“Si fa, ma non si dice“, consigliava Vittorio Mascheroni in una celebre canzone del Ventennio, che fa ancora scuola.
Accade così senza fare troppo clamore che la
polizia inglese arresti un giornalista che non pubblica veline. Questo
malfattore – udite, udite! – scrive di Gaza e parla di “apartheid
coloniale e razzista”.
Ha torto? Ha ragione? Un liberale
direbbe che non importa: se la pensa così basta e avanza perché in
Occidente la libertà di opinione è sacra e non si ammanetta. La polizia
britannica, però, non è d’accordo sul tempo verbale usato dai difensori
del giornalista e corregge: la libertà di opinione in Occidente era un sacro diritto. Oggi dipende dalle opinioni.
Richard Medhurst, così si chiama il
pericoloso giornalista indipendente, da tempo è tenuto d’occhio dai
tutori dell’ordine e del pensiero unico. Perché? Perché – anche stavolta
udite, udite! – è noto per le sue critiche alla politica israeliana.
Se non siete d’accordo con chi l’ha arrestato, lasciate perdere, perché rischiate guai con la polizia. Io perciò non mi esprimo – sono già tra gli “indesiderati” che non possono mettere piede nell’unica democrazia mediorientale – e mi limito ai fatti: Medhurst è stato arrestato all’aeroporto di Heathrow a Londra il 15 agosto 2024.
La polizia, che sa quel che fa, gli ha contestato un reato previsto dalla Sezione 12 del Terrorism Act che risale al 2000. Non entro nei particolari, ma per farla breve mi limito a ricordare che si tratta di una legge molto liberale che trasforma in reato le opinioni che un giudice considera di supporto a organizzazioni messe al bando come Hamas o Hezbollah.
Detto in parole povere, le cose
stanno così: se tu critichi il governo israeliano, io dico che stai
facendo il gioco dei terroristi e ti ammanetto. Qualcosa da dire? Se ce
l’hai, caro lettore, tienila per te e non avrai guai.
Il giornalista è stato trattenuto per quasi 24 ore e afferma di aver subito il sequestro di beni personali – primo fra tutti il telefono. Poiché arresto, manette e sequestri non sembravano sufficienti a punire il dissidente, gli è stato impedito ogni contatto con la famiglia.
Richard Medhurst afferma anche – ma come si fa a credere a un complice di terroristi? – che l’hanno trattato da schifo , l’hanno umiliato e intimidito per destabilizzarlo psicologicamente e ha avuto la faccia tosta di affermare che si tratta di un attacco alla libertà di stampa e di espressione.
Secondo lui noi dovremmo credere che il governo inglese è disposto a giocarsi la faccia pur di difendere Israele. Come se il democratico governo israeliano avesse bisogno di un difensore d’ufficio.
Fonti: (se qualche pagina non si tratta di censura: la colpa è certamente di Richard Medhurst.
1. The Canary – https://www.thecanary.co/global/2024/08/20/richard-medhurst-held-by-cops-under-counter-terror-laws/
2. Middle East Eye – https://www.middleeasteye.net/news/uk-richard-medhurst-arrested-heathrow-airport-terrorism-act
3. Sputnik News – https://sputnikglobe.com/20230820/journalist-richard-medhurst-arrested-in-uk-under-terrorism-charges-1110832009.html)
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