venerdì 11 ottobre 2024

Israele si sente “intoccabile” e spara ancora sulle postazione di Unifil: feriti due peacekeeper cingalesi

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Una fonte delle Nazioni Unite afferma che Israele ha nuovamente sparato deliberatamente contro un posto di osservazione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, ferendo due peacekeeper del battaglione cingalese

Lo riporta Haaretz citando. una fonte delle Nazioni Unite. Il primo a darne notizia è stato il sito di informazione libanese Al-Nashra, secondo cui le forze di difesa israeliane hanno sparato contro una torre dell’Unifil nel sud del Libano ferendo un numero imprecisato di peacekeeper del battaglione cingalese. Lo riporta anche la tv libanese al-Mayadeen vicina a Hezbollah, precisando che i colpi d’artiglieria sarebbero stati sparati contro l’ingresso principale del centro di comando dell’Unifil a Naqura. 

Si tratta del secondo attacco dopo quello di ieri che ha ha causato il ferimento di due caschi blu indonesiani. Negli tre attacchi di ieri,  sono state colpite anche due basi italiane eil ministro della Difesa Guido Crossetto ha convocato una conferenza stampa accusando pesantemente lo Stato Ebraico: “Gli attacchi non sono stati  un errore ne un incidente e possono essere considerati crimini di guerra”.

Oltre al governo italiano, condanne sono arrivate da tutto il mondo, ma Israele ignorandoli, questa mattina ha attaccato nuovamente, segno che si sente intoccabile perché protetta dagli Stati Uniti.Il governo ebraico però ignora o semplicemente se ne frega, che sempre più parti dell’opinione pubblica, vede Israele come uno “Stato canaglia” e non come vittima.

L’obiettivo di Israele, secondo quanto riferito dal quotidiano libanese, affiliato a Hezbollah, Al Akhbar, è quello di costringere l’Unifil a rimuovere  dal Libano meridionale le sue postazioni e di sostituire i peacekeeper con una forza internazionale alternativa. E da quanto riporta Reuters sul suo sito,  ieri sera nella riunione tenutasi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi israeliani alle basi Unifil, il capo delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite Jean Pierre Lacroix ha detto che Unifil ha deciso di trasferire temporaneamente 300 peacekeeper degli oltre 10 mila schierati in Libano in basi più grandi per la loro sicurezza. Dunque la violenza vince.

Secondo quanto afferma in un rapporto.Hrw, acronimo di Human Rights Watch, gli attacchi dell’esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono “in violazione delle leggi di guerra”, e L’Onu “dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell’Onu dovrebbero sostenere, un’indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni”.

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