giovedì 30 novembre 2023

Libro. Israele-Gaza, esce J’Accuse: libro di Albanese che smaschera le nostre colpe

J’Accuse, il libro della Relatrice speciale Onu Francesca Albanese: storia delle “violazioni israeliane sulla popolazione palestinese”.


Giacomo Costa – affaritaliani.it

Il libro di Francesca Albanese, J’accuse, RCS Media Group Spa, Milano, uscito ieri, 28/11/2023, merita alcune delucidazioni preliminari quanto all’autrice e al nuovo orientamento che esso ha assunto durante la elaborazione. L’Albanese è una Relatrice Speciale dell’ONU sui territori palestinesi occupati. Dunque una funzionaria dell’ONU, in particolare dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani. Noi tutti sappiamo che l’Onu è paralizzato dai conflitti tra le grandi potenze e non riesce a imporre il rispetto della legge e dei diritti umani.

Ciò che non si sa è che svolge in modo regolare e sistematico il compito di raccogliere informazioni sulle violazioni di leggi internazionali e diritti umani, affinché i vari organi dell’ONU possano poi prendere delle decisioni al riguardo: decisioni che purtroppo di solito restano bloccate nel sistema dei veti incrociati. L’Albanese è una giurista specializzata, che veglia sulla Palestina. Un suo libro davvero fondamentale scritto in collaborazione con un collega, Palestinian refugees in International Law, Oxford University Press, risale al 2020. I suoi rapporti all’ONU sono dell’Ottobre 2022, del Luglio e dell’Ottobre 2023. 
Non è una donna che avuto un incarico se ne sia stata con le mani in mano.

E stava anche scrivendo il libro che è diventato J’accuse, che si proponeva il compito di informare il mondo della terribile condizione dei palestinesi sottoposti al giogo degli occupanti israeliani: più precisamente, doveva documentare l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neo-coloniale; ma che ha dovuto prendere una direzione inattesa ma obbligata per discutere degli eventi del 7 ottobre, giorno dell’attacco sanguinoso di Hamas ad alcune postazioni israeliane, e dei giorni successivi in cui è cominciata la reazione israeliana. Così abbiamo, in un certo senso, un nuovo rapporto, questa volta direttamente al mondo, o almeno, al mondo dei lettori.

Non so se il titolo sia appropriato. Il famoso articolo di Emile Zola era una requisitoria appassionata ed appassionante; inoltre, gli accusati erano indicati chiaramente. Il nuovo J’accuse si svolge nella forma di un’intervista del giornalista Christian Elia all’Albanese, secondo una scansione in argomenti che sono altrettanti capitoli. Può essere il caso di riprodurne i titoli: terrorismo, disumanizzazione, occupazione, colonialismo, apartheid, democrazia, carceralità.

Vi è nella forma di Post-fazione un saggio finale della filosofa Roberta De Monticelli che approfondisce alcuni dei temi discussi nel testo. Ad esempio il diritto internazionale esiste, e se sì, in che senso? E anche: come inquadrare secondo il diritto internazionale il conflitto tra Hamas e lo Stato di Israele: Gaza può essere legittimamente visto dallo Stato di Israele come uno Stato nemico? Sono questioni non facili, che spesso vengono alla mente di noi spettatori attoniti e smarriti dei quotidiani massacri, alle quali l’Albanese e la De Monticelli offrono delle risposte. E gli accusati, chi sono? L’Albanese non lo dice. Temo che siamo tutti noi per la nostra ignoranza colpevole e la nostra ignavia.

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