lunedì 30 maggio 2022

PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PERCHÉ PRESCRIVEVA ESAMI PRIMA DEL VACCINO: IL CASO A ROMA

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PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PERCHÈ PRESCRIVEVA ESAMI PRIMA DEL VACCINO: IL CASO A ROMA

È stata avviata l’ennesima procedura disciplinare da parte dell’Ordine dei medici. Questa volta a farne le spese è stato Giuseppe Barbaro, cardiologo di 64 anni, specializzato anche in medicina interna e dirigente medico presso l’ospedale policlinico Umberto I di Roma. Per quale motivo l’Ordine ha deciso di mettere sotto torchio un suo iscritto?

L’accusa contro il cardiologo

L’accusa sarebbe arrivata da un medico vaccinatore della ASL Roma 2 che si sarebbe confrontato con diversi pazienti in cura dal dott. Barbaro che avrebbero presentato regolare documento di esenzione vaccinale. È bastato questo per far scattare il sospetto che il cardiologo di Roma abbia avuto la mano leggera nel rilasciare il differimento dal trattamento sanitario, ma è stato davvero così?

In realtà le esenzioni ottenute dai pazienti erano tutte regolari e sono il risultato dell’applicazione di uno dei principi alla base della medicina: ossia primum non nocere. In pratica qualsiasi medico, prima di far sottoporre un paziente ad una qualsiasi cura, dovrebbe valutare con attenzione il rapporto rischio beneficio, che varia a seconda del soggetto.

Gli esami prima del vaccino sono vietati?

In questo caso il dott. Barbaro era solito consigliare ai suoi pazienti una serie di esami ed analisi preparatorie alla vaccinazione. L’obiettivo era quello di prevenire eventuali effetti avversi dovuti al trattamento e quindi gli esami riguardavano per lo più la valutazione di eventuale predisposizione a trombosi, eventi emorragici, infarti e problemi cardiaci che vengono enumerati negli stessi foglietti illustrativi dei vaccini anti Covid.

Questo è stato sufficiente per l’Ordine dei medici per accusare il cardiologo di Roma di aver violato l’articolo 6 del codice di deontologia medica perché avrebbe “adottato e diffuso pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica”.

In sostanza un medico che esercita una sua prerogativa viene in questo caso trattato alla pari di uno stregone o di uno sciamano. Il prossimo 9 giugno il dott. Barbaro dovrà così comparire di fronte alla Commissione disciplinare dell’Ordine con l’incredibile accusa di aver adottato una linea prudenziale per i suoi pazienti.

I preoccupanti precedenti

Non è però la prima volta che l’ordine dei medici sembra essersi trasformato in questi ultimi due anni in un tribunale della santa inquisizione.

Oltre alla sospensione di centinaia di professionisti che hanno deciso di non sottoporsi al trattamento sanitario, l’ordine ha messo alla berlina anche medici colpevoli di aver visitato i pazienti a casa. Come Gerardo Torre, medico di Pagani in provincia di Salerno, che aveva prestato assistenza domiciliare ad oltre 3.000 pazienti che aveva in cura. Stessa sorte che è toccata anche al dott. Andrea Stramezzi che è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Milano con l’accusa di aver violato il protocollo di cura suggerito dal Ministero della Salute, quello che prevedeva tra le altre cose la tachipirina e la vigile attesa.

La vicenda dell’ennesimo medico richiamato dall’Ordine ci consegna un quadro piuttosto avvilente delle nostre istituzioni sanitarie, che hanno ormai trasformato i pazienti in polli da allevamento intensivo.

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