domenica 22 dicembre 2024

Putin: “Per l’attacco di ieri con droni sulla città di Kazan l’Ucraina subirà nuove pesanti distruzioni e si pentirà”

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“Chiunque, per quanto cerchi di distruggerci affronterà a sua volta una distruzione molto più grande e si pentirà di ciò che sta cercando di fare al nostro Paese”

Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione governativa trasmessa in televisione, aggiungendo: “Non solo ripareremo il danno che alcuni tentano di causarci, ma andremo avanti anche a un ritmo più veloce di come stiamo facendo ora”. Putin dunque in risposta al raid di droni che ieri ha colpito la città russa di Kazan, sul Volga, a 1.000 km dai confini ucraini, che non ha provocato vittime, ma solo danni materiali, minaccia “nuove distruzioni” in Ucraina.

“Chiunque, in qualunque modo, cerchi di distruggere qualcosa nel nostro Paese, dovrà affrontare una distruzione molto più grande nel suo stesso Paese e si pentirà dei suoi tentativi di farlo nel nostro Paese”, ha affermato il presidente russo durante la cerimonia di apertura di nuovi siti aeroportuali e di infrastrutture stradali a Regioni russe tramite un collegamento video.

Inoltre Putin ha promesso che la Russia continuerà ad andare avanti. “Non solo ripareremo il danno che alcuni tentano di causarci, ma andremo avanti anche ad un ritmo più veloce come stiamo facendo ora. Svilupperemo le reti stradali, l’edilizia urbana e abitativa”, ha assicurato Putin.

Nella giornata di ieri 21 dicembre l’esercito ucraino ha attaccato con otto veicoli aerei senza pilota la capitale della Repubblica del Tatarstan, nella zona del Volga, attaccando anche condomini. Secondo i dati preliminari, nessuno è rimasto ferito negli attacchi dei droni ucraini.

Un drone ucraino ha tentato di attaccare un’impresa industriale ma non è riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Come ha riferito il Ministero della Difesa russo, l’esercito ucraino ha attaccato Kazan in tre ondate da diverse direzioni. Tre droni ucraini sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea e altri tre sono stati soppressi dalle stazioni di guerra elettronica.

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