Le guerre del secolo XXI sono sempre meno combattute da esseri umani.
comune-info.net Franco Beradi Bifo
Gli esseri umani ne sono le vittime, ma gli esecutori dello sterminio sono macchine. Macchine guidate sempre meno da uomini, perché la tendenza implicita nei sistemi di intelligenza artificiale (dotati di capacità di auto-apprendimento e deep learning) è quella di liberare gli umani (organismi aleatori spesso dotati di coscienza e di sensibilità) dal compito di torturare, mutilare, uccidere e sterminare, per lasciare questa incombenza a sistemi dotati di intelligenza.
La parola “intelligenza” denota la capacità di eseguire un compito, indipendentemente dalla sua utilità sociale, liceità etica e così via, e soprattutto indipendentemente dall’emotività. Intelligenza senza sensibilità, intelligenza senza coscienza: la macchina intelligente sterminatrice è il prodotto generale del sistema capitalistico nell’epoca dell’automazione intelligente.
Il nazismo novecentesco doveva tenere conto dei limiti dell’intelligenza emotiva, come Jonathan Little mostra nel suo terribile romanzo Le benevole. Il tecno-nazismo del secolo XXI di cui i sionisti sono il simbolo e l’avanguardia, si emancipa da questi limiti.
Il lavoro di uccidere è usurante, come abbiamo imparato leggendo quel romanzo che racconta la fatica psichica di una SS: l’organismo umano ha limiti fisici e psicologici da cui la macchina intelligente è emancipata. Come apprendiamo da un servizio di Haaretz (The Israeli Soldiers Who Took Their Own Lives While Fighting Hamas, Days After October) e da un servizio di CNN (‘He got out of Gaza, but Gaza did not get out of him’: Israeli soldiers returning from war struggle with trauma and suicide), la fatica psichica dello sterminio sta logorando i nervi degli sterminatori israeliani: suicidio, disturbi psichici post-traumatici, orrore di sé colpiscono i militari dell’IDF.
La mia previsione è che questi disturbi siano solo l’inizio di un collasso psichico generalizzato della società israeliana che non potrà sopravvivere a lungo all’Olocausto palestinese.
Il drone è la figura dominante di questa nuova fase del nazismo: la guerra ucraina e il genocidio di Gaza sono il teatro di sperimentazione di questa nuova fase della Terminazione, processo che si svolgerà a pieno nel secolo XXI. Drone è un velivolo caratterizzato dall’assenza di pilota umano a bordo: il suo volo è controllato da computer che sanno vedere, udire, ed eseguire lo sterminio. Dai primi modelli di grandi dimensioni, esclusivi di pochi eserciti, la tecnologia si è evoluta attraverso la costruzione di modelli piccolissimi e funzionanti in gruppo (droni a sciame), alla portata di chiunque per la loro economicità. Il genocidio israeliano costituisce la prima applicazione su vasta scala di questa automazione dello sterminio. Non dobbiamo pensare che si tratti di un episodio isolato, non dobbiamo pensare che dopo questa vicenda eccezionale la guerra torni ad assumere le antiche fattezze disumanamente umane.
La disumanità si è finalmente emancipata dall’umano e può finalmente procedere automaticamente. Nella competizione tecno-militare le macchine dello sterminio sono destinate a divenire pervasive. D’ora in poi ogni conflitto armato – che sia guerra nazionale, guerra religiosa, o guerra civile – farà sempre più uso di tecniche di sterminio intelligente.
972La rivista israeliana 972 ha pubblicato nell’aprile 2024 il più agghiacciante servizio di cui io abbia memoria: descrive la struttura epistemica e pragmatica di un sistema di intelligenza artificiale disegnato per individuare e colpire bersagli ipoteticamente ostili. Questi bersagli possono essere innocenti passanti, bambini che tornano da scuola, donne che vanno a prendere l’acqua alla fontana. Non importa. Lo sterminio automatico funziona stocasticamente, e la stocastica militare non può andare troppo per il sottile.
Il sistema israeliano di sterminio, che reca il leggiadro nome Lavender, è – come informa 972,
“una macchina speciale che può elaborare massicce quantità di dati per generare potenziali obiettivi dei colpi militari nel corso di una guerra. Questa tecnologia risolve quel che può essere definito come il collo di bottiglia nell’individuazione dei nuovi bersagli e nella decisione di eseguire”.
Gli umani, dunque sono il collo di bottiglia, sono l’elemento di incertezza e rallentamento. Per quanto spietati e fanatici, gli umani sono comunque macchine indeterministiche: emotività, incertezza, stanchezza possono limitare la loro competenza omicida. Occorre che la macchina intelligente sussuma poco alla volta l’intera sequenza di azioni che rendono possibile lo sterminio: individuazione visiva e sonora, catalogazione, selezione, eliminazione. E per finire auto-correzione e auto-perfezionamento nel perseguimento dello scopo superiore: instaurare l’ordine laddove gli umani sono il caos. Dunque rimuovere ogni elemento umano.
“Lavender ha giocato un ruolo essenziale nel bombardamento di palestinesi… la sua influenza sulle operazioni dell’esercito è stata così importante che i militari hanno trattato le informazioni della macchina guidata da intelligenza artificiale come se fosse decisioni umane…. Il sistema individuò in un primo tempo 37.000 palestinesi come sospetti militanti, e considera le loro case come obiettivi per bombardamenti aerei…. L’esercito israeliano ha attaccato sistematicamente gli individui scelti da Lavender nelle loro case, per lo più di notte, quando con loro c’erano intere famiglie… Secondo due fonti che abbiamo interpellato, l’esercito ha deciso che per ogni operativo Hamas individuato da Lavender era permesso uccidere fino a 15 o venti civili… nel caso in cui il target fosse un ufficiale di Hamas, si autorizzava l’eliminazione di cento civili… La soluzione al problema, aggiunge l’ufficiale, è l’intelligenza artificiale. Disponiamo di una guida per la costruzione di una macchina di creazione di bersagli, basata su algoritmi di auto-apprendimento della macchina. In questa guida ci sono molti esempi di caratteristiche che permettono di individuare una persona come pericolosa, come essere in un certo gruppo di whatsapp, o come cambiare spesso cellulare, o come cambiare spesso indirizzo… In guerra non c’è tempo per incriminare ogni bersaglio, perciò dobbiamo accettare un certo margine di errore nell’usare l’intelligenza artificiale, dobbiamo rischiare di fare dei danni civili collaterali, o di attaccare qualcuno per errore, e dobbiamo imparare a convivere con questa consapevolezza (live with it)…”
Questo ufficiale di cui 972 riporta le dichiarazioni conclude dicendo che, dopo avere ucciso centinaia, anzi migliaia, anzi decine di migliaia di bambini, di donne, di persone innocenti, occorre poi imparare a “live with it”. Vivere con la consapevolezza di essere uno sterminatore. Espressione raccapricciante che da sola ci dice a qual punto è arrivata la degradazione etica, e quanto profondo sia l’abisso di cinismo assassino in cui l’intera popolazione di Israele è sprofondata.
“B (una fonte di 972) ci ha detto che per questa automazione era normale generare un numero maggiore di bersagli da colpire. In un giorno senza molti bersagli (perché i criteri di definizione erano insufficienti) dovevamo abbassare la soglia di definizione. Continuamente i soldati ci premevano: dateci più bersagli. Ci gridavano. Abbiamo già ammazzato tutti i bersagli che ci avete dato ieri… Lavender e sistemi simili, come ad esempio quello chiamato Where’s daddy si combinano per ottenere l’effetto di uccidere intere famiglie…“.
Gli organi ufficiali dell’esercito israeliano commentano con soddisfazione questi risultati della macchina da guerra intelligente:
“Lo stato di Israele è un attore ad alta competenza tecnologica, e sfrutta le sue competenze come parte del suo strumentario diplomatico per diventare leader nella progettazione del sistema internazionale di tech-governance. Il bisogno di supremazia tecnologica deriva a Israele dalle minacce che deve affrontare…” opiniojuris.org
L’eliminazione mirata e la moltiplicazione degli assassini collaterali sono il risultato di un perfezionamento tecnico di cui Israele è l’avanguardia, ma non dobbiamo pensare che questo sia un fenomeno isolato e puntuale. L’intero occidente deve dotarsi di una governance tecnologica guidata dall’Intelligenza artificiale sterminatrice.
Intelligenza e coscienza
Gaza ci ha rivelato la verità conclusiva della storia umana: non c’è nessuna via di uscita dalla replicazione infinita del ciclo violenza-vendetta-violenza. E allora perché esitare? È necessario sterilizzare l’intelligenza, è necessario dissociare l’intelligenza dalla natura indeterministica dell’inconscio, dell’emotività. Questo è il solo modo in cui possiamo comprendere l’intelligenza artificiale nel contesto della competizione economica e militare generalizzata.
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