Ora la conta contro i 'traditori'. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, mandando a monte il tenue spiraglio di poter proseguire una trattativa sarebbe stata la decisione di Enrico Letta di respingere le dimissioni dei ministri del Pdl. Raccontano che l'ex capo del governo sarebbe andato su tutte le furie accusando apertamente Angelino Alfano di 'tradimento'.
rainews24.itRaccontano che l'ex capo del governo sarebbe andato su tutte le furie accusando apertamente Angelino Alfano di 'tradimento'. Consapevole del fatto che il suo delfino ormai si considera fuori da un partito in cui fatica a riconoscersi, Berlusconi si prepara a studiare la controffensiva che si baserà proprio sulla denuncia dei 'traditori': Io posso andare anche all'opposizione - è il ragionamento fatto con i fedelissimi - ma da domani sarà la guerra. Non risparmierò un colpo contro chi ha voluto spaccare il partito". Un gesto quasi disperato dettato anche dal rancore verso uno dei suoi uomini di fiducia.
A nulla sono servite le trattative che dalla mattina sono andate in scena a via del Plebiscito per convincere Alfano a fare un passo indietro, ricucendo lo strappo in cambio di un ruolo forte dentro la nuova Forza Italia: Lascia il governo - gli avrebbe detto il Cavaliere - tanto ha vita breve, andiamo al voto con tu che guidi Forza Italia. Proposta però che non avrebbe convinto il diretto interessato che a sua volta avrebbe controproposto all'ex capo del governo (forte anche del sostegno di Gianni Letta per nulla favorevole alla decisione di staccare la spina all'esecutivo) di tornare sui suoi passi, votare la fiducia al governo, ed evitare così spaccature. Già perchè al di là delle voci pare che i numeri giochino a favore di Alfano.
Al Senato come alla Camera sarebbero pronti già i nuovi gruppi 'Nuova Italia' pensati per accogliere i transfughi del Pdl che, stando alle stime, dovrebbero crescere a dismisura nel caso Letta domani ottenga la fiducia. Insomma la frattura appare ormai inevitabile con un Cavaliere che fino all'ultimo ha provato ad alzare la posta con palazzo Chigi: sono pronto a riaprire la trattativa con un nuovo programma di governo che abbia come punto centrale la non retroattività della legge Severino.
Proposta considerata irricevibile non solo per il capo del governo ma anche per il Pd. Ed è proprio dal voto sulla decadenza che il Cavaliere prepara lo show mediatico, pronto a gridare al golpe e attribuendo innanzitutto la colpa del ribaltone a Giorgio Napolitano: Ormai mi vuole 'morto' politicamente e ha fatto di tutto per riuscirci. Intanto, ritornano le voci di una discesa in campo di Marina, la figlia del Cavaliere, che potrebbe prendere le redini della nuova Forza Italia depurata dai 'traditori'.
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