venerdì 18 ottobre 2013

Crisi, alle politiche del governo rispondiamo con lo sciopero generale

di Fabio Marcelli | 18 ottobre 2013

La misura è colma. Le misure recentemente approvate dal governo delle larghe intese aggiungono al danno il sapore della beffa, prevedendo un risarcimento fiscale irrisorio per lavoratori e lavoratrici. Intanto, continuano le politiche volte ad esasperare la crisi ai danni di chi ha meno. In Italia, la disperazione sociale cresce ed ha da tempo superato i livelli di guardia.
Il pericolo reale è che l’inevitabile rivolta sociale si disperda in mille rivoli, seguendo copioni già noti. Già il governo bipartisan rotea il manganello. Roma in questi giorni appare come una città in stato d’assedio. In mancanza di risposte positive sul piano politico sociale l’unica reazione da parte del potere è, come negli ultimi tempi sempre più stesso, la repressione selvaggia. Ed è probabile che ci sia, in qualche chiusa stanza del palazzo, punti ad esasperare la piazza per provocare incidenti che scoraggino le iniziative popolari di lotta contro la crisi. Occorre perciò vigilare con attenzione.
Gravi sono le responsabilità delle organizzazioni sindacali e politiche. Le prime devono al più presto convocare uno sciopero generale, come apertamente richiesto da Maurizio Landini che ha denunciato l’intollerabile “presa in giro” da parte del governo Letta.   

E’ necessario ed urgente un netto cambiamento di rotta. A tale fine occorre pronunciarsi anche contro le politiche dettate dall’Unione europea. Tali politiche infatti si traducono in un attacco ai servizi sociali, sanità, istruzione ed a livelli di vita già compromessi dal dilagare della povertà. Una proposta da tenere a mente, a tale riguardo, è costituita dal referendum contro i trattati europei promosso da Ross@ su cui si comincerà in questi giorni a raccogliere le firme. Tutta l’Europa, e in particolare il suo fianco mediterraneo, si sta del resto mobilitando contro questi trattati e la loro impostazione neoliberista, nonché contro politiche volte a favorire esclusivamente la finanza internazionale.

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