sabato 12 ottobre 2013

Casa Bianca: "Possibili passi avanti con i repubblicani per evitare il default".



La dichiarazione del portavoce dopo una telefonata tra Obama e lo speaker del Gop alla Camera. Ma per il presidente il rinvio di sei settimane non è sufficiente.

WASHINGTON - "Sembra che sia possibile fare passi avanti sul fronte del debito e dello shutdown". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Una dichiarazione che arriva dopo una telefonata tra Barack Obama e il presidente della Camera, il repubblicano John Boehenr. I due hanno deciso di continuare a tenere i canali aperti per negoziare per scongiurare il default degli Usa il 17 ottobre quando sarà superato il tetto del debito di 16.700 miliardi.

Carney ha sottolineato però che il presidente non considera sufficiente l'innalzamento del debito per sole sei settimane, come proposto dai Repubblicani, perchè così facendo "saremmo di nuovo allo stesso punto tra meno di due mesi". Per Obama serve un periodo più lungo e il presidente non vuole che il default sia utilizzato dal Gop come una minaccia per ottenere modifiche al testo del bilancio e quindi la fine dello 'shutdown' (la chiusura delle attività federali non essenziali) giunto all'11esimo giorno.

Insomma, ancora nessun risultato concreto, ma almeno sostanziale cambio di clima. La Cnn sintetizza così la situazione: "Nessun passo avanti, se non nei toni". Il New York times: "Nessun accordo, ma la proposta repubblicana ha cambiato il clima", e il Washington Post: "Nessuna intesa ma timidi progressi dopo i colloqui Obama-Gop".

Intanto arriva una dichiarazione della Casa Bianca alla vigilia dell'incontro tra Barack Obama e Enrico Letta il prossimo 17 ottobre: "Il presidente Barack Obama e il premier Enrico Letta hanno stabilito un rapporto stretto e una collaborazione molto produttiva sin dal giorno in cui il primo ministro s'è insediato". E ancora: "Il presidente Usa Barack Obama apprezza le intuizioni del premier Enrico Letta per quanto riguarda i problemi dell'economia europea. I due sono d'accordo sull'importanza di creare nuovi posti di lavoro e in particolare per i giovani disoccupati in entrambi i Paesi".

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