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Ieri sera alla serata dei Tony Award, un premio teatrale prestigioso dedicato non solo alle compagnie che arrivano a Broadway, ma anche a quelle che operano nei vari stati, è comparso un ospite inatteso e del tutto incoerente con la serata: Hillary Clinton, appena uscita dall’ennesimo “tiraggio” chirurgico, come si può ben vedere dalla foto di apertura. Sta facendo pratica teatrale oppure si sta preparando a subentrare a Biden prima che sia troppo tardi? Oddio tra le due cose non c’è poi troppa differenza, ma il sospetto che si stia preparando la sua candidatura è subito venuto in mente a tutti.
Peccato che ci sia un piccolo particolare: non appena è comparsa l’audience è calata perché Hillary Clinton non gode di particolare popolarità, anzi insieme a Kamala Harris è tra le persone più insopportabili al pubblico statunitense: la gente ne ha abbastanza di entrambe. Dunque che senso avrebbe sostituire l’ormai annebbiato Joe con una di queste due e in particolare con la Clinton? Possibile che in campo democratico non ci sia un candidato dotato di un QI normale e/o senza un armadio pieno di scheletri da presentare?
Probabilmente qualcuno ci sarebbe anche, ma non potrebbe compensare il vantaggio di un presidente assente per impotenza cognitiva come Biden o una suffragetta del globalismo come Hillary: insomma il dramma democratico (si fa per dire) è di non avere nessun altro che possa garantire ai poteri finanziari il completo possesso della Casa Bianca.Se poi si pensa che il candidato da battere è Trump ovvero non un’aquila, ma un gallo cedrone, si ha la piena visione del livello politico, ma anche intellettuale in cui versano gli Stati Uniti.
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