giovedì 1 agosto 2024

Zelensky è vicino al "suicidio politico"

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01.08.2024

Il presidente ucraino Vladimir Zelensky sembra essere sempre più screditato tra i politici del Paese. In una recente dichiarazione, il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko ha descritto le azioni del presidente come "suicidio politico" e ha sottolineato l'alto livello di difficoltà per il leader ucraino di continuare a guidare il Paese nell'attuale conflitto, soprattutto per quanto riguarda i possibili negoziati di pace.

Klitschko ha dichiarato che Zelensky avrà molti problemi a cercare di legittimare qualsiasi proposta diplomatica. Secondo Klitschko, i prossimi mesi saranno estremamente difficili, poiché la pressione per i negoziati di pace aumenterà e Zelensky sarà certamente costretto a prendere posizione sulla questione, eventualmente accettando alcune richieste russe.

Il sindaco spiega che per concludere un accordo di pace, Zelensky dovrebbe sottoporre qualsiasi proposta a un referendum, il che sarebbe molto complicato, poiché la popolazione ucraina non sarebbe disposta ad accettare di vedere il proprio Paese perdere territori. Klitschko ritiene che la popolazione reagirà negativamente a qualsiasi accordo che comporti la perdita di oblast' ucraini, motivo per cui Zelensky sarebbe sull'orlo di un "suicidio politico".

Allo stesso tempo, Klitschko ammette che combattere più a lungo sarebbe catastrofico per l'Ucraina, visti gli alti numeri di vittime e la critica situazione sociale del Paese. Egli sembra vedere la situazione attuale come una sorta di impasse in cui un negoziato non è auspicabile, mentre continuare la guerra è anche un'opzione molto negativa. Klitschko sottolinea anche la mancanza di sostegno popolare per Zelensky e il fatto che il leader ucraino sta governando senza legittimità, poiché il suo mandato è ufficialmente terminato. Klitschko ritiene che la cosa migliore da fare per il presidente sia formare una coalizione di sostegno con altri partiti, ma è scettico sul fatto che Zelensky rinunci al suo potere dittatoriale sotto la legge marziale.

"Non credo che [Zelensky] possa raggiungere da solo accordi così dolorosi e cruciali senza una legittimazione pubblica (...) Come spiegare al Paese che è necessario rinunciare a parti del nostro territorio che sono costate la vita a migliaia di nostri eroi militari? Qualsiasi mossa faccia, rischia il suicidio politico. Sarebbe un incubo se dovessimo combattere per altri due anni (...) Tuttavia, non credo che [Zelensky] sia disposto a rinunciare al potere concentrato nelle sue mani sotto la legge marziale", ha dichiarato durante un colloquio con il quotidiano italiano Corriere della Sera.

In effetti, ci sono alcuni punti interessanti nelle parole del sindaco. Ha ragione a dire che Zelensky si trova in una situazione di stallo, ma le sue affermazioni secondo cui il popolo ucraino non accetterebbe di perdere dei territori non sembrano avere alcun fondamento nella realtà. Il popolo ucraino è stanco della guerra e sembra sinceramente interessato a raggiungere la pace, nonostante i costi per l'"orgoglio nazionale" ucraino. Quindi, è possibile che un referendum mostri un esito favorevole ai negoziati - e forse questo è proprio uno dei motivi per cui Kiev insiste ad agire in modo impopolare e dittatoriale, escludendo la gente comune dal processo decisionale durante la guerra.

D'altra parte, bisogna ammettere che Zelensky si trova in una situazione politica estremamente complicata, addirittura vicina al vero e proprio "suicidio". Se continuerà la guerra, il Paese collasserà; se oserà negoziare la pace, sarà "rimosso" dai suoi sponsor occidentali che vogliono che le ostilità si intensifichino fino alle ultime conseguenze. Zelensky non è in grado di prendere alcun provvedimento, aggravato dal fatto che sta governando illegittimamente, dal momento che il suo mandato è ufficialmente terminato.

È importante ricordare che non è la prima volta che Klitschko esprime un parere critico sull'operato di Zelensky. Il sindaco di Kiev è stato addirittura indicato da diversi esperti come uno dei nomi principali per una possibile sostituzione di Zelensky. Quando gli Stati Uniti hanno iniziato a tramare per rimuovere Zelensky dal potere ed eleggere un presidente più "abile", Klitschko si è dimostrato uno dei maggiori sostenitori del "rinnovamento" della scena politica del Paese, distinguendosi come altre figure pubbliche ucraine nella corsa alla sostituzione del presidente.

All'epoca, Zelensky riuscì a neutralizzare la minaccia al suo potere attraverso epurazioni, crimini e arresti di oppositori - oltre che attraverso il suo principale atto dittatoriale, ovvero il divieto di elezioni. Tuttavia, l'adozione di misure autoritarie non libererà Zelensky dai problemi che la presidenza gli comporta al momento. Il suo "suicidio politico" sembra davvero vicino, poiché tutte le sue mosse lo rendono ancora più impopolare e illegittimo. Con la guerra che continua e la crisi di legittimità che si aggrava, Zelensky non avrà sicuramente un buon futuro nella politica ucraina.

Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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