mercoledì 23 ottobre 2013

Decadenza Berlusconi, scontro Grasso-Pdl.

Il presidente del Senato ipotizza un voto in aula palese e ipotizza che in caso di segretezza dello scrutinio possano prevalere "interessi diversi". Rabbiosa replica di Brunetta e Schifani: "Parole molto gravi".
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"Se il voto sarà segreto bisognerà vedere se sarà davvero un voto di coscienza o se dipenderà piuttosto da interessi diversi": così il presidente del Senato Pietro Grasso in vista del voto sulla decadenza dal seggio parlamentare di Silvio Berlusconi. "Se invece il voto sarà palese, tutto sarà più chiaro", ha aggiunto, spiegando come si occuperà della questione appena rientrato dalla missione negli Usa. E dicendosi ottimista sul fatto che il voto non metterà a rischio la ritrovata stabilità del governo.

La rabbia del Pdl. Ma la reazione stizzita del Pdl non si è fatta attendere. All'attacco i capigruppo di Camera e Senato Brunetta e Schifani. "E' molto grave - dice il numero uno dei senatori nella sua dichiarazione - che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese sulla decadenza, essendo il regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Un'eventuale interpretazione diversa in Giunta per il regolamento, a colpi di maggioranza, sarebbe inaccettabile e noi ci opporremmo strenuamente a una simile forzatura. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile, e ci auguriamo che si sia trattato di un malaugurato fraintendimento. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno".

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