Il Coordinamento
Romano Acqua Pubblica sta ricevendo ormai quotidianamente segnalazioni
da parte di cittadini romani che vengono privati del bene primario acqua
dalla Società per Azioni AceaAto2 che, per qualche decina di euro di
morosità, non esita ad interrompere completamente il flusso idrico ad
intere famiglie.
Ricordiamo che la strada per il rispetto dei diritti e della volontà dei cittadini romani è già stata indicata con la proposta di ripubblicizzazione di Acea, poichè è ormai evidente che non sarà possibile garantire il diritto all'acqua fino a che i privati non saranno finalmente usciti dalla sua gestione, in modo da rimettere al centro gli interessi della città e non i profitti di pochi speculatori.
Roma, 28 Ottobre 2013
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
Questo nonostante la tariffa che AceaAto2 sta facendo
pagare ai cittadini sia illegittima poiché continua a contenere la
quota di profitto abrogata dalla vittoria referendaria di giugno 2011.
Nella mattinata di mercoledì 23 ottobre 2013 gli abitanti del
condominio di via dei Fiori 34 si sono svegliati con una brutta
sorpresa. I tecnici di una ditta inviata da Acea Ato2 hanno interrotto
completamente la fornitura dell’acqua a 12 condòmini tra cui anziani in
assistenza, una donna incinta e un neonato di appena 40 giorni.
"La motivazione addotta dalla ditta che opera i distacchi - spiegano i condòmini - era la morosità di una bolletta arretrata di 300 euro.
Il Coordinamento Romano Acqua Pubblica continuerà a mettere in atto
iniziative di pressione nei confronti della Giunta Capitolina che,
nonostante due mozioni contro i distacchi approvate nell'ultimo mese,
continua a non essere in grado di garantire il rispetto di due diritti
fondamentali: l'accesso all'acqua e il rispetto della democrazia."La motivazione addotta dalla ditta che opera i distacchi - spiegano i condòmini - era la morosità di una bolletta arretrata di 300 euro.
Nessuno di noi, in quanto utilizzatori del servizio e
consumatori individuali, era stato avvisato o messo nelle condizioni di
evitare questo distacco semplicemente perché nessun preavviso è stato
mai affisso nel nostro palazzo né noi abitanti della palazzina abbiamo
mai ricevuto lettere che sollecitassero il condominio al pagamento.
E’ noto a tutti che la giurisprudenza (con sentenze
di Tribunali in tutto il paese) si è espressa contro l’interruzione del
servizio idrico per le utenze domestiche sulla base del principio che
“la sospensione della fornitura di un bene primario come l'acqua appare
sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”.
E’ semplicemente vergognoso quindi che, in un momento
come questo di forte crisi e di difficoltà economiche per molti
cittadini, avvengano dei veri e propri abusi di questo tipo che
rischiano di creare danni non solo patrimoniali, ma anche alla salute e
che ledono diritti fondamentali come l’accesso all’acqua potabile.
Ora come condòmini subiremo oltre al danno la beffa
di questa azienda, che già fa lauti profitti sui servizi di pubblica
utilità, che accrediterà una spesa ulteriore per il costo distacco e del
riallaccio!
Chi permette queste vere e proprie speculazioni sui soggetti più deboli?
Che cosa dice e cosa intende fare l’amministrazione
comunale capitolina (che è proprietaria del 51% di ACEA) e quella dei
municipi dove risiediamo per garantire ai propri cittadini l’accesso ai
servizi essenziali? Che fine hanno fatto le belle intenzioni e l’impegno
a parole del Sindaco e della Giunta del Comune di Roma perché Acea Ato2
mettesse fine all’abuso della pratica dei distacchi per morosità,
considerata “una pratica lesiva di un diritto umano”?
Dovremo difenderci da soli con denunce e querele da chi cerca solo di
metterci le mani in tasca con questi abusi o qualche amministratore si
farà carico di questo problema sociale?"Ricordiamo che la strada per il rispetto dei diritti e della volontà dei cittadini romani è già stata indicata con la proposta di ripubblicizzazione di Acea, poichè è ormai evidente che non sarà possibile garantire il diritto all'acqua fino a che i privati non saranno finalmente usciti dalla sua gestione, in modo da rimettere al centro gli interessi della città e non i profitti di pochi speculatori.
Roma, 28 Ottobre 2013
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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