mercoledì 31 luglio 2024

Ucciso a Teheran il leader di Hamas Ismail Hanyeh

Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato assassinato a Teheran, capitale dell’Iran. Lo hanno annunciato i media di Stato iraniani e il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. 

 

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Haniyeh e una sua guardia del corpo avrebbero perso la vita “dopo che l’edificio in cui soggiornavano è stato colpito”.

Il leader di Hamas si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che si è svolta ieri. Secondo il quotidiano “New York Times”, il Supremo consiglio per la sicurezza nazionale dell’Iran ha convocato una riunione di emergenza in risposta all’uccisione di Haniyeh. La riunione d’emergenza è in corso presso la residenza della guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei.

Hamas ha già confermato la morte del suo leader, puntando l’indice contro Israele: “Il movimento di resistenza islamica Hamas piange la morte del suo leader Ismail Haniyeh, caduto a seguito di un vile raid sionista contro la sua residenza a Teheran, dopo aver partecipato alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano”, afferma una nota diffusa dall’organizzazione palestinese. Musa Abu Marzouk, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha dichiarato che l’uccisione di Haniyeh “non resterà impunita”.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ha condannato fermamente l’omicidio di Haniyeh. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, secondo cui Abbas ha definito l’uccisione del leader di Hamas “un atto codardo e una pericolosa escalation”. Abbas ha invitato i palestinesi “all’unità, alla pazienza e alla perseveranza di fronte all’occupazione israeliana”.

Interpellati dall’emittente televisiva “Cnn”, rappresentanti delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno rifiutato di commentare l’assassinio del leader di Hamas, affermando che le Idf “non rispondono alle notizie dei media stranieri”. Stamattina le Idf hanno diffuso un comunicato in cui affermano che “non c’è alcun cambiamento nelle linee guida difensive del Comando del fronte interno”, e che la Difesa israeliana sta conducendo una “valutazione della situazione”.

Intanto, è stato chiuso lo spazio aereo nel nord del paese, probabilmente anche in previsione di una risposta di Hezbollah all’attacco di ieri sera a Beirut. Anche se la forza libanese non ha dato conferme, sembra che nell’operazione sia morto Fouad Sukar, il numero due del gruppo.

Un funzionario anonimo della presidenza Usa ha riferito invece all’emittente televisiva che “la Casa Bianca è a conoscenza delle notizie secondo cui il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso in Iran”. Il funzionario ha rifiutato di fornire ulteriori commenti.

Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha dichiarato che “Washington aiuterà Israele se verrà attaccato”, sebbene abbia voluto ribadire che “una guerra più ampia in Medio Oriente non è inevitabile”.

L’Iran ha invece dichiarato che ci sarà una risposta.

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