Nei pressi dell'isola dei Conigli, a bordo cinquecento persone. Un nuovo disastro a pochi giorni dalla tragedia di Ragusa. Tantissime persone ancora in mare, la disperazione dei soccorritori. Arrestato uno scafista. Prima della tragedia un altro sbarco di 463 extracomunitari.
Secondo le testimonianze di alcuni soccorritori del barcone naufragato vi sarebbero ancora in acqua un centinaio di migranti. Lo scafo trasportava infatti, secondo quanto ha detto all'agenzia Ansa il commissario straordinario dell'Asp di Palermo, Antonio Candela, che sta coordinando le operazioni di assistenza ai feriti, circa cinquecento persone. Fra loro una trentina di bambini - uno di due mesi - e tre donne incinte.
Il barcone, tra i dieci e i quindici metri, non è stato intercettato, quindi si è spinto vicino alla costa dove dopo l'incendio si è rovesciato in acqua. I naufraghi sono stati soccorsi dai pescatori, che stanno ancora collaborando con Guardia costiera e Guardia di finanza alle operazioni di salvataggio. Anche fra i soccorritori pianto e scene di disperazione: "Ci sono corpi che galleggiano ovunque", ha raccontato uno di loro alle agenzie di stampa.
Fino ad ora sono giunti in porto circa 120 naufraghi salvati dalle motovedette e da alcune barche da diporto che stanno partecipando ai soccorsi. L'allarme è stato dato dall'equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.
Poco prima del naufragio a Lampedusa era approdata un'altra 'carretta' con 463 extracomunitari a bordo. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone.
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