Se pensavate che l’obesità fosse l’unico fattore da tenere d’occhio nella lotta contro il cancro, un nuovo studio internazionale, guidato dall’Università di Bristol e dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), svela una verità preoccupante: i cibi ultra-processati (UPFs) potrebbero essere un anello oscuro che collega le nostre scelte alimentari a un rischio più elevato di sviluppare tumori alle prime vie digestive, tra cui bocca, gola ed esofago.
30science per Il Fatto Lella Simone
I cibi ultra-processati sono quegli alimenti confezionati o pronti per essere riscaldati o consumati direttamente, frutto di ripetute lavorazioni industriali.
Mentre emergono sempre più prove sui danni causati dai cibi ultra-processati, i ricercatori di Bristol e dell’IARC hanno deciso di scavare più a fondo. Con i cibi ultra-processati spesso associati a un profilo nutrizionale poco salutare, il team ha cercato di rispondere a una domanda cruciale: è possibile che il legame tra ultra-processati e tumori alla testa, collo ed esofago in EPIC sia spiegato da un aumento di grasso corporeo?
Emulsionanti e dolcificanti artificiali, precedentemente associati a rischi per la salute, potrebbero essere tra i colpevoli. Tuttavia, Morales-Berstein ha esortato alla cautela, ammettendo che certi pregiudizi potrebbero influenzare i risultati. Un risultato bizzarro ha incluso un’associazione tra un maggiore consumo di cibi ultra-processati e un aumento del rischio di morti accidentali, un legame difficile da giustificare. Il professore George Davey Smith, direttore dell’Unità di Epidemiologia Integrativa MRC presso l’Università di Bristol, ha aggiunto: “Gli UPFs sono chiaramente associati a molteplici esiti avversi per la salute, ma la questione di se siano la causa o se fattori sottostanti sono responsabili, rimane oscura”. Inge Huybrechts, capo del team di esposizioni e interventi legati allo stile di vita presso l’IARC, ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche. “Le coorti con valutazioni a lungo termine dell’assunzione dietetica sono necessarie per replicare questi risultati, poiché i dati dietetici di EPIC risalgono agli anni ’90, quando il consumo di cibi ultra-processati era ancora relativamente basso”. Nonostante il velo di mistero che avvolge questa connessione, una cosa è certa: la ricerca aggiunge un tassello al puzzle che suggerisce un legame tra UPFs e il rischio di cancro. La dottoressa Helen Croker, Assistente Direttore della Ricerca presso il World Cancer Research Fund, ha concluso: “Questo studio si unisce a un crescente corpo di prove che suggerisce un legame tra cibi ultra-processati e il rischio di cancro. Mantenere una dieta sana, ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi, sembra essere la migliore opzione per la prevenzione”.
Lella Simone
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