martedì 1 ottobre 2024

Alessandro Orsini. In Ucraina e Libano si mostra il complesso di superiorità occidentale.

Lo scontro tra Israele e Hezbollah ha molto in comune con quello tra Russia e Ucraina.  

(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it)

Entrambi ci dicono molte cose sul sistema dell’informazione in Italia sulla politica internazionale. In primo luogo, ci dicono che l’informazione sulla politica internazionale risente della cultura europea, carica di complessi di superiorità verso le altre civiltà.

Un conduttore televisivo o radiofonico, nato e cresciuto in Italia, acquisisce i pregiudizi e i complessi di superiorità che tutti gli italiani acquisiscono nel processo di socializzazione. Il primo di questi complessi di superiorità è l’idea che l’Occidente sia militarmente imbattibile. La guerra con la Russia ha conosciuto almeno undici “giri di escalation”.

Ogni volta che la Nato ha inviato una delle sue armi più avanzate all’Ucraina, il nostro sistema dell’informazione ha esultato per la vittoria imminente di Zelensky. Ebbene, contiamo le armi e i corrispondenti giri di escalation: Abrams, Challenger, Leopard, Atacms, Himars, Scalp, Storm Shadow, Samp/T, Patriot, F-16 e bombe a grappolo. La Russia ha pesantemente bastonato l’Ucraina a ogni giro di escalation. Persino Guido Crosetto ha riconosciuto che l’industria militare russa è superiore a quella della Nato. È emerso anche che i Paesi dell’Unione europea hanno eserciti ridicoli rispetto a quello russo e un’economia fragile perché dipendente dallo Stato che reputano più debole di loro: la Russia. Un altro mito militare è quello della difesa anti-aerea israeliana che i media italiani ritraggono come impenetrabile. Eppure, 70.000 israeliani sono stati costretti ad abbandonare le proprie case perché i missili di Hezbollah stanno martoriando l’alta Galilea. Evidentemente, Israele può essere bombardata.

Il secondo complesso di superiorità è morale. I media italiani affermano che le democrazie occidentali sono moralmente superiori alle dittature. Eppure, la documentazione storica relativa agli ultimi trent’anni mostra che le democrazie occidentali violano i diritti umani e il diritto internazionale più delle dittature, come ho documentato nel mio libro Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali (PaperFirst 2024). Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Corriere della Sera e i suoi figli minori hanno cannoneggiato il cervello degli italiani con l’idea della superiorità morale dell’Occidente che, a differenza della Russia, rispetterebbe il diritto internazionale. Eppure, la Nato ha condotto due guerre in violazione del diritto internazionale: il bombardamento illegale della Serbia del 1999 e quello della Libia del 2011. Anche l’invasione americana dell’Iraq del 2003 è avvenuta in violazione del diritto internazionale e di tutti i diritti umani possibili e immaginabili. Poi è arrivato il genocidio a Gaza, condotto da una democrazia occidentale con il sostegno delle proprie consorelle. Se l’opinione che noi occidentali abbiamo di noi stessi fosse basata sulla documentazione storica, passeremmo la vita con l’Urlo di Munch impresso sul viso. E poi c’è il complesso di superiorità sulla libertà d’informazione. Se l’informazione si basa sull’uso sistematico della menzogna e la criminalizzazione del dissenso in politica internazionale, allora è un’informazione libera che rende schiavi dell’ignoranza e delle falsità. La mia frase era vera: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”. L’informazione è stata libera di criminalizzare un’affermazione vera. Libertà e verità non sono necessariamente correlate. Anche Vuhledar è spacciata.

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