mercoledì 31 luglio 2024

La linea “nénéista” sul Venezuela dei soliti noti.

Già da mesi era intuibile che in Venezuela sarebbe andato in scena il solito, conosciuto, copione.  

Elezioni Venezuela, Maduro è stato dichiarato presidente. L'opposizione  denuncia irregolarità e rivendica la vittoria - Il Fatto Quotidiano 

lantidiplomatico.it Leonardo Sinigaglia

Lo avevano preannunciato i “sondaggi” commissionati da organizzazioni vicine alla CIA come la Edison Research, già attiva in paesi come Georgia, Ucraina e Iraq, sondaggi ripresi immediatamente e acriticamente da tutti media occidentali, italiani compresi, per assolutamente veritieri. Questi sondaggi davano per sicura la sconfitta di Nicolas Maduro, che sarebbe dovuto essere battuto dal candidato liberista filo-statunitense Edmundo Gonzalez, guida della Piattaforma Unitaria, una coalizione variegata e priva di spessore politico, fondata esclusivamente sul servilismo verso Washington delle forze che la compongono.

La guerra per procura manovrata dall’Iran.

Il nuovo – mite – presidente giura mentre l’Occidente fa finta di non sapere che a comandare è la Guida Suprema Khamenei che ha saldato l’alleanza con Cina e Russia, spinge sul nucleare e combatte Israele per procura.

La guerra per procura manovrata dall’Iran

(DOMENICO QUIRICO – lastampa.it)

L’ultima illusione dell’Occidente sulla scacchiera del Vicino Oriente si chiama Massud Pezeshkian. Il nuovo presidente iraniano che ha giurato ieri dopo aver vinto, a sorpresa, le elezioni battendo il candidato degli zeloti del regime teocratico ed esser stato “benedetto” da Khamenei, ha tutto per alimentare le speranze degli ottimisti: è un medico, categoria professionale per definizione mitissima (anche se l’oculista Bashar Assad…), tipo semplice, alla mano, a decifrarne le caute dichiarazioni programmatiche, disponibile per riprendere le trattative sul nucleare e alleggerire la feroce legislazione che impone obbligatorie “virtù” islamiche. Insomma un vegetariano in un regime di cannibali. 

Poiché illudersi è pratica sommamente consolatoria, soprattutto in tempi tristi come questi, si fa finta ad Occidente di non sapere che a Teheran il potere vero è nelle mani della Guida suprema a cui spettano le grandi scelte strategiche e correggere “i piagnoni” un po’ troppo riformisti. 
 Lo affianca il complesso militar-industriale dei Guardiani a cui è affidata, oltre la repressione domestica, la megalomania leggermente fantasmagorica di creare un colosso sciita dal Mediterraneo al Golfo; e la conseguente distruzione dell’empietà israeliana in Palestina. Più che un progetto: una paranoia territoriale e teologica.

La schiavitù della guerra.

Europa vassalla degli Usa – La speranza mai sopita è che il Vecchio continente acquisti finalmente una visione più ampia e completa della sicurezza e si affranchi dall’essere solo un campo di battaglia.


(Fabio Mini – ilfattoquotidiano.it) 

 “Può l’Europa garantire la propria sicurezza?” è la domanda retorica che l’autorevole rivista statunitense Foreign Policy (FP) si pone e ci propone con il suo numero estivo dedicato al nostro continente.

Il titolo di copertina è volutamente drammatico: “L’Europa sola” e non è più nemmeno un interrogativo; suona come una minaccia o una promessa corroborata dal parere di ben dieci esperti di politica e sicurezza. La rivista è in vendita, ma un esempio del tono della pubblicazione è fornito gratuitamente con alcune citazioni tratte dai contributi di tre analisti. La tedesca Constanze Stelzenmüller nota che “le incombenti profonde divisioni tra nord e sud, est e ovest e centro e periferia del mondo richiederebbero idee e capacità di guida che attualmente scarseggiano”. Lo scienziato politico Ivan Krastev afferma e conferma che “gli europei sono stati anche forzati a capire che la lunga mancanza di volontà d’investire nelle loro capacità militari li ha messi in pericolo”. Da parte sua, l’ex diplomatico di Singapore, Bilahari Kausikan, è ancora più tagliente: “A dispetto di ciò che i suoi sostenitori affermano, l’Unione europea non è un attore di sicurezza: la cosiddetta politica estera e di sicurezza comune non è presa seriamente nelle capitali asiatiche”.

L’approfondimento giornaliero dell’operazione militare speciale. 31 luglio 2024.


 

Dal Libano all'Iran, Israele teme il disimpegno USA e prova ad allargare la guerra


Dal Libano all'Iran, Israele teme il disimpegno USA e prova ad allargare la guerra...

Ucciso a Teheran il leader di Hamas Ismail Hanyeh

Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato assassinato a Teheran, capitale dell’Iran. Lo hanno annunciato i media di Stato iraniani e il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. 

 

contropiano.org

Haniyeh e una sua guardia del corpo avrebbero perso la vita “dopo che l’edificio in cui soggiornavano è stato colpito”.

Il leader di Hamas si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che si è svolta ieri. Secondo il quotidiano “New York Times”, il Supremo consiglio per la sicurezza nazionale dell’Iran ha convocato una riunione di emergenza in risposta all’uccisione di Haniyeh. La riunione d’emergenza è in corso presso la residenza della guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei.

Hamas ha già confermato la morte del suo leader, puntando l’indice contro Israele: “Il movimento di resistenza islamica Hamas piange la morte del suo leader Ismail Haniyeh, caduto a seguito di un vile raid sionista contro la sua residenza a Teheran, dopo aver partecipato alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano”, afferma una nota diffusa dall’organizzazione palestinese. Musa Abu Marzouk, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha dichiarato che l’uccisione di Haniyeh “non resterà impunita”.

Affari e politica, tutte le porte girevoli

A sinistra – Banche ed enti: il business dopo il seggio.

 

(Salvatore Cannavò – ilfattoquotidiano.it)

Un caso eclatante come quello di Davide Ermini – che da ex vicepresidente del Csm prende il posto di Aldo Spinelli a capo della holding protagonista dell’inchiesta Toti – non si ritrova facilmente. Del resto, il tentativo della holding Spinelli di sistemare le beghe giudiziarie ricorrendo a colui che del Pd ligure è stato anche commissario, è di quei colpi di genio che solo nella famelica politica italiana si possono trovare.

Ma il Pd (e altri partiti, ma qui ci concentriamo sul partito di Elly Schlein) ha una lunga consuetudine con dirigenti politici e uomini di Stato che a un certo punto entrano nelle stanze degli affari. Qualche anno fa, l’organizzazione non profit The Good Lobby aveva redatto un primo elenco degli affezionati alle “porte girevoli”, il rapporto mai risolto tra il mondo istituzionale e quello della concorrenza privata. Si pensi a Pier Carlo Padoan, che già ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni a un certo punto si dimette da parlamentare per entrare nel Cda di Unicredit di cui diventa presidente. Padoan è stato colui che ha nazionalizzato il Monte dei Paschi di Siena e guarda caso, da tempo si parla di un’acquisizione della banca senese da parte proprio di Unicredit.

martedì 30 luglio 2024

CANFORA - L'INCIUCIO tra LIBERALI e FASCISTI è di nuovo alla porte!


Presentiamo il nuovo libro di Luciano Canfora e Antonio di Siena "Dizionario politico minimo" e parliamo con una delle più grandi menti italiane viventi di fascismo e di anticapitalismo. il pericolo di una nuova alleanza tra le grandi oligarchie economiche del capitale e le forze reazionarie e autoritarie successo negli anni '20 è alle porte.

Venezuela. La destra vuole rovesciare il risultato elettorale. Voci su un tentato golpe.

Questa mattina Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha proclamato lunedì Nicolás Maduro presidente del Venezuela per il periodo 2025-2031 ma l’opposizione di destra ha rifiutato l’esito delle elezioni e ha dato vita a violente proteste con l’obiettivo di rovesciare il risultato delle urne.

 

 

Al momento almeno tre persone sono morte e 44 sono risultate ferite nel corso degli scontri verificati nella notte in diversi punti del Venezuela.

Il ministro del Potere Popolare dei Trasporti, Ramón Celestino Velásquez Araguayán, ha respinto gli atti di vandalismo da parte dei fascisti incaricati di María Corina Machado che hanno bruciato un treno nella città di Guacara, nello stato di Carabobo.

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato oggi gli atti di violenza nell’ambito del tentato colpo di Stato nel paese, da parte dell’estrema destra venezuelana di fronte al mancato riconoscimento dei risultati elettorali.

Made in Italy. Ancora salari da fame.

Gli strepitii contro il feticcio della rincorsa prezzi-salari hanno raggiunto gli effetti sperati, facendo emergere quanto già chiaro da tempo e sconfessando la retorica del Governo secondo cui l’economia italiana primeggia in Europa. 

 Ancora salari da fame - Contropiano

In verità, l’Italia è maglia nera nella caduta dei salari rispetto all’inflazione: Secondo l’OCSE, infatti, in Italia, rispetto al quarto trimestre del 2019, i salari reali, cioè i salari al netto dell’inflazione, sono caduti del 6.9%. Più del triplo di quanto siano caduti in Germania, il contrario di quanto sia accaduto in Francia (+0.1%).

Retribuzioni orarie, retribuzioni contrattuali e inflazione

Il problema dei salari in Italia è atavico, ma è andato via via aggravandosi negli ultimi decenni. Si tratta di una particolarità talmente evidente da richiamare l’attenzione anche della Commissione Europea, la quale ha notato come, in un decennio (2013-2022), la crescita dei salari nominali in Italia sia stata di circa il 12%, la metà della media europea (23%). Nello stesso periodo, mentre in UE i salari reali crescevano poco, ma crescevano (+2,5%), in Italia si verificava una caduta del 2%.

Il G20 approva la patrimoniale sui supericchi, ma non sarà facile attuarla

Nel G20 dei ministri delle Finanze, conclusosi lo scorso 26 luglio a Rio de Janeiro, è stato trovato un accordo che da molti è già stato definito un traguardo storico. La dichiarazione finale ha infatti sancito un’intesa di massima per porre le basi di una più giusta tassazione sui supericchi.


La proposta era arrivata originariamente dal Brasile di Lula, che quest’anno presiede i vari colloqui del G20. In essa era stata abbozzata l’idea di una tassa del 2% sui patrimoni superiori a un miliardo di dollari, che avrebbe permesso di raccogliere un gettito stimato fino a 250 miliardi di dollari all’anno da 3.000 individui.

Nel testo finale viene messa nero su bianco la volontà che i miliardari “paghino la loro giusta parte di imposte“, con una formula fondata su un complesso equilibrio tra la sovranità nazionale e una maggiore cooperazione sull’elusione fiscale. Anche quest’ultima, così come l’evasione, è stata posta come elemento da contrastare nelle future politiche sulla tassazione.

Il riferimento alla patrimoniale per i supericchi rimane però ancora piuttosto generico. “Quello iniziato oggi è un processo più ampio che richiederà la partecipazione del mondo accademico, degli studiosi e delle organizzazioni internazionali con esperienza e tempo a disposizione, come l’OCSE e l’ONU“, ha dichiarato il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad.

Produci Consuma e Crepa in fretta. Cade dal ponteggio di un cantiere a Pieve Vergonte (Verbania): morto operaio di 41 anni.

È precipitato da un altezza di 7 metri mentre camminava su un ponteggio di un cantiere nel Verbano-Cusio-Ossola, perdendo la vita. Si chiamava Stefano Bargiga e aveva 41 anni l’operaio deceduto lunedì mattina a Pieve Vergonte: le sue condizioni era parse immediatamente molto gravi. Inutile il trasporto, in elicottero, all’ospedale Maggiore di Novara.

Cade dal ponteggio di un cantiere a Pieve Vergonte (Verbania): morto operaio di 41 anni

ilfattoquotidiano.it

La vittima, stando alle prime informazioni disponibili, sarebbe il co-titolare della ditta in cui lavorava. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dello Spesal dell’Asl Vco, chiamati a indagare sulla dinamica e le cause dell’ennesimo incidente sul lavoro costato la vita a una persona impegnata nel settore edile.

Alessandro Orsini. Diritti. La tregua imminente a Gaza, un’altra menzogna delle democrazie.

Media e ministri danno per imminente una tregua a Gaza che non arriva mai.


(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it)

Sono almeno sette mesi che la tregua è cosa fatta pur essendo più lontana della pace in Ucraina. Tutti ricorderanno Biden che annuncia la tregua a Gaza mentre lecca un cono gelato a New York. Era martedì 27 febbraio 2024: “Presidente, quando pensa che il cessate il fuoco avrà inizio?”. Biden: “Spero per l’inizio del fine settimana. Intendo, entro il fine settimana. Perlomeno il mio Consigliere per la sicurezza nazionale mi ha detto che siamo vicini. Siamo vicini, ma non è ancora fatta. La mia speranza è entro lunedì. Avremo un cessate il fuoco”. Da quel 27 febbraio, Israele ha moltiplicato le stragi. Ci fu indignazione: Biden fu accusato di parlare di una tragedia mentre divorava un gelato. In realtà, l’indignazione dovrebbe essere rivolta alle strategie per manipolare l’opinione pubblica nelle società libere. Come insegna l’invasione dell’Iraq del 2003, le democrazie operano come le dittature quando entrano in guerra. Persino la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, ricorre alle fake news per manipolare la coscienza dei cittadini. La documentazione storica mostra che non esistono differenze sostanziali tra le dittature e le democrazie in materia di “menzogne di guerra”. Nel caso dell’Iraq, i governi democratici inventarono la menzogna che Saddam fosse complice di Bin Laden e che nascondesse armi di distruzione di massa. Oggi viviamo nella menzogna permanente del cessate il fuoco imminente a Gaza. Perché? Quale funzione sociologica svolge questo falso annuncio quotidiano?

Elena Basile. Un Occidente rinsavito medierebbe con la Cina.

La visita di Putin in Cina costituisce un’ulteriore tappa del percorso a cui la visione patologica del mondo dell’Occidente ha costretto la Russia che per decenni aveva bussato alla porta dell’Europa.  

 

(Elena Basile – ilfattoquotidiano.it)

Putin nel 2000, quando prende il potere, ha due obiettivi strategici: l’inserimento della Russia nelle strutture della governance economica euroatlantica e la ricostruzione della sovranità dello Stato. Fino al 2014 riesce a riconciliare l’indipendenza strategica di Mosca con l’esigenza di stabili rapporti economici con l’Occidente. Il colpo militare di piazza Maidan, ampiamente documentato, del 2014, lascia il Cremlino esterrefatto.

La scelta tormentata dell’annessione della Crimea per proteggere la base sul mar Nero di Sebastopoli avrebbe potuto dare inizio a uno sviluppo autarchico e togliere al presidente russo il consenso di quel blocco sociale ed economico che si era arricchito nei commerci e investimenti con l’Europa. La salvaguardia della sovranità russa non sembra più conciliabile con gli interessi dell’economia di Mosca. Del resto nel 2014 anche in Occidente la disintermediazione tra capitale e interessi della politica è avvenuta. L’Occidente rinnega la globalizzazione che aveva portato a una distribuzione del potere economico a vantaggio della Cina e degli emergenti. Si arrocca in una strategia che sarebbe giunta al friendshoring: si commercia e si investe solo con gli amici.

lunedì 29 luglio 2024

Silver Nervuti. Le corna fanno share.


Nella guerra dello share televisivo Temptation Island ha fatto il triplo degli ascolti di NOOS. Prendendo gli ascolti di giovedì 11 luglio Noos è stato visto da 1.729.000 spettatori mentre Temptation Island 3.629.000. In tutto questo, la cosa positiva è che non hanno vinto i 3.629.000 che hanno visto Temptation Island, ma i 55.071.000 che non l'hanno guardato. P.S. Non ho mai visto nessuna delle due.

Anche il FMI chiede all’Italia di tagliare le spese.

Le politiche neoliberiste sono patrimonio dell’Occidente. 
Se la UE le ha rese trattati e vincoli funzionali a riorganizzare le filiere continentali, gli altri organismi euroatlantici le sostengono per continuare a mantenere deboli i lavoratori e le forze organizzate che li rappresentano.
 
 

È il caso del Fondo Monetario Internazionale, che a conclusione di una delle sue missioni periodiche di analisi ha lanciato un monito su conti pubblici e PNRR, chiedendo più rigore. “È urgente un aggiustamento fiscale risoluto e tempestivo” è stata la valutazione del board esecutivo.

Il FMI ha sottolineato come ci troviamo in una posizione ciclica dell’economia favorevole. Ma invece di coglierla per rilanciare gli investimenti pubblici e sollevare dalla povertà migliaia di persone, da Washington chiedono che venga usata “per realizzare un avanzo primario pari al 3% del PIL“.

Una richiesta del genere è paradossale, se non addirittura punitiva quando, allo stesso tempo, è stato confermato il rallentamento della domanda domestica, che dal 2,0% dello scorso anno si fermerà a quota 0,1%. In sostanza, la domanda si è fermata, e dal FMI stanno chiedendo di inficiare qualsiasi possibilità di stimolarla.

Venezuela, vince Maduro. Adesso basta con le ingerenze esterne.


contropiano.org

I risultati hanno confermato la vittoria di Nicolas Maduro e del Grande Polo Patriottico con il 51% dei voti. Il candidato dell’opposizione, Gonzales, ha ottenuto il 44% dei voti.

Scontato ma non meno vergognoso il tentativo dell’opposizione sconfitta di spargere notizie false su presunti brogli.

Le bugie dell’opposizione, fomentata e finanziata dai centri di potere economico internazionale, dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, mirano a screditare il governo del Presidente Maduro, ma il popolo venezuelano ha dato oggi una chiara risposta, riaffermando la propria sovranità e autodeterminazione, a partire dal controllo sulle ingenti risorse naturali del Paese.

Il sistema elettorale venezuelano, del quale abbiamo potuto verificare sul posto il funzionamento, è tra i più sicuri e trasparenti del mondo” scrivono in una nota gli osservatori internazionali presenti sul posto.

“Sradicare la fame entro il 2030 è un obiettivo quasi irraggiungibile”: nel report Onu i passi indietro degli ultimi anni. ‘Dati simili al 2008’

“Ci troviamo in una situazione peggiore di quella di nove anni fa, quando l’obiettivo di sradicare la fame entro il 2030 venne ufficialmente assunto”.

“Sradicare la fame entro il 2030 è un obiettivo quasi irraggiungibile”: nel report Onu i passi indietro degli ultimi anni. ‘Dati simili al 2008’

 

Sono le parole di David Laborde, economista della FAO e autore del rapporto The State of Food Security and Nutrition in the World 2024 sulla fame nel mondo e la sicurezza alimentare recentemente pubblicato dalle Nazioni Unite in occasione del prossimo vertice G20 in Brasile.
 
E l’obiettivo di cui parla è il secondo nell’elenco in vista del 2030.
Una situazione, quella delineata dagli esperti dell’Onu, che mette in risalto una netta stagnazione dei progressi su sicurezza alimentare e malnutrizione rispetto agli ultimi anni e che disegna una situazione che sembra assomigliare a quella che si riscontrava a cavallo fra 2008 e 2009, tanto che l’obiettivo reale di sconfiggere la fame entro il 2030 sembra ormai compromesso, salvo un radicale cambio di passo e un rinnovato impegno globale. 
L’unico ambito in cui si è registrato un concreto miglioramento rispetto ai singoli obiettivi prefissati è quello del tasso di allattamento esclusivo al seno che ha raggiunto il 48% dei neonati.

Il grottesco manifesto di Parigi

 https://ilsimplicissimus2.com

 

La pantagruelica cerimonia di apertura delle Olimpiadi ha suscitato una vasta indignazione per il suo attacco totalmente fuori contesto a simbologie religiose cristiane, soprattutto se si pensa che questa manifestazione sportiva, ormai degenerata da decenni, in strumento di geopolitica, dovrebbe avvicinare le persone e non dividerle. Ma al di là di questo è mai possibile che laicità debba ormai far rima con laidità visto che essa riguarda non il pensiero o una visione del mondo o una critica al ruolo storico e sociale delle religioni positive, bensì solo le parti al di sotto dell’ombelico e la loro variabile gestione? Possibile che l’Ultima Cena sia schernita da un banchetto con drag queen, lgbt assortiti e donne cannone? A che scopo se non quello di deridere e di distrarre? Che senso ha se non quello di mostrare il malgusto hollywoodiano del regime macronista per giunta distillato in maniera da renderlo ancora peggiore?

Analisi settimanale del conflitto ucraino. 28 luglio 2024.

Tuareg contro Wagner in Mali.

Ci sono già state Olimpiadi in Europa senza russi - nel 1936.

 https://t.me/donbassitalia/23748


 L’Europa non ricorda la sua storia.
Ma la storia ricorda l’Europa.

🇺🇸🇬🇧🇺🇦 600MILA UCRAINI SONO MORTI PER NIENTE

 https://t.me/infodefITALY/18247


 ⚫️Candidato presidenziale americano Robert Kennedy:

🗣Abbiamo avuto l'opportunità di risolvere questa guerra a condizioni molto favorevoli al popolo americano. Nell’aprile 2022, il Presidente Putin e il Presidente Zelensky hanno concordato un accordo. È stato un accordo meraviglioso. Tutto ciò che Putin voleva era che i Paesi della NATO rispettassero i loro obblighi e non trascinassero l’Ucraina nella NATO, che è la sua richiesta legale. Avrebbe ritirato le sue truppe dopo l’entrata in vigore dell’accordo, ma Biden ha inviato lì Boris Johnson e ha costretto Zelensky a rompere l’accordo. Da allora, 600mila ucraini sono morti per un motivo per il quale nessuno sarebbe dovuto morire, e ora più che mai siamo sull’orlo di uno scontro nucleare.

L’Ucraina è senza speranza.

domenica 28 luglio 2024

EMD 2021 | L'Italia del vincolo esterno - Nello Preterossi


 

L’eclissi della parola

Da qualche decennio a questa parte la scuola italiana è posseduta dal demone della innovazione: versa in uno stato di riforma permanente. È sovraccarica, ormai sfigurata, eppure chiunque passi dalle parti di quel ministero si sente in dovere di aggiungere la propria impronta senza chiedersi a quale τέλος (tèlos) essa concorra. Ammesso che un τέλος ci sia.

 

LINK al Video Integrale

 
asimmetrie.org Elisabetta Frezza

Si accenni solo a tre passaggi legislativi salienti, ex multis:

  • nel 1997 l’autonomia scolastica ha aperto gli istituti al territorio e li ha incoraggiati ad avventurarsi in ogni genere di sperimentazione, creando per questa via un surreale clima di competizione mercatista tra le varie scuole;
  • nel 2015 la cosiddetta “buona scuola”, tra l’altro (tra molto altro), ha fatto delle innovazioni didattiche – qualunque fosse il loro risultato – una sorta di obbligo e un titolo per accedere alle premialità;
  • nel 2019 la legge istitutiva della “nuova educazione civica” ha sfruttato quest’etichetta dal suono familiare e rassicurante per inondare l’orario curricolare di contenuti ad alto tasso ideologico (il piatto forte è l’Agenda 2030, nuovo libro sacro sui cui dogmi catechizzare, dall’asilo fino all’università, schiere di fedeli), contribuendo pesantemente a relegare la didattica delle discipline – già tanto sacrificata da attività estemporanee di ogni genere, spesso scadenti se non addirittura imbarazzanti – in uno spazio che si può a buon diritto definire residuale.

Ormai fare scuola a scuola è diventata un’esperienza piuttosto eccezionale e non occorre spiegare come le continue distrazioni, anche senza entrare nel loro merito, producano l’effetto plurimo di: interrompere il ritmo didattico; immiserire i contenuti dell’insegnamento; disperdere l’attenzione in mille rivoli ciechi; contribuire alla interiorizzazione della superficialità come metodo di lavoro.

Rizzo - Tre cose da sentire (25.07.24)


 

Il circo degli orrori

Come verranno considerati dagli storici i parlamentari statunitensi che hanno applaudito in piedi per ben 58 volte Benjamin Netanyahu?


jacobinitalia.it Seraj Assi

Con un cenno d’assenso bipartisan al genocidio, i deputati statunitensi hanno accolto al Congresso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, un criminale di guerra genocida, rendendolo il primo leader straniero a parlare davanti al Congresso quattro volte. È stato il discorso più vergognoso e distopico nella storia degli Stati uniti.

Parlando in mezzo a moltissimi applausi, Netanyahu ha chiesto al Congresso più fondi e armi e una licenza per massacrare altri palestinesi. Con un tacito riferimento alla complicità degli Stati uniti nel genocidio di Gaza, Netanyahu ha detto: «La nostra lotta è la vostra lotta». Ha promesso una «vittoria totale», ha elogiato i soldati dell’Idf nonostante i numerosi crimini di guerra e ha definito i manifestanti anti-genocidio «utili idioti dell’Iran». 
Ha affermato, tra boati di applausi, che il numero di civili uccisi a Gaza è «praticamente nullo», riecheggiando il mantra genocida «Non ci sono innocenti a Gaza» che Israele ha ripetuto durante tutta la guerra. Incoraggiato dalla folla indifferente, Netanyahu ha raccontato una bugia dopo l’altra, tutte cose già smentite.

Libro. Il capitale nell’istruzione universitaria – di Krystian Szadkowski.

Pubblichiamo alcuni stralci dell’introduzione e parti della conclusione di un fondamentale testo di Krystian Szadkowski che ha come oggetto una critica dell’economia politica dell’istruzione: “Capital in Higher Education”.

 

effimera.org

Il testo si propone di offrire un insieme coerente di strumenti analitici in grado di superare i limiti degli approcci dominanti nella ricerca sull’istruzione superiore e di essere fruttuosamente utilizzati in ulteriori ricerche, contribuendo al contempo alla trasformazione del settore. Da un lato, la proposta teorica contenuta nel libro ci permette di andare oltre il mainstream liberale della ricerca sull’istruzione superiore, che prevede che le relazioni all’interno del settore siano non antagonistiche e mediate dal mercato, oltre a naturalizzare la competizione per il prestigio come mezzo di tali relazioni. D’altra parte, trascende le prospettive marxiste classiche e volgari basate sul determinismo economico. Se da un lato vede il lavoro accademico come aspecifico e articolato di fronte al capitale allo stesso modo del lavoro in altri settori produttivi, dall’altro sottolinea il fatto che la sussunzione capitalistica avviene  prima attraverso l’adattamento e poi attraverso la trasformazione di una determinata realtà produttiva. 

* * * * *

Krystian Szadkowski

Introduzione

Sulla stessa cattiva strada.

Assieme all’afa, da Trieste a Bolzano, quest’estate ha riportato in voga la soffocante misura repressiva dell’Avviso orale nei confronti di militanti anarchici, misura già largamente impiegata contro gl* attivist* No Tav in Val di Susa.


Dietro l’apparenza paternalisticamente bonaria, in assenza di reati imputabili, tale provvedimento minaccia la possibilità, qualora le persone destinatarie non dimostrino di aver mutato la loro condotta, l’applicazione della Sorveglianza speciale di P.S., prevista per i soggetti socialmente pericolosi. Quest’ulteriore misura, introdotta per i sospetti di mafia (Art. 3 D.lgs. n. 159/6 settembre 2011), può comportare l’obbligo di dimora nel comune di residenza, la sospensione della patente di guida, il divieto a partecipare a riunioni e manifestazioni pubbliche, nonché l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.

Consulta popolare e democrazia diretta: la proposta di Nicolás Maduro per il nuovo ciclo.

La risposta della Rivoluzione Bolivariana alle accuse dei media internazionali è più democrazia e più partecipazione sotto l’appello permanente di un popolo organizzato.


 

Analisti provenienti da diversi ambiti ideologici e geografici hanno messo in guardia dalla crisi dei sistemi democratici a livello mondiale. Per il politologo ed ex vice presidente boliviano, Álvaro García Linera,il limite della democrazia liberale è sempre più evidente perché la presunta parità di opportunità “nasconde in realtà l’abissale differenza tra chi può comprarsi milioni di ‘opportunità’ con il denaro e chi invece ha una sola opportunità derivante dalla sua stessa esistenza”.

Il governo bolivariano cerca di trovare una via d’uscita creativa a questa crisi, dando effettivamente vita a nuove pratiche democratiche che interpellano gli abitanti come protagonisti. Questo 2024 è stato inaugurato con il dibattito da parte di tutta la cittadinanza sul piano di governo oltre all’installazione e all’istituzione del processo di Consultazione Popolare Nazionale su base trimestrale, in cui vengono elaborati, discussi e decisi i progetti da realizzare nella comunità.

La secessione reale. Il governo vara la “Zona Economica Speciale unica” nel Meridione

A fianco dell’autonomia differenziata sta marciando un altro processo che porterà alla “secessione reale” del paese.

Indicato già nel Pnrr di Draghi ma sottraendo risorse alle zone interne in via di spopolamento, diventa operativo il progetto di fare nel Meridione una “Zona Economica Speciale”.

Prima concepita per territori (privilegiando quelli in prossimità di porti e aeroporti) e poi in una unica area, la Zes creerà nel Sud del paese le condizioni per attuare il disegno della gabbie salariali differenziando le condizioni di lavoro, salario e previdenziali nel paese. 
Per molti aspetti si tratta di un progetto perfettamente complementare a quello dell’autonomia differenziata.

Scarronzoni, i portuali che sfidarono il mondo – La storia dimenticata dei Giochi olimpici.

“Si chiama pendolo. È il momento in cui tutti e otto remate perfettamente all’unisono, in cui ogni singolo movimento è in sincrono e siete tutt’uno con la barca. È allora che smettete di combattere e avanzate con meno sforzo. 


Ogni vostra palata vale mezza palata in più dei vostri avversari. Quasi nessun equipaggio ci riesce. Ma quando accade il canottaggio non è più uno sport: è poesia“

ilfattoquotidiano.it Diego Pretini elaborazione grafica di Fabio Amato

Quanta verità – sia pure spolverata di retorica – fa capolino in questa frase che George Clooney fa pronunciare all’allenatore americano Al Ulbrickson in Erano ragazzi in barca, pellicola – visibile su Prime – che racconta la vittoria dell’otto degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Una barca formata da un gruppo di riserve che prima scavalcò i titolari della squadra dell’università di Washington, poi vinse a sorpresa i trials contro le altre (più blasonate) scuole remiere e infine conquistò l’oro davanti agli occhi di Adolf Hitler, delusi come per il trionfo di Jesse Owens.

Loretta Napoleoni. Kamala Harris non vincerà: così porrà fine alla setta dei Clinton cui appartiene.

Sarà Kamala Harris a porre fine alla dinastia politica fondata dai Clinton che da trent’anni gestisce la presidenza del partito democratico, e succederà per un semplice motivo: non vincerà le elezioni. 

Kamala Harris non vincerà: così porrà fine alla setta dei Clinton cui appartiene

Loretta Napoleoni Economista

La vice di Joe Biden è l’ultima rampolla della setta neoliberista del partito democratico, il circolo magico dei Clinton composto da politici, burocrati e advisors. Come ha recentemente ammesso Jeffrey Sachs, dopo l’11 settembre questo gruppo ha abbracciato con entusiasmo e determinazione l’agenda neoimperialista dei neo-con di Bush e Cheney. E cioè rilanciare la supremazia americana nel mondo usando, se necessario, anche le guerre.

Più dell’ottuagenario Joe Biden o dell’atletico Obama, Kamala Harris, che in quattro anni è rimasta sempre nel cono d’ombra del presidente e ha detto poche parole in pubblico, è parte integrante della tappezzeria clintoniana, la carta da parati affissa nelle sale del potere americane dopo la caduta del muro di Berlino. 
Fedelissima della coppia Clinton che insieme a Nancy Pelosi l’ha promossa, Kamala guarda il mondo attraverso la lente della globalizzazione di Bill e l’America con quella d’ingrandimento della delocalizzazione selvaggia promossa dalla sua amministrazione durante gli otto anni della presidenza. 
Un’America, si badi bene, essenzialmente capitalista, elitaria e bianca: una nazione dove, conseguentemente, le diseguaglianze hanno assunto proporzioni da terzo mondo. 
E’ questa un’America diversa da quella degli anni Ottanta, ridotta ad un teatrino per ricchi e super ricchi gestito della setta clintoniana, i veri burattinai. 
Aver incamerato personaggi come Kamala Harris e Barack Obama nel copione è servito a confondere le idee e a nascondere il vero obiettivo della politica americana: la supremazia del capitale americano nel mondo.

DOMENICO QUIRICO. Il tavolo delle spie per risolvere la guerra in Medio Oriente.

Oggi a Roma il vertice per la tregua: Cia e Mossad insieme ad Egitto e Qatar. Il club dei servizi segreti rimpiazza la diplomazia, tra inchini e scheletri nell’armadio.

Gazawi scavano a mani nude tra i detriti dopo un bombardamento al campo di Al-Bureij, nella Striscia
 

(DOMENICO QUIRICO – lastampa.it)

Lasciate, vorremmo dire, che tutti ci metta a posto la Storia la quale, se ha buon senso, ci dimenticherà. 
Ma una parolina sul vertice degli spioni in programma oggi a Roma, una tranquilla cicalata con tè e tramezzini per discutere una improbabile tregua a Gaza, bisogna pronunciarla per decenza, rispetto di sé stessi, per non voler sembrar complici: la parola è vergogna! 
Cinismo, ottusità e sussiego, sì, noi periremo per queste tre lesine. Va bene. Ma ogni tanto c’è bisogno di contar le sillabe e di andare a capoverso. Perché già sento il coro molesto del grottesco campanilismo paesano, che questa riunione di professionisti del torbido e del criminale, Cia, Mossad, Mukhabarat, (mancano i camerati dell’Fsb putiniano per sfortunate contingenze ma un domani…) sia un gran successo dell’Italia, finalmente «protagonista» nei sanguinosi garbugli del vicino Oriente. Dove in realtà non conta niente.

Speravo fossero Olimpiadi, e invece era un gay pride

 https://comedonchisciotte.org

 

 

Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org

Dalle Olimpiadi di Monaco, nel 1972, non ho mai perso una cerimonia di inaugurazione. Io, fanatica dello Sport, che amo moltissimo, entro in una specie di trance agonistico da poltrona, e dalla mattina alla sera mi guardo tutte le gare dove ci siano atleti italiani.

E questo rito, che la mia famiglia subisce con rassegnazione da anni, parte esattamente la sera nella quale si accende la pira nel tripode olimpico e si dichiarano aperti i Giochi.

Ieri sera non era diverso. Non dico alla Fantozzi, ma quasi, mi sono piazzata davanti allo schermo in attesa dell’emozione travolgente che mi provoca la sfilata delle squadre nazionali. Ma è finita, ve lo anticipo già, dopo quattro ore, con un senso di infinito disgusto.

Senza troppi discorsi, ricapitolando, questo il crescendo rossiniano del mio disappunto prima, e della mia incazzatura dopo:

Zelenskij è spacciato.

Le Olimpiadi dell’abominio.

🇺🇦 💸 L'AGENZIA DI RATING FITCH HA ANNUNCIATO IL DEFAULT DELL'UCRAINA

 https://t.me/infodefITALY/18202


 🔴Gli analisti hanno abbassato il rating creditizio del Paese da CC (probabilità di default) a C. Quest'ultimo significa un alto livello di rischio di credito e un imminente default delle obbligazioni statali.

⚫️Lo stato dell'economia ucraina è stato valutato in anticipo a causa degli eventi che si sono verificati nel Paese. In genere, gli Stati sovrani non ricevono un rating così basso, ha osservato Fitch.

⚫️Il rating è stato abbassato dopo che l'Ucraina ha concordato con i creditori di ristrutturare il proprio debito estero.

Per capirne la portata.

✅ Grado d'investimento:
⚡️AAA - il massimo livello di solvibilità
⚡️AA - livello di solvibilità molto elevato
⚡️A - elevato livello di solvibilità
⚡️BBB- livello sufficiente di solvibilità

⚡️ Classe speculativa:
⚡️BB - livello di solvibilità inferiore al sufficiente
⚡️B - livello di solvibilità significativamente insufficiente
⚡️CCC - possibile default
⚡️CC - alta probabilità di default
⚡️C - Il default è inevitabile
⚡️RD - default limitato
⚡️D - default.

 (https://t.me/dva_majors)Fonte (https://www.reuters.com/markets/europe/fitch-downgrades-ukraine-further-into-default-zone-over-20-billion-debt-2024-07-24/)

🇺🇸 QUATTRO PRESIDENTI DEGLI STATI UNITI HANNO SCATENATO UNA GUERRA ECONOMICA IN TUTTO IL MONDO CON L'AIUTO DELLE SANZIONI - Washington Post

 https://t.me/infodefITALY/18191


 🔴Le sanzioni contro Cuba imposte dagli Stati Uniti più di 60 anni fa hanno reso difficile l’invio di forniture mediche vitali all’isola. Le sanzioni contro l’Iran negli anni ’70 del secolo scorso non hanno rovesciato la teocrazia, ma hanno spinto l’Iran a creare strette alleanze con Russia e Cina.

⚫️Isolando i Paesi dal sistema finanziario globale, le sanzioni possono paralizzare interi settori, privare le persone della ricchezza e minare le istituzioni nei regimi in difficoltà, il tutto senza causare una sola perdita di truppe americane.

🔴L'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein nel 1990 diede vita a una nuova forma di armamento: il blocco internazionale delle esportazioni verso l'Iraq. Le sanzioni hanno reso impossibile per l’Iraq esportare petrolio o importare forniture per ricostruire i sistemi idrici ed elettrici distrutti, e malattie come il colera e il tifo sono aumentate.

⚫️Nel 2003, la Corea del Nord allarmò il mondo ritirandosi dal trattato sulle armi nucleari. I funzionari del Tesoro sotto il Presidente George W. Bush non solo hanno preso di mira una banca di Macao che elaborava pagamenti per Pyongyang, ma hanno anche minacciato tutte le banche che commerciavano con essa.

🔴Nel 2010, il Presidente Barack Obama ha collaborato con il Congresso per approvare le sanzioni volte a costringere l’Iran ad abbandonare le sue ambizioni nucleari. Il Dipartimento di Giustizia ha imposto multe da miliardi di dollari alle banche occidentali che hanno ignorato i divieti.

⚫️Donald Trump, in qualità di Presidente, ha utilizzato le sanzioni per ritorsione in modi che non erano mai stati previsti, ad esempio ordinandole contro funzionari della Corte penale internazionale a seguito di un’indagine sui crimini di guerra contro le truppe statunitensi in Afghanistan.

🔴Oggi, sotto Joe Biden, l’America impone più sanzioni di qualsiasi altro stato o organizzazione. Solo nel 2023, l’amministrazione americana ha imposto sanzioni contro più di tremila persone.

⚫️Oltre il 60% di tutti i Paesi a basso reddito sono attualmente soggetti a qualche forma di sanzioni finanziarie da parte degli Stati Uniti.

🔴Nel governo americano l’ansia per l’aumento delle sanzioni ha raggiunto i livelli più alti. Alcuni alti funzionari hanno apertamente detto al Presidente Biden che un uso eccessivo delle sanzioni potrebbe ridurne l’efficacia.

⚫️Nelle conversazioni private con Biden, gli assistenti hanno discusso della necessità di sviluppare nuove politiche economiche, inclusa la limitazione delle sanzioni. Ma alla fine, l’attuazione di questi compiti è stata rinviata a tempi migliori.

🔴A Washington, la diffusione delle sanzioni ha creato un’industria multimiliardaria. I governi e le multinazionali di tutto il mondo stanno spendendo enormi quantità di denaro per infiltrarsi in questo sistema.

⚫️ Le sanzioni imposte contro la Russia, da un lato, hanno influito negativamente sulle prospettive economiche a lungo termine di Mosca. Ma d’altro canto, queste sanzioni hanno portato anche alla nascita di una “flotta ombra” e hanno avvicinato il Cremlino a Pechino.

 (https://t.me/lomovkaa)Fonte (https://www.washingtonpost.com/business/interactive/2024/us-sanction-countries-work/)

sabato 27 luglio 2024

EMD 2021 | Goofy 9: EMD... e conformismo - Elisabetta Frezza

a/simmetrie è un’associazione scientifica costituita per promuovere la ricerca, il dibattito e la proposta politica sulle asimmetrie economiche.
 

Mario Apicella: salute e prodotti agricoli per vivere meglio


La produzione sana del cibo è possibile e, lo dice la scienza, mangiare cibo sano è la prima regola per vivere in salute. Ne parliamo con Mario Apicella, agronomo. Intervista a cura di Jeff Hoffman

Youtube prova ancora una volta a tapparci la bocca - Il Controcanto - Ra...

Prigione Parigi: non lo fanno per sport

 https://ilsimplicissimus2.com

 

La parola sport deriva dal latino “deportare” ovvero andare fuori dalle porte della città evidentemente per svagarsi in ville e tenute di campagna o semplicemente per godere del paesaggio. Nel tempo questa parola delle classi alte ha dato origine all’italiano diporto, allo spagnolo deporte, al francese desport, poi tramutatosi in Inghilterra in disport e abbreviato poi in sport. Dunque si tratta di una parola di ritorno che comunque significa in radice fare qualcosa di piacevole in modo gratuito. La stessa parola ha dato origine anche a significati ben più sinistri come deportare e deportazione, presenti in tutte le lingue romanze a causa del fatto che sia durante l’impero sia nell’epoca dei Comuni una delle pene più in uso per le persone non gradite dal potere, ma comunque di una certa rilevanza, era quella di mandarle in esilio e dunque mandarle fuori porta, questa volta in ceppi.

Ora guardando il guazzabuglio parigino, capolavoro di pessimo gusto occidentale e, nonostante l’abbondanza di tricolori francesi, un deludente zibaldone di chiara marca hollywoodiana, guardando gli innumerevoli recinti zoologici eretti nelle strade della città, necessari per la “sicurezza”, le migliaia e migliaia di poliziotti con i fucili d’assalto, le vere e proprie pareti di blindati, i ticket necessari per muoversi, osservando l’uso politico che si fa delle Olimpiadi con l’esclusione della Russia e della Bielorussia, si può senz’altro dire che i due significati sono stati riconciliati. Ovvero nell’uso di attività atletiche per deportare mentalmente le persone, ma in parte anche fisicamente, per sottoporle a una pressione psicologica, per dare a Stati senza alcuna sovranità l’impressione di averne qualcuna, per trasformare l’occasione in una sorta di imposizione delle regole occidentali variabili a piacere nonché per ribadire il senso della paura e dell’emergenza.

L’approfondimento giornaliero dell’operazione militare speciale. 27 lugl...

🇷🇺🇨🇳 RUSSIA E CINA PASSANO AI PAGAMENTI IN VALUTA DIGITALE, AGGIRANDO LE SANZIONI OCCIDENTALI - Reuters

 https://t.me/infodefITALY/18184


 ▪️ Il maggiore utilizzo di asset digitali nei pagamenti tra Russia e Cina sta alleviando i problemi dei pagamenti bilaterali in presenza di sanzioni anti-russe. Il problema viene risolto dalla piattaforma digitale Qifa che utilizza le steblecoin di Tether (USDT), afferma Reuters (https://www.reuters.com/technology/russia-china-turn-digital-payments-sanctions-hamper-bilateral-trade-settlements-2024-07-25/).

▪️ La piattaforma digitale cinese Qifa, fondata nel 2013, si è inizialmente concentrata sull'importazione di beni di consumo cinesi in Russia. Ma quest'anno sta implementando i pagamenti bilaterali, dato il boom delle relazioni commerciali tra i due Paesi in mezzo alle sanzioni occidentali.

L'attentato a Trump, il ritiro di Biden, il blocco dell'Occidente - Gabr...

Toxic Nato - Quando la Nato avvelenò la Serbia

Augusto Bassi: vita, opere, amori e bollori del più grande poeta vivente

C’era una volta l’Ucraina

 https://ilsimplicissimus2.com/

 

In questi giorni di rivelazioni sul sistema politico americano e sulle sue finzioni democratiche, l’Ucraina e la sua guerra sono state dimenticate salvo la gentile concessione del tiranno di Kiev per una eventuale partecipazione della Russia al prossimo vertice di cosiddetta pace. Questa posizione meno ridicola e intransigente la si deve in parte alla scelta di Vance ( notoriamente contrario alla guerra ucraina) come eventuale vice di Trump, ma soprattutto ai colpi che le forze ucraine e quelle della Nato stanno subendo ogni giorno grazie ad armi che Mosca avrebbe dovuto esaurire nel marzo del 2022. La Russia attacca su tutti i fronti e comincia a guadagnare sempre più territorio.

Niente di meglio per comprendere la situazione sul campo che le rivelazioni al Guardian, giornale guerrafondaio quant’altri mai, del nuovo capo delle forze ucraine Syrskyi, il quale in una ventina di righe sconfessa tutte le menzogne occidentali che circolano fin dall’inizio della guerra. Nel tentativo di chiedere ancora più armi a una Nato che si è ormai dissanguata, egli svela alcune verità chiave. Ammette finalmente che la Russia ha cominciato l’operazione speciale con meno di 100 mila uomini, che tale forza è cresciuta fino ai 520 mila uomini di oggi che diventeranno 700 mila per la fine dell’anno.

Funzionari israeliani accusano Netanyahu: "Responsabile della guerra" - ...

Il disastro ucraino.

I nazi$ti di Azov sono cacciati da Berlino.

Il segreto della felicità per gli ucraini.

Youtube prova ancora una volta a tapparci la bocca - Il Controcanto - Ra...

🩸🇺🇲 30 MILIONI DI MORTI a causa degli americani dal 1945 in poi.

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🇪🇺 STELLANTIS, VOLKSWAGEN E VALEO STANNO VENDENDO O CHIUDENDO LE LORO FABBRICHE DI VEICOLI ELETTRICI

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 🔴Il fornitore francese di ricambi per auto OPmobility afferma che molte case automobilistiche stanno rilanciando i piani per lo sviluppo di motori a combustione e ibridi in un contesto di domanda di veicoli elettrici (EV) più lenta del previsto.

⚫️I volumi di produzione di veicoli elettrici da parte dei produttori americani, tedeschi e francesi sono attualmente inferiori del 40-45% alle aspettative iniziali.

🔴La transizione dell’Europa verso i veicoli elettrici è stata rallentata (https://oilcapital.ru/news/2024-07-23/evropeyskie-avtokontserny-svorachivayut-moschnosti-po-proizvodstvu-elektrokarov-5146390) dai prezzi elevati e dalla rimozione dei sussidi da parte di diversi governi. La battuta d’arresto sta spingendo aziende come Mercedes-Benz a respingere gli obiettivi di vendita di veicoli elettrici mentre i produttori di batterie riconsiderano i progetti.