domenica 27 ottobre 2024

Una menzogna al giorno, toglie le sconfitte di torno

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La cosa che più mi fa impressione è vedere come anche l’informazione non mainstream riporti questa o quella balla che compare sui giornaloni che dettano l’ordine del giorno  della tirannia diffusa, dando loro un qualche credito nel momento stesso in cui compaiono. Ancora non si è ben capito che la menzogna organizzata e sistematica è la vera arma sofisticata che l’Occidente può mettere in campo e dunque viene usata in misura proporzionale alle sconfitte nel mondo reale. Possiamo vedere benissimo il fallimento di Israele nella sua ritorsione contro l’Iran: 200 missili lanciati da caccia che non hanno osato nemmeno sfiorare il territorio di Teheran, hanno causato pochissimi danni e 4 soldati morti: una percentuale calcolata tra il 91 e il 96 per cento degli ordigni è stata abbattuta prima che raggiungesse gli obiettivi,  mostrando la capacità insospettata delle difese iraniane, certamente assai superiori a quelle israeliane che invece sono state trafitte dai missili di Teheran con molta facilità, nonostante l’intervento di navi e aerei americani. Le vittime e i danni sono stati nascosti, ma sono stati ingenti. Anche se entrambe le azioni hanno avuto prevalentemente un carattere per così dire simbolico, non c’è alcun dubbio su chi abbia prevalso.

Similmente si dice che Hezbollah sia stata decapitata e dunque sia stata ridotta all’impotenza nonostante il fatto evidente che le truppe di Tel Aviv siano impantanate nel Libano del Sud, incapaci di andare oltre i pochi chilometri di territorio che hanno invaso. Bene, solo nelle ultime 36 ore Hezbollah ha condotto 22 attacchi con missili e droni contro raggruppamenti di truppe israeliane e basi dell’esercito e a quanto pare ci sono molte vittime confermate e parecchi mezzi danneggiati. Ma non importa: i giornali israeliani scrivono addirittura che l’intera economia iraniana è stata devastata e colpita a morte, soprattutto i centri di produzione missilistici. Si tratta di pura fantasia, però il governo sionista sa bene che se si deve dire una bugia meglio spararla grossa: quella più clamorosa e lontana dalla realtà è anche quella più credibile perché evita i particolari che potrebbero mettere in moto delle domande e conta sulla semplice e facile fede nel fatto che il potere a cui ci si affida non può mentire così spudoratamente.

Parallelamente la stampa americana ha lanciato la balla dell’arrivo in Ucraina di truppe nordcoreane per preparare e giustificare preventivamente una ben diversa realtà: l’arrivo di 16 piloti sudcoreani del 19° stormo alla base aerea rumena della Nato vicino all’aeroporto di Costanza-Mihail Kogalniceanu, non lontano da Fetesti dove sono parcheggiati gli F16 ceduti a Kiev. Oltre ai piloti degli F16, alla base sono arrivati ​​anche i colleghi  degli aerei da addestramento al combattimento T-50 sudcoreani, utilizzati nell’esercito di Seu  come aerei da attacco leggero. Si presume che questi velivoli possano essere utili come cacciatori di droni nella protezione del porto di Odessa.

La Bestia ansima e manda a morte i suoi sudditi di ogni parte del mondo per guadagnare qualche giorno di tempo visto che l’avanzata delle truppe russe si sta facendo ogni giorno più veloce e che di certo gli F16 non rimarranno in volo a lungo, ma fa credere che sia esattamente il contrario. Questa dose di irrealtà è velenosa porta il mondo sempre più vicino all’irreparabile: è chiaro che la Russia non potrà che attaccare le basi da dove partono questi caccia con capacità nucleare, anche se si trovano fuori dal territorio ucraino. Intanto però con le narrazioni “vincono” sui propri cittadini ridotti a sudditi senza diritto di parola: infatti proprio in base alle narrazioni insensate, a quelle costruire ad hoc per depistare o cancellare il passato, spesso le manifestazioni per la pace in Occidente acquisiscono un carattere generico e ambiguo che le rende di fatto inutili, roba puramente rituale nella quale si consuma il rimasuglio di buona coscienza che è notoriamente volatile, mentre la cattiva è solida come la creta e manipolabile a piacere.

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