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Israele ha uno strano concetto del cessato il fuoco, che si può riassumere in “io sparo quando mi pare e tu stai fermo e subisci”
L’esercito israeliano hanno reso noto che nella giornata di ieri ha effettuato un raid contro “attività in Libano che rappresentavano una minaccia per lo Stato di Israele, violando gli accordi di cessate il fuoco”. Le Forze di difesa israeliane affermano unilateralmente e quindi senza prove a supporto, di aver osservato agenti armati caricare un veicolo con lanciarazzi RPG, scatole di munizioni e altre attrezzature militari e colpito il veicolo. “Sono stati inoltre identificati terroristi di Hezbollah che si avvicinavano alle strutture di Hezbollah nel Libano meridionale”, di conseguenza la IAF, Aeronautica militare israeliana, ha “colpito i terroristi.
Le IDF hanno successivamente localizzato armi, tra cui granate e pistole, sui terroristi”. Inoltre, “è stata identificata un’attività terroristica in una struttura di Hezbollah” con lanciarazzi nell’area di Sidone nel Libano meridionale, la IAF ha colpito i lanciatori. Durante un ulteriore episodio, la IAF ha condotto un attacco basato sull’intelligence su un veicolo militare che operava nell’area di un sito di produzione di razzi di Hezbollah. L’impressione è che questa tregua durerà ancora per poco.
A Gaza, dopo non c’è il cessate il fuoco gli israeliani sparano senza limiti e ieri in un raid, hanno ucciso un’operatore di Save the Children. “Siamo devastati e indignati per l’uccisione del membro dello nostro staff Ahmad Faisal Isleem Al-Qadi, 39 anni, in un attacco aereo israeliano a Gaza – si legge su X – è il nostro secondo collega ucciso a Gaza. Condanniamo questo attacco nei termini più forti e chiediamo un’indagine”.
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