“Una storiella indiana dice che l’elefante vive 100 anni e la farfalla un’ora. L’elefante non può dire alla farfalla: ‘Per favore, aspettami 10 minuti’. I tempi sono completamente diversi. Lo stesso accade per il salario minimo. Noi discutiamo del problema del reddito minimo come elefanti che hanno tutto il tempo.
ilfattoquotidiano.it
Ma mentre noi parliamo, ci sono migliaia, migliaia, migliaia di lavoratori che guadagnano 2 euro all’ora”. Sono le parole pronunciate a Omnibus (La7) da Domenico De Masi, sociologo e direttore della Scuola del Fatto Quotidiano, che critica duramente il temporeggiamento del governo Meloni sulla questione del salario minimo.
“Dicono che bisogna pensarci ancora qualche settimana – aggiunge De Masi
– Ma pensare che cosa? Esistono studi, libri, ricerche. Si sa tutto sul
salario minimo, non c’è da esplorare più nulla. Chi vuole rinviare le
decisioni, lo fa semplicemente per diluire questa necessità, che è
totale. Tutti i paesi civili, governati dalla destra e dalla sinistra, hanno già il salario minimo. Solo noi c’è ancora tutto questo”.
De Masi sottolinea: “Dicono che occorre la contrattazione. Ma la contrattazione c’è già.
E non basta, non riesce a raggiungere questi lavoratori. Insegno
sociologia da 40 anni e sono 40 anni che si parla di salario minimo. Il
fatto che occorrano ancora delle settimane per riflettere significa che
quelli che vogliono pensarci non hanno studiato in passato. Avevano
tutte le carte in tavola per conoscere questo problema in modo perfetto.
La verità è che non c’è da pensare o da studiare niente più. C’è da dire sì o no al salario minimo, assumendosi questa responsabilità davanti al 70% di italiani che sono a favore alla misura”.
E conclude: “Non è possibile che un paese come l’Italia sia all’ottavo posto nel mondo per il Pil
e sia addirittura il fanalino di coda, nonché in ritardo come tempo e
come modo, su una questione così basilare riguardante una fetta tanto
ampia di cittadini”.
Nessun commento:
Posta un commento