sabato 12 ottobre 2013

Nuovo naufragio a sud di Lampedusa, “50 morti, alcuni bambini”.

Quando gli immigrati a bordo di un barcone hanno visto un aereo di ricognizione maltese sorvolare la carretta del mare su cui viaggiavano hanno cominciato ad agitarsi, a gridare, a spingersi. La ressa, incontenibile, ha fatto rovesciare l'imbarcazione nella acque maltesi al confine con quelle libiche. Oltre 50 i naufraghi salvati dai soccorritori italiani, 150 da quelli maltesi. L'Ue: "Sempre più urgente operazione Frontex".

Nuovo naufragio a sud di Lampedusa, “50 morti, alcuni bambini”

E’ stata la speranza di essere soccorsi a tradirli e ucciderli. Quando gli immigrati a bordo di un barcone hanno visto un aereo di ricognizione maltese sorvolare la carretta del mare su cui viaggiavano hanno cominciato ad agitarsi, a gridare, a spingersi. La ressa, incontenibile, ha fatto rovesciare l’imbarcazione. Acque maltesi ai confini di quelle libiche ore 17.15: inizia così la cronaca dell’ennesimo naufragio. I morti, quando ormai è calata il buio, sono già troppi: cinquanta di cui dieci bambini, duecento le persone soccorseDopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre scorso, il cui bilancio è salito fino a 339 vittime, è ancora emergenza immigrati.

Cinquanta morti tra cui dieci bambini, duecento naufraghi soccorsi. Cinquanta le vittime e duecento superstiti: dieci bambini salvati dai mezzi di soccorso italiani sono stati portati a Lampedusa. Il bilancio dei soccorsi parla di 150 immigrati recuperati da una nave maltese e 56 dai mezzi italiani (39 uomini, 9 bambini e 8 donne). I soccorritori hanno recuperato cadaveri di donne e bambini.
Il naufragio avvenuto a a 60-70 miglia da Lampedusa nelle acque maltesi. A dare l’allarme questa volta è stato un mezzo maltese il cui equipaggio ha letteralmente visto affondare l’imbarcazione carica di migranti. Sul posto, a 60-70 miglia a sud di Lampedusa sono accorse due navi della Marina militare che con i rispettivi elicotteri che hanno lanciato in mare scialuppe autogonfiabili e salvagenti. Per prestare soccorso sono arrivati anche un mezzo della Guardia costiera, che ha ricevuto una telefonata da un’utenza satellitare che segnalava il barcone in difficoltà, e una motovedetta maltese. Sono anche partite da Lampedusa due motovedette della Capitaneria di porto e due motovedette e un elicottero delle Fiamme gialle.  
Il premier Letta: “Nuova drammatica conferma dell’emergenza”. “E’ la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza” la riflessione attribuita da fonti di palazzo Chigi al premier Enrico Letta. Il presidente del Consiglio, spiegano le stesse fonti, resta determinato a porre con forza il tema dell’immigrazione sul tavolo del prossimo vertice Ue.
C’è bisogno di cambiare le leggi perché chiedere il diritto di asilo a nuoto non può essere più accettabile per l’Europa: bisogna cambiare le politiche di asilo e poi cambiare quelle di accoglienza” dice il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini intervistata dal TgLa7. “E’ urgente – prosegue – bisogna che l’Europa si renda conto che non può esistere una diga nel Mediterraneo,che Lampedusa non può essere la frontiera di Europa perché è un’isola troppo piccola e va cambiato tutto. Queste persone non vanno lasciate morire – aggiunge Nicolini -. Tutto questo è una grande farsa per cui si pagano prezzi altissimi, vite umane e sacrifici di luoghi di confine come Lampedusa”.
Il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, a Felino (Parma) per partecipare al festival ‘Ottobre Africano’, ha chiesto un minuto di silenzio: “I morti non sono morti, ma sono qui con noi”.  Sul reato di clandestinità il ministro spiega: ”E’ un percorso lungo e abbiamo fatto i primi passi. Un primo approccio c’è stato, ora però serve un progetto condiviso più che dal punto di vista giuridico dal punto di vista culturale. Sono cambiamenti da fare insieme, nella condivisione, nel confronto, nella partecipazione. Questo è il mio metodo”. 
Gasparri: “Non è la Bossi-Fini a causare morti”, Vendola: “Corridoi umanitari”. Per Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, “non è la legge Bossi-Fini che causa morti. Sono anche frutto della demagogia di chi fa facili annunci, frutto delle guerre sbagliate in Libia, di chi vuole smantellare norme per favorire i mercanti di morte. Giù le mani dal reato di clandestinità”. “Le nostre coscienze non possono permettere ancora nuove stragi: istituire corridoi umanitari. Subito” chiede il leader di Sel, Nichi Vendola. ”Spero sia confermata la loro decisione che mi pare di buonsenso” dice il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, parlando della proposta di eliminare il reato di clandestinità presentato da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle. E l’europarlamentare leghista Mario Borghezio si chiede se “di fronte a questo ultimo gravissimo evento, i soliti noti avranno ancora la faccia di bronzo di presentarsi a Lampedusa a ripetere i loro inutili bla bla”. Una emergenza, quella dei flussi di cittadini stranieri che tentano di raggiungere l’Europa a bordo di carrette, che ha scatenato una nuova polemica sulla legge Bossi-Fini e dissidi interni al M5S – tra alcuni senatori e Grillo e Casaleggio – riguardo proprio al reato di clandestinità
Malmstrom (Ue): “Urgente lanciare operazione Frontex”. La nuova tragedia avvenuta nel Mediterraneo dimostra come sia sempre più “urgente lanciare una grande operazione Frontex per la sicurezza” sottolinea in una nota il commissario Ue per gli Affari interni Cecilia Malmstrom. “Senza azioni concrete le espressioni di solidarietà restano parole vuote”, aggiunge Malmstrom. La nuova “orribile” tragedia sta avvenendo “mentre abbiamo ancora impresse nella nostra mente le immagini scioccanti” delle conseguenze del naufragio avvenuto la scorsa settimana. Un evento che “sottolinea con ancora maggior forza quanto sia urgente una grande operazione di sicurezza Frontex nel Mediterraneo, che vada da Cipro alla Spagna, per individuare e assistere le imbarcazioni in difficoltà. Rilancio il mio appello a tutti i Paesi membri – prosegue il commissario Ue – perché rendano immediatamente disponibili le risorse necessarie per definire i dettagli dell’operazione Frontex”.
All’indomani della tragedia di Lampedusa, secondo Malmstrom, “abbiamo sentito espressioni di solidarietà provenienti da tutti i Paesi Ue, ma queste resteranno solo parole vuote se non saranno seguite da azioni concrete. Lancio un appello anche ai paesi nordafricani ed in particolare alla Libia, per combattere con maggior efficacia i criminali che mettono queste persone su imbarcazioni precarie e organizzano questi viaggi della morte. Voglio anche ribadire il mio appello ai Paesi membri per un maggiore impegno nella ripartizione dei rifugiati in modo da consentire che essi siano maggiormente protetti nell’Ue”.
La Croce Rossa: “L’Europa si prenda le sue responsabilità”. Al commissario Malmstrom risponde indirettamente il presidente nazionale della Croce rossa italiana Francesco Rocca: “Bisogna adottare provvedimenti urgenti per aprire corridoi umanitari, non c’è più tempo da perdere. Lampedusa e l’Italia sono il confine sud dell’Europa: le istituzioni nazionali e comunitarie devono garantire un approdo sicuro a chi sta scappando da guerre e dittature, a chi cerca protezione umanitaria. In questo modo si colpirebbero anche i trafficanti di uomini e si potrebbe fermare questa strage continua. L’Europa si prenda immediatamente le proprie responsabilità con una scelta di garanzia e di sicurezza per chi affronta il viaggio della speranza in mare”.
Ad agosto La Valletta rifiutò 102 naufraghi poi accolti dall’Italia. Le acque maltesi sono state teatro in passato di altre grandi tragedie. Il 25 dicembre 1996, notte di Natale, in 300 annegarono dopo lo scontro tra un cargo libanese e una motonave. Il 24 settembre 2008 una decina di extracomunitari morirono nel naufragio di una “carretta del mare”. Tragedia analoga il 6 aprile 2011, quando un barcone si rovesciò a poche miglia dall’isola: in 51 si salvarono, ma a bordo erano in 300. Lo scorso agosto La Valletta aveva rifiutato di far sbarcare 102 naufraghi poi fatti arrivare a Siracusa
La tragedia di Lampedusa non ha fermato i barconi. L’immane tragedia di una settimana fa non ferma i barconi: i migranti salvati nelle ultime ore nel Canale di Sicilia sono 503, soccorsi in cinque distinte operazioni coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera, nel giorno in cui la Dda di Palermo ha aperto un’indagine sul naufragio del 3 ottobre e avrebbe i nomi di alcuni componenti del cartello criminale dei trafficanti; e sempre oggi il Gip di Agrigento, Alberto Davico, ha confermato il fermo del tunisino Khaled Bensalam, 35 anni, il presunto scafista del barcone della morte.
Una nave di migranti si è capovolta al largo della costa della città di Alessandria, in Egitto, causando la morte di 12 persone. Secondo l’agenzia di stampa di stato egiziana 116 persone sono sopravvissute. La Guardia costiera ha ricevuto una richiesta di aiuto da una nave che trasportava migranti e le forze navali sono partite per soccorrerli. Secondo l’agenzia tra i sopravvissuti ci sono 72 palestinesi, 40 siriani e quattro egiziani. Le nazionalità dei morti non sono state rese note.

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