbul il primo gennaio del prossimo anno e ad organizzarla è stato il figlio di Erdogan, Bilal. Lo slogan della manifestazione dice tutto: “Ieri Santa Sofia, oggi la Moschea degli Omayyadi (Damasco), domani Al-Aqsa (Gerusalemme).” Le parentesi sono mie per far comprendere bene in quale pasticcio si siano messi Israele e Usa con questa operazione. Tanto più che Jolani il nuovo leader terrorista bazzica sempre più con personaggi dei servizi turchi. E come se non bastasse si parla di un nuovo e più stretto accordo di partenariato tra Russia e Iran da siglare prima dell’ entrata di Trump alla Casa Bianca. Non basteranno probabilmente le varie “montagne” (Berg questo significa in tedesco) per arginare la marea che cresce attorno al potere grigio che si è impadronito dell’Occidente.
Nessun commento:
Posta un commento