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Riporta oggi sul suo canale Telegram il fotoreporter italiano Vittorio Nicola Rangeloni:
“Donetsk, città nuovamente colpita a random dall’artiglieria ucraina.
Colpito il distretto Budyonnovsky la zona del mercato centrale e la scuola non distante. Il bilancio preliminare parla di due morti e 12 feriti, tra cui sette insegnanti.
Aggiornamento 11:25: il bilancio dei morti è salito a sei, 14 i feriti”
Rangeloni mostra questi due video.
Riporta il giornalista italiano Maurizio Vezzosi, inviato in Donbass dall’inizio dell’operazione russa il 24 febbraio, sul suo canale Telegram.
"Donetsk, ora. Un attacco ucraino colpisce una scuola del centro."
E mostra questa foto:
Il bombardamento delle scuole di Donetsk da parte delle Forze armate ucraine (AFU) è scandaloso. Lo ha affermato il il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Di per sé, gli attacchi alle infrastrutture civili, alle istituzioni per l'infanzia e così via sono oltraggiosi. Questo è ciò contro cui stanno combattendo i nostri soldati. Proteggere le persone dai neonazisti che compiono questi attacchi è l'obiettivo principale perseguito durante l'operazione militare speciale", ha affermato Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla reazione del presidente russo Vladimir Putin ai bombardamenti delle scuole di Donetsk e all'attacco terroristico a Melitopol.
Sono passate ore dall'ennesimo crimine del regime di Kiev e nessuno dei principali giornali mainstream vi riporta la notizia.
E sapete perché non possono darvela?
Semplicemente perché poi dovrebbero spiegarvi che i carnefici, da 8 anni, non da oggi, sono neonazisti dichiarati che hanno perseguitato etnicamente la popolazione russofona. E che, esattamente come avviene da 8 anni, i bersagli sono anche le scuole - secondo il capo dell'amministrazione cittadina, Alexei Kulemzin, i proiettili hanno colpito 3 differenti scuole - e tra i deceduti oggi c'è un bambino, nato nel 2009.
Di tutto questo non trovate traccia sui giornali italiani perché poi vi dovrebbero chiedere scusa delle tonnellate di fake news con cui hanno avallato i crimini dei neo-nazisti nei gangli del potere a Kiev.
Ma c’è anche un altro motivo dietro la censura: Donetsk è stata colpita dai sistemi di artiglieria dei paesi della NATO. Lo riporta il quartier generale della difesa territoriale della Repubblica Popolare di Donetsk. "Le forze armate ucraine hanno utilizzato l'artiglieria dei paesi della NATO durante il bombardamento di Donetsk. Dieci proiettili di calibro 155 mm sono stati sparati da posizioni ad Avdiivka in direzione di un asilo nido e di edifici residenziali nel distretto di Kalininsky", scrive Interfax che riporta le notizie diffuse dal quartier generale della difesa territoriale.
In precedenza, gli Stati Uniti hanno già trasferito in Ucraina 90 obici M777, che consentono alle forze armate ucraine di formare cinque battaglioni di artiglieria e circa 190.000 proiettili per loro, oltre a 121 droni d'attacco tattico Phoenix Ghost.
Ma anche l'Italia, grazie anche al voto dei distratti fintopacifisti Conte o Salvini che hanno dato il via libera alla delega in bianco del 3 aprile, ha inviato armi pesanti come il cannone/obice da 155/39 FH-70 (oggi Repubblica mostra un video della distruzione di uno da parte delle forze russe che come l'AntiDiplomatico vi avevamo mostrato nei giorni scorsi).
Stesso calibro, insomma, di quello oggi utilizzato per distruggere 3 scuole a Donetsk.
E se fosse stata proprio quell'arma italiana, data al regime di Kkiev dal governo Draghi, ad essere stata utilizzata dai neo-nazisti di Kiev per attaccare bambini e insegnanti oggi? Solo un'interrogazione parlamentare dei pochissimi non allineati al Draghistan potrebbe aiutare a fare luce...
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