mercoledì 2 ottobre 2013

Enorme frana sulle Dolomiti: crolla una parete sopra Cortina



Gigantesco fronte franoso nel gruppo del Sorapis, uno dei più noti della catena. Il distacco è avvenuto ad un'altezza di 3.150 metri. Il vice comandante della forestale di Belluno: "Nessun danno a cose o a persone".

CORTINA D'AMPEZZO - Una enorme parete rocciosa si è staccata da Croda Marcora nel gruppo del Sorapis, uno dei principali delle Dolomiti, tra Cortina d'Ampezzo e San Vito di Cadore. Al momento non risultano esserci persone coinvolte, come spiega Il vicecomandante della forestale di Belluno, Isidoro Furlan: "Abbiamo monitorato la zona e non c'è nessun tipo di segnale di presenza umana. È tutto sotto controllo. Abbiamo informato la prefettura - continua Furlan - che per noi non ci sono stati danni a persone o cose, anche perché non risultano denunce di persone scomparse".

Dopo i primi rilievi eseguiti dal Soccorso alpino forestale di Auronzo di Cadore, sembra che il distacco, avvenuto ad un'altezza di 3.150 metri, sia di entità minore rispetto alle stime iniziali che parlavano di un fronte franoso di 300 metri di larghezza e 400 di altezza.

Il vice comandante Furlan, spiega: "La parete si è staccata dalla 'parete madre' ed è crollata verticalmente a valle in un letto comodo, invadendo il sentiero che porta al Cadin del Laudo. Fa male vedere crollare una grande parete del patrimonio dell'Unesco - prosegue il vice comandante della Forestale - ma è una cosa fisiologica che non è dipesa da un evento sismico o da grosse infiltrazioni".

Tesi, quest'ultima, confermata dal geologo Gabriele Scarascia Mugnozza, dell'università Sapienza di Roma. "Crolli di questo tipo sono abbastanza normali sulle Dolomiti" ha detto il geologo. La causa sarebbe l'oscillazione della temperatura. Le continue escursioni termiche che avvengono dal giorno alla notte, infatti, fanno espandere e contrarre la roccia, fino a provocarne la rottura.

"Siamo a fine estate e fenomeni di espansioni e contrazione della roccia sono comuni - spiega Scarascia Mugnozza -, considerando che in questo periodo dell'anno la temperatura di abbassa nella notte avvicinandosi allo zero, mentre si alza durante il giorno a causa dell'insolazione". Un fenomeno noto come "termoclastismo" che, osserva il geologo, "E' una dinamica normale in contesti montuosi con pareti ripide".

Nessun commento:

Posta un commento