mercoledì 16 ottobre 2024

Lo Earthland di MacKinder

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E’ l’uomo, non la natura, a dare inizio ai processi storici, ma è la natura, in larga misura, a controllarli”. Questo scriveva sir Halford J. Mackinder nel 1904, ad una conferenza organizzata dalla Royal Geographical Society di Londra. Il suo intervento diede origine all’articolo “Il perno geografico della storia”, con il quale Mackinder fondava di fatto la geopolitica. La tesi di Mackinder è che la Russia, l’Europa orientale e l’Asia centrale formino una unica “heartland” siano, cioè, il perno attorno a cui ruota il destino del predominio mondiale. Attorno alla heartland ci sono quattro regioni marginali del continente eurasiatico che corrispondono alle quattro grandi religioni: 1) l’area marginale a est, una terra monsonica lungo le coste dell’Oceano Pacifico, patria del buddismo (Cina, Giappone, Corea….); 2) l’area marginale a sud, una terra monsonica lungo le coste dell’Oceano Indiano, patria dell’induismo (l’India); 3) Il Medio Oriente, la più fragile delle quattro aree, povera d’acqua e patria dell’islam; 4) l’Europa, lungo le coste dell’Oceano Atlantico, patria del cristianesimo. Secondo Mackinder, la storia dell’Europa è subordinata a quella dell’Asia, il risultato della lotta conto l’invasione asiatica.

Tutti i moderni stati europei sarebbero nati dalla necessità di fronteggiare il pericolo proveniente dalle steppe. E l’idea moderna dell’Europa nacque in nome delle crociate, lanciate per riconquistare i luoghi santi ai turchi selgiuchidi. Una volta messa a bada l’invasiane asiatica, gli europei cominciarono a solcare i mari e a dominare il mondo. I russi, invece, soggiogati brutalmente dall’Orda d’Oro dei mongoli, vissero nella perenne paura di essere di nuovo sottomessi, e lanciarono la loro espansione via terra, verso est, nelle immense steppe della Siberia. Ma una volta raggiunti i limiti geografici della loro espansione, gli imperi dell’Europa atlantica e della Russia asiatica si sarebbero scontrati. Come Atene contro Sparta, come la Francia contro l’Inghilterra, come la Germania contro il Regno Unito, una potenza terrestre dispotica (l’Unione sovietica) si sarebbe di nuovo scontrata contro una potenza marittima e democratica (gli Stati uniti). Volendo estendere il determinismo geografico di Mackinder fino ai giorni giorni, possiamo azzardare la teoria secondo la quale gli attuali conflitti in corso tra le potenze continuano ad avere come oggetto del contendere il controllo del territorio, in particolare il controllo dalla heartland (Russia contro Cina e Stati Uniti per l’Asia centrale e l’Europa Orientale) e delle quattro aree marginali oceaniche. La crescente potenza della Cina (l’area marginale a est), l’instabilità dell’area indiana (a sud), la crisi del Medio Oriente potrebbero essere spiegate anche con la vecchia e suggestiva teoria di Mackinder.

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