domenica 22 dicembre 2024

Ucraina, ci si prepara al peggio e si fanno fuori i testimoni

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Lo abbiamo visto decine di volte nei film: quando si avvicinano i nemici si dà fuoco a tutta la documentazione possibile. E proprio questo è accaduto nell’attentato che ha causato la morte del generale Igor Kirillov, capo delle Forze di protezione radiologica, chimica e biologica della Russia avvenuto qualche giorno fa. Un atto terroristico che si dice sia stato organizzato dalla Sbu ucraina, la cui sede peraltro è stata distrutta l’altro ieri dai missili russi facendo fuori molti caporioni dei servizi segreti di Kiev. Ma si tratta di una versione di comodo per nascondere i veri scopi e i veri mandanti o forse anche esecutori diretti, per quanto riguarda la parte tecnica, di questo attentato terroristico. Anche il fatto che sia stato arrestato un uzbeko, una terza parte per così dire, serve a decrittare che tutto questo appartiene alla sempiterna Cia e alla sua stampella chiamata Mi6.

Lilin finalmente smonta la propaganda putiniana! L'esclusivo reportage d...

Russia, Kazan sotto attacco dei droni ucraini.

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 ▪️ Sono già 5 I droni armati che hanno colpito edifici residenziali. Sono state colpiti intenzionalmente obiettivi civili.

❗️L'obiettivo è cercare la reazione russa, per creare un casus belli prima dell'inaugurazione di Trump.

Zelenskyj ha cercato di corrompere Robert Fico per 500 milioni di euro per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO.

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 Fico rifiutò.

"Non entro tra virgolette, ma Zelenskyj mi ha fatto alcune proposte a porte chiuse. E voglio dire che la Slovacchia non è in uno stato di guerra. Né con la Federazione Russa, né con l'Ucraina. Siamo molto dispiaciuti per ciò che sta accadendo in Ucraina adesso. E non daremo loro armi, sappiamo che gli ucraini stanno perdendo completamente questa guerra. Onorevoli colleghi, devo dire che il presidente Zelenskyj respinge categoricamente qualsiasi cessate il fuoco. Qualsiasi tregua. Ha ancora l'idea che prima forse dovrebbe avere tutto nel mondo, e solo allora parlerà di una sorta di tregua.

E in risposta alla mia domanda, che sembrava riguardare il transito del gas attraverso l’Ucraina, Zelenskyj ha escluso qualsiasi idea al riguardo. Ha fatto delle proposte che mi sembrano assurde. Ad esempio, che accetterà questo solo se non pagheremo la Russia fino alla fine della guerra.

Putin: “Per l’attacco di ieri con droni sulla città di Kazan l’Ucraina subirà nuove pesanti distruzioni e si pentirà”

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“Chiunque, per quanto cerchi di distruggerci affronterà a sua volta una distruzione molto più grande e si pentirà di ciò che sta cercando di fare al nostro Paese”

Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione governativa trasmessa in televisione, aggiungendo: “Non solo ripareremo il danno che alcuni tentano di causarci, ma andremo avanti anche a un ritmo più veloce di come stiamo facendo ora”. Putin dunque in risposta al raid di droni che ieri ha colpito la città russa di Kazan, sul Volga, a 1.000 km dai confini ucraini, che non ha provocato vittime, ma solo danni materiali, minaccia “nuove distruzioni” in Ucraina.

📹Le immagini della città palestinese di Rafah, 7 mesi dopo l'ingresso dell'esercito israeliano.

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⚡️Germania, auto su passanti a mercatino di Natale, ci sono vittime

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 📡Una macchina è piombata sulla gente intenta a visitare uno dei tipici mercatini di Natale, il bilancio per il momento è di 11 vittime, circa 60 i feriti.

⏱️L'incidente è avvenuto a Magdeburgo, in Germania.

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L’Ucraina affonda, la Nato brancola nel buio | Maurizio Boni

Respingere il tentativo del PD di instaurare una dittatura

Niente pace: l’UE continua a finanziare la guerra.

Zelenskij distrugge la cristianità in Ucraina.

Umberto Pascali: Occhietto di Putin all’Europa. Bruxelles esplode

Respingere il tentativo del PD di instaurare una dittatura

Il PD di Pina Picierno aziona strumenti ritorsivi contro chi la pensa diversamente dal mainstream sulla questione russo-ucraina. Non bisogna accettare prevaricazioni
 

Guido Grossi: fuga dallo strozzinaggio globalista (1a parte)

Il mondo basato sulle regole dell'iper liberismo non ha funzionato e fa fatica ad ammettere la sconfitta. 
Quale può essere la via di uscita? 
Possiamo ancora parlare di partecipazione? 
Come fermare la grande truffa del debito? 
Ne parliamo con Guido Grossi, esperto di economia. Intervista a cura di Jeff Hoffman

 

sabato 21 dicembre 2024

La rivoluzione del quotidiano e l’autogestione.

Nel film I giorni contanti (1962) del celebre regista Elio Petri, il protagonista Cesare, un uomo di 53 anni rimasto vedovo e di professione idraulico, dopo aver assistito su un tram alla morte di un uomo, prende una decisione drastica per la sua vita: smettere di lavorare. 

I GIORNI CONTATI di ELIO PETRI - Cinema e Psicologia

In un giorno ordinario apparentemente simile a tutti gli altri, l’esperienza ravvicinata con la morte costringe l’uomo a interrogarsi sul senso della propria vita avvenire, fino al punto di convincersi a non voler vivere gli ultimi anni della propria esistenza dedicandosi unicamente al lavoro. Da quel momento, Cesare trascorre le sue giornate all’insegna della scoperta, intrattenendosi tra un passatempo e l’altro: visita una mostra d’arte pittorica, organizza una gita al mare con gli amici, frequenta le zone periferiche della città toccando con mano i problemi di chi è costretto a vivere in case di fortuna. L’uomo libero dal lavoro scopre soprattutto una nuova socialità, fatta di incontri frugali con persone sconosciute a cui sottopone domande di ogni tipo sulla realtà sconosciuta che lo circonda. 
Di fronte a una quotidianità alienante, la scelta di lasciare il lavoro assume il carattere di un mutamento radicale nella scansione del tempo, di una rottura definitiva con la routine statica, monotona e asfissiante vissuta dal protagonista. In questo frammento temporale avviene la vera frattura con il passato: certo, la sostenibilità futura rimane problematica specie dal punto di vista economico, ma è nel presente e in particolare del vivere quotidiano che si compie la rivoluzione umana.

Consigli di lettura

Mi capita a volte (sempre meno spesso) di entrare nei megastore dell’editoria e di uscirne a mani vuote, non solo senza aver acquistato nulla, ma senza neanche aver desiderato nulla. La proliferazione di testi mainstream sugli scaffali non mi smuove da tempo né curiosità, nè cupidigia.
E’ nelle piccole librerie, sopravvissute all’invasione dei supermercati della ‘cultura’, che il l’attenzione si ridesta, fra le proposte delle case editrici indipendenti. E’ lì che scatta l’effetto contrario, perchè ricomincio a desiderare tutto e tutto insieme. Ma visto che non si può avere tutto e tutto insieme, aiutatemi a scegliere fra saggi e romanzi di certo non banali.

labottegadelbarbieri.org alexik

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Serge Quadruppani, La breve stagione, Edizioni Alegre, 2024, pp. 224.
Traduzione di Maruzza Loria, postfazione di Wu Ming 1.

 

Con questo romanzo pervaso di colpi di scena, di microshock percettivi e di sottili tradimenti delle aspettative, torna nelle librerie italiane uno dei più grandi autori noirs d’Oltralpe.

Emiliano Brancaccio. Cortocircuito tra austerity Ue e nuovo militarismo.

I vincoli di bilancio violati da tutti i Paesi europei e la nuova disciplina fiscale dell’Unione è già in crisi. E ora arrivano i pannicelli caldi della Bce e i diktat per il riarmo di Trump.

manifesto

sinistrainrete.info Emiliano Brancaccio

Sono in vigore solo da pochi mesi, eppure le nuove regole di bilancio europee scricchiolano già come un vecchio rudere. Le precedenti regole fiscali dell’Ue erano state criticate e poi sospese anche perché a molti risultava pressoché impossibile rispettarle.

Dal 1998, hanno violato i vincoli di bilancio europei: la Slovenia nel 57% dei casi, l’Austria, il Belgio e la Spagna nel 61%, il Portogallo e la Grecia nel 70%, l’Italia nel 74%, la Francia nel 78%. Persino la Germania ha dovuto mettere in conto un 47% di violazioni di quei vincoli che i suoi governi hanno comunque accanitamente difeso in sede europea.

Come osservato anche dal Fondo Monetario Internazionale, un sistema di norme che viene così frequentemente disatteso rischia di perdere credibilità fino a implodere. Le nuove regole fiscali europee, approvate ad aprile, avrebbero dovuto ripulire questa macchia. Il problema è che, stando alle prime verifiche, le violazioni sembrano addirittura in aumento rispetto al passato. Non solo Italia, Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania sono già state sottoposte alla procedura per deficit eccessivo.

Ma la Commissione ha messo nel mirino anche Austria e Olanda per il rischio di scostamenti di bilancio rilevanti rispetto ai vincoli normativi. E ha di nuovo redarguito la Germania, per una spesa netta troppo alta rispetto alle raccomandazioni. Una nemesi che ha contribuito non poco alle attuali fibrillazioni nella politica tedesca.

Con l’indolenza di chi sembra passato per caso a commentare un disastro che non gli compete, il commissario europeo Gentiloni ha ammesso che le difficoltà sono di ordine generale. Nonostante le correzioni di bilancio imposte dalle nuove regole, il livello medio europeo del debito pubblico in rapporto al Pil ha ricominciato a salire, e nel 2026 potrebbe raggiungere l’83,6%. Una previsione drammaticamente al di sopra del mirabolante obiettivo del 60% stabilito a Maastricht e molto vicino alla soglia minacciosa del 90%, che fa scattare un’austerity ancor più rigida.

Davanti alle telecamere fanno il consueto buon viso a cattivo gioco, ma nei corridoi di Bruxelles gli sherpa dell’Unione ammettono che la nuova disciplina fiscale è già andata in corto circuito. Essenzialmente per due ragioni, che hanno un volto e un nome: Donald Trump e Christine Lagarde.

Ieri la presidente della Bce ha annunciato un’altra riduzione dei tassi d’interesse monetari, per venire incontro alle lamentele di molti debitori sulle soglie della bancarotta. Ma è solo un pannicello caldo. Nel complesso la politica della Bce resta fortemente sbilanciata a favore dei creditori, che in questi anni sono riusciti a riportare il tasso d’interesse al netto dell’inflazione sopra lo zero e puntano adesso a nuovi aumenti: oltre il 2 percento, stando alle previsioni ufficiali. Musica sublime per le orecchie dei possessori di capitali, ma anche l’annuncio di guai crescenti per i debitori, a cominciare dagli Stati membri dell’Unione.

Il motivo è semplice: quando il tasso d’interesse viene situato al di sopra della crescita, il debito corre più veloce dello stesso Pil. La conseguenza è che il rapporto tra debito e Pil riprende a salire e le regole fiscali diventano quindi sempre più difficili da rispettare. In teoria si potrebbe parzialmente rimediare con una politica espansiva che rimetta la crescita del Pil al di sopra del tasso d’interesse.

Il paradosso è che questa opzione viene esclusa dalle stesse regole fiscali europee, che al contrario ingozzano i paesi in difficoltà con dosi ulteriori di disciplina fiscale.

Ma non è finita qui, il corto circuito ha pure una faccia americana. Già prima di insediarsi alla Casa Bianca, il nuovo presidente degli Stati Uniti sta provocando tumulti in Europa, in particolare nella gestione dei bilanci pubblici. La condizione che Trump pone per la sopravvivenza della Nato è che i paesi membri contribuiscano tutti al suo rafforzamento, con un incremento delle spese militari che adesso si pretende raggiunga il 3% del Pil. I paesi europei stanno compiendo sforzi considerevoli per assecondare il nuovo corso guerrafondaio.

L’Italia in modo particolare, con un incremento di spesa pari a un quarto rispetto al decennio scorso. Ma in rapporto al Pil siamo ancora all’1,6%, piuttosto lontani dall’obiettivo americano. C’è dunque ancora molto da spingere sulla spesa pubblica per armamenti, ben oltre le deroghe “di guerra” previste dal nuovo patto di stabilità. Per quanto i governi si impegnino a compensare con tagli al welfare, alla sanità e all’istruzione, risulta dunque sempre più difficile rispettare contemporaneamente sia gli impegni militari che i vincoli di bilancio europei. La doppia contraddizione raggiunge così il suo apice. Nel corto circuito tra nuova austerity e nuovo militarismo, c’è chi scommette sul blackout di una nuova crisi europea.

Amazon: storico sciopero negli USA


Autisti e magazzinieri di Amazon negli USA sono in sciopero. É il più esteso sciopero nella storia dell’azienda negli Stati Uniti.

contropiano.org

L’interruzione del lavoro è causata dalla non volontà di Amazon di riconoscere il sindaco dei teamsters, accenntanndo di conseguenza di contrattare con la Union  migliori condizioni retributive e di sicurezza.

Amazon è la seconda azienda nella lista di Fortune 500 ed è una delle multinazionali che ha investito di più nelle strategie anti-sindacali a livello mondiale, mentre i teamsters sono una delle realtà sindacali statunitensi più importanti comprendendo più di un milione di lavoratori.

Il 19 dicembre alle sei della mattina è iniziato lo sciopero senza che sia stata fissata una fine: potrebbe andare anche molto oltre il Natale.

Il 15 dicembre era la dead line stabiita dallo storico sindacato degli autisti, alla cui direzione è approdata – con Sean O’Brien – una leadership “riformista” più combattiva della precedente.

Il caso Mattei.

Se Salvini sperava nell’aureola del martire arrestato (per finta, siamo in Italia) per aver difeso i sacri confini patrii da qualche decina di derelitti, i giudici gliel’hanno negata. 


(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Se il partito dell’impunità puntava alla sua condanna per dimostrare che i giudici danno sempre ragione ai pm e dunque bisogna separarne le carriere, in due giorni è stato sbugiardato prima dal Gup di Firenze su Renzi&C. nel processo Open e poi su Salvini dal Tribunale di Palermo nel processo Open Arms. Non esiste alcun Toga Party che marcia compatto come falange per abbattere politici sgraditi: solo pm che indagano doverosamente su notizie di reato e giudici che le valutano in autonomia e indipendenza, dando ragione o torto a chi ritengono che ce l’abbia. È la fisiologia del processo, che funziona senza bisogno di schiforme. L’unica patologia (voluta, creata e aggravata dai politici che poi strillano) sono i tempi intollerabili: due anni di udienza preliminare sul Matteo minor, cinque anni e mezzo per la sentenza sul Matteo maior.

Accordo tra Volkswagen e il sindacato tedesco Ig Metall sulla riduzione dei costi: “Garantiti i posti di lavoro e importanti investimenti”.

La casa automobilistica ha accettato di non chiudere nessuna fabbrica in Germania e ripristinare gli accordi che escludono riduzioni dell'occupazione fino al 2030. In cambio verranno meno alcuni bonus e si ridurrà il numero di tirocinanti che ottengono un impiego permanente.

Accordo tra Volkswagen e il sindacato tedesco Ig Metall sulla riduzione dei costi: “Garantiti i posti di lavoro e importanti investimenti”

Il sindacato tedesco Ig Metall ha dichiarato di aver raggiunto dopo quasi tre mesi di trattative un accordo con Volkswagen su un piano di riduzione dei costi che eviterà i licenziamenti forzati nelle fabbriche della più grande casa automobilistica in Germania.  

“Siamo riusciti a trovare una soluzione per i dipendenti dei siti Volkswagen che garantisce i posti di lavoro, salvaguarda i prodotti e allo stesso tempo consente importanti investimenti futuri”, ha fatto sapere il sindacato in una nota dopo lunghe ore di trattative. Centrato l’obiettivo di trovare un’intesa entro Natale.

venerdì 20 dicembre 2024

L’ Europa di Pinochet: il caso di Visione Tv

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Ho fatto appena in tempo a parlare del ceto “mezzo colto”, degli “alfabeti funzionali” i quali non sanno decrittare la realtà e vivono dentro la loro bolla di sapone, che le conseguenze di questo abbandono alle parole d’ordine del globalismo diventa palpabile con lo scempio delle ultime vestigia della democrazia. È accaduto, come in analoghi casi in Inghilterra e Germania, che la libertà di parola venga di fatto impedita chiudendo i conti bancari di personaggi scomodi per l’euro regime. Un ennesimo sito di petomania globalista, di nome Linkiesta, ha annunciato la chiusura dei conti bancari di Visione Tv e di Vento dell’Est per la loro sedicente funzione di “megafoni” di Putin. L’articolo delirante con cui si annuncia festosamente questa notizia (a quanto pare fornita dai servizi) è a firma di tale Massimiliano Coccia, marito dell’eurodeputata del Pd, Pina Picierno, quella che ha accolto con tutti gli onori la presidente golpista della Georgia.

Von der Leyen: l'UE ha speso 130 miliardi di euro per sostenere l'Ucraina

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L'Unione Europea ha già speso più di 130 miliardi di euro per sostenere l'Ucraina, ha dichiarato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ai giornalisti dopo la riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles. "Guardando indietro, l'Europa ha finora fornito all'Ucraina quasi 130 miliardi di euro," ha affermato.

Secondo von der Leyen, l'Unione Europea ha consegnato più armi all'Ucraina rispetto agli Stati Uniti, rappresentando il 47% delle armi inviate a Kiev, mentre gli Stati Uniti ne hanno fornite circa il 40%. Bruxelles è pronta ad allocare 30,6 miliardi di euro in assistenza finanziaria all'Ucraina solo il prossimo anno, escludendo le consegne di armi.

Le armi dalla Germania

Le esportazioni di armi dalla Germania verso l'Ucraina hanno raggiunto 8,13 miliardi di euro tra il 1° gennaio e il 17 dicembre, quasi il doppio rispetto al 2023, secondo il Ministero dell'Economia e dell'Azione Climatica tedesco. Oltre all'Ucraina, i tre maggiori importatori di armi tedesche nel 2024 sono stati Singapore con più di 1,21 miliardi di euro e l'Algeria con 558,7 milioni di euro. L'anno scorso, la Germania aveva approvato esportazioni di armi verso l'Ucraina per oltre 4,43 miliardi di euro, mentre le forniture di armi verso Israele sono diminuite della metà, passando da 326,5 milioni di euro nel 2023 a 161 milioni di euro quest'anno.

Enrica Perucchietti: "Il metodo utilizzato da Coccia e Picierno è intimi...

"La Russia è adesso indipendente, forte e sovrana"

🔴 CONTI BLOCCATI AI "FILO-RUSSI"?

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Giriamo di seguito il videomessaggio dell'ex parlamentare Pino Cabras.


 Dietro il giornalettismo liberal si nasconde spesso un fanatico con l’elmetto pronto a lisciare il pelo al potere che conta, scatenando le sue squadracce della buoncostume contro la controinformazione indipendente più di rottura. Solidarietà da parte nostra alla redazione di Visione Tv, vittima di una insolente e oscura campagna di intimidazione.


LA VERSIONE DI LILIN - 20 dicembre 2024.

“Israele brucia vivi i bambini”: l’ex agente segreto statunitense Josephine Guilbeau protesta contro il sostegno del suo paese a Israele

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 "Continuate a inviare miliardi di dollari a Israele. Nel frattempo i veterani [degli USA] sono senza casa e si suicidano", ha affermato Guilbeau in una riunione del Congresso per gli affari dei veterani.


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SIRIA, L'ANALISI DI ELENA BASILE ▷ "LA BASE USA ADDESTRAVA I RIBELLI. QUESTO ERA IL MOMENTO GIUSTO".

Dopo oltre sessant'anni è caduto il regime di #Assad, ma occhio a esultare senza guardare a chi subentra. 
Nel caso della #Siria, i ribelli jihadisti che hanno preso Damasco, promettono un governo non integralista, ma sono solo parole da chi permette di farsi intervistare unicamente da donne col velo. 
Poi c'è la questione degli interessi celati dietro il regime change siriano, nonché vincitori e vinti, anche se è un gioco che è lontano dal vedere la fine. I vincitori indiscussi sono Stati Uniti e Turchia, ma anche Netanyahu gongola e non per propaganda. 
Perché strategicamente si tratta di un avvenimento che resterà nei libri di Storia, e che vedrà - in questo caso - soccombere Putin. 
Il Cremlino aveva in Assad un alleato fondamentale, uno sbocco sul mediterraneo, senza contare che il Porto di Tartus è l'unico presidio russo ampiamente al di fuori dei confini. "Putin le sue garanzie sul porto le ha, ma perdere la Siria ha rilevanza", commenta l'ex ambasciatrice #ElenaBasile.
 

L’Ucraina capitola, ma la Nato è sorda

Ultimo sfregio a Kiev – La catena di comando dell’Alleanza atlantica pianifica la continuazione della guerra assegnando ai vari Paesi membri i compiti e fissando quante e quali risorse ognuno di essi deve dedicare alla difesa. 


Fabio Mini – ilfattoquotidiano.it

Con l’intervista al quotidiano Le Parisien, il presidente Zelensky ha dichiarato la capitolazione militare dell’Ucraina. Nel nostro piccolo, l’avevamo annunciata tre anni fa, durante l’invasione, senza palla di vetro ma con un filo di ragionamento. Sarebbe bastato quello ad evitare all’Ucraina mezzo milione di soldati eliminati e 10 milioni di cittadini scappati all’estero. La media di 14 mila soldati e 280 mila cittadini perduti, al mese, per anni. Ed è questo dato nudo e crudo che oggi dovrebbe far ragionare chi sta decidendo la continuazione a oltranza della guerra. Ma in quei giorni Zelensky e chi lo appoggiava dandogli armi e idee fantasiose e disastrose, ma comunque criminali, non volevano ragionare. Per questo siamo stati imbottiti di stupidaggini a tutti i livelli, mentre si tenevano opportunamente nascoste tutte le vulnerabilità di una nazione approntata e addestrata per la guerra nei venti anni precedenti, una guerra impari contro i suoi stessi cittadini.

I fischiettatori

Avevamo previsto come sarebbe finita la guerra in Ucraina, ma anche la reazione dei guerrapiattisti alla resa dei conti: fischiettano tutti come se i fatti non sbugiardassero proprio loro.

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Spacciano la resa di Zelensky su Donbas e Crimea per una sua mossa geniale: “La svolta di Zelensky” (Rep), “Pace in Ucraina, Zelensky apre” (Stampa),“Svolta di Zelensky: trattiamo” (Messaggero), “Zelensky apre il negoziato” (Giornale). Come a dire: sono tre anni che provo a mettermi con Monica Bellucci, non l’ho mai vista se non in foto, ma ora se mi chiama magari le rispondo. I più ottusi, tipo il rag. Cerasa sul Foglio cavillano sulle parole di Zelensky: “Non ha detto di rinunciare ai territori occupati, ha detto: europei tocca a voi”. Cioè: siccome da tre anni l’Ucraina non fa che perdere territori, ora l’Ue ordinerà a Putin di restituirli tutti e lui obbedirà all’istante. Il duo comico Taradash&Loquenzi (mantenuto dai contribuenti) vomita bile sul Fatto per il titolo Abbiamo perso la guerra. I poveretti pensano che abbiamo attribuito la frase a Zelensky, senza accorgersi che non ha virgolette perché è nostra. E parla dell’Europa sconfitta e suicida per una guerra persa in partenza, non solo dell’Ucraina che ci ha messo i morti per procura. Mieli, più furbo, non prova neppure a negare la debacle, ma continua a falsificare la posizione di chi ha avuto ragione: “Dicevano dal primo giorno quanto ‘convenisse’ la resa immediata di Kiev”. No, ciccio: nessuno ha mai chiesto una resa, ma un negoziato che prima dell’invasione russa l’avrebbe evitata (gli accordi di Minsk violati dai governi ucraini) e un mese dopo l’avrebbe fermata con 1/20 di vittime e condizioni molto più vantaggiose delle attuali (l’intesa di Istanbul sabotata da Usa e Uk).

Elena Basile. La politica occidentale deve seguire una morale

È strano rendersi conto che anche gli analisti più seri, come quelli della fortunata rivista di politica internazionale Limes, riescano a volte a confondere piani diversi.


(Elena Basile – ilfattoquotidiano.it)

Con un certo grottesco orgoglio affermano di svolgere analisi prive di pregiudizi morali. In effetti la ricostruzione storica degli eventi e l’analisi realistica della politica internazionale impone la demistificazione dei travestimenti ideologici ed etici in cui la propaganda occidentale primeggia. Questo non significa affatto mettere l’etica in un cantuccio. La politica senza visione etica è soltanto la dimensione del potere. Per gli Stati la dimensione della potenza. I giovani sono oggi rassegnati a considerare i partiti europei strumenti di una oligarchia. Sono invece convinta che la visione umanistica è necessariamente presente nella politica intesa come strumento di governo dei popoli per il miglioramento del loro benessere, per la pace e la prosperità. Se non sono gli analisti, se non è l’intellighenzia a giudicare l’azione umana tenendo alti i parametri morali, a chi vorremmo mai affidare questo compito?

Putin: “Zelensky presidente illegittimo, scaduto il 20 maggio”

 https://www.imolaoggi.it/

 

Putin

“L’intero governo ucraino è illegittimo poiché molti dei suoi organi sono formati da un presidente che ha perso la sua legittimità”

Durante la conferenza stampa fiume di fine anno Putin ha ribadito che la Russia sarebbe pronta per “negoziati” e “compromessi”, ma che il governo ucraino finora si è rifiutato di farlo. “La politica è l’arte del compromesso e noi abbiamo sempre detto che siamo pronti ai negoziati e ai compromessi. E’ solo che l’altra parte (il governo di Kiev, ndr) si è rifiutata di negoziare, ma noi siamo sempre pronti”, ha affermato il leader russo.

Il presidente Putin ha quindi insistito sul tasto dell'”illegittimità” del suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto lo scorso 20 maggio, dicendosi tuttavia pronto a negoziare con lui se dovesse vincere eventuali nuove elezioni.

“Parleremo con chiunque, compreso Zelensky, se dovesse andare alle urne e ottenere legittimità”, ha chiarito Putin durante la conferenza stampa ribadendo che la Rada, il Parlamento di Kiev, è al momento l’unica istituzione ucraina legittima.

La democrazia in Italia è finita dentro il cesso grazie alle Picierno di turno

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Linkiesta, con un articolo a firma di Massimiliano Coccia, marito di Pina Picierno europarlamentare del Pd, quest’oggi ha informato l’Italia della chiusura “democratica” del conto di Visione Tv per sospetto “filoputinismo”.

Secondo il quotidiano, un importante istituto di credito ha decretato la chiusura dei conti correnti bancari di due realtà della galassia putiniana in Italia: Visione TV e l’associazione Vento dell’Est sarebbero infatti finite sotto la scure del monitoraggio bancario per aver sostenuto attivamente le politiche di invasione del Cremlino e la propaganda russa nel nostro Paese.

A seguito di questa vicenda serva una chiara e netta risposta corale e democratica il solidarietà con Visione Tv perché oggi è in discussione la LIBERTA’!

Conti chiusi a Visione Tv, Rizzo (Democrazia Sovrana e Popolare) a Radio Cusano Campus: “È un inizio di dittatura”

 https://mediterranews.org

 

“Francesco Toscano (direttore di Visione Tv ndr) non ha avuto alcuna comunicazione. Lo ha saputo leggendo stamattina online questo giornale (Linkiesta ndr). Se fosse vero, siamo in un regime di dittatura”. Così Marzo Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare, ai microfoni di Radio Cusano Campus sulla vicenda riportata da Linkiesta secondo cui un importante istituto di credito ha chiuso i rapporti bancari di Visione Tv per violazione della normativa europea sulle sanzioni alla Russia.

“Visione TV ha una casa editrice di cui Francesco Toscano è direttore”, spiega Rizzo intervistato da Francesco Borgonovo nel corso della trasmissione ‘Calibro 8’. “Ha pubblicato su svariati libri. Questo libro che viene accusato, su cui si baserebbe il sistema accusatore, è uno scritto del 2021 del presidente russo che parla sostanzialmente di spiritualità, di cultura. Quindi non è neanche una cosa recente. Se tu parli del covid, se tu parli della guerra, se tu sei contro la vicenda sanitaria che abbatte la sanità pubblica in Italia, oppure sei contro la guerra, cominci a ricevere dei messaggi di questo genere.

La nostra solidarietà a Visione TV

 https://www.informazionecattolica.it

 


di Matteo Orlando 

“LINKIESTA” SVELA LA PROSSIMA CHIUSURA DEL CONTO CORRENTE DI VISIONE TV. LA DITTATURA MEDIATICA AVANZA ANCHE IN ITALIA

“Il Controcanto”, rassegna stampa ironica e pungente condotta dal giornalista Francesco Toscano sul canale YouTube “Visione TV”, di cui Toscano è direttore, è diventato da tempo un must (un prodotto informativo di cui non si può fare a meno) del mondo dell’informazione indipendente.

Giovedì 19 dicembre 2024, però, invece della classica trasmissione, è andato in onda uno spazio informativo durante il quale Toscano ha letto un articolo di “Linkiesta” secondo cui un importante istituto di credito ha chiuso i rapporti bancari di Visione Tv per violazione della normativa europea sulle sanzioni alla Russia.

Nel video che segue potrete vedere l’intera trasmissione.

Conflitto ucraino: Europa, l'insostenibile leggerezza del vuoto - Bruno ...

La versione di Lilin - 19 dicembre 2024

Coccia alle streghe! - Il Controcanto - Rassegna stampa del 20 dicembre ...

Ucraina. Attacco russo con droni e almeno 5 missili su Kiev: udite forti esplosioni ed edifici in fiamme

 https://www.fattieavvenimenti.it/

 

E’ in corso un potente attacco aerao russo con droni e almeno cinque missili balistici. Colpiti diversi edifici, ci sono fiamme alte e uno spesso fumo visibile dall’alto. L’attacco segue di poche ore il lungo discorso di Vladimir Putin, nel quale il presidente russo ha respinto l’idea di una tregua in Ucraina che, ha detto, favorirebbe gli ucraini

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Lo riferiscono le autorità della capitale, secondo cui sono state udite numerose forti esplosioni nel centro di Kiev a breve distanza l’una dall’altra. Le autorità avevano segnalato sui suoi social media che almeno cinque missili erano stati lanciati verso la capitale ucraina e invitato la popolazione a rifugiarsi nella metropolitana.  Fonti ucraine riferiscono che ad esser colpito è stato soprattutto il quartiere Golosivski, dove diversi edifici e le auto parcheggiate in strada hanno preso fuoco. Il sindaco della capitale Vitaly Klitchko ha comunicato che ci sono almeno due feriti, mentre una nuvola spessa di fumo è visibile sul cielo della città

Le dichiarazioni di Putin hanno scosso l’Occidente.

Il Sistema punisce Visione Tv per aver pubblicato il libro di Putin: “Stop al conto corrente”

 https://comedonchisciotte.org

 


 

La Redazione di ComeDonChisciotte.org esprime tutta la solidarietà del caso a Francesco Toscano e a Visione TV per l’atto intimidatorio diffuso e minacciato pubblicamente tramite una delle filiali del sistema mainstream. Linkiesta:

 

“Secondo fonti investigative, un importante istituto di credito ha decretato la chiusura dei conti correnti bancari di due realtà della galassia putiniana in Italia: Visione TV e l’associazione Vento dell’Est sarebbero infatti finite sotto la scure del monitoraggio bancario per aver sostenuto attivamente le politiche di invasione del Cremlino e la propaganda russa nel nostro Paese.”

 

Accidenti, per aver fatto cosa? Il titolo dell’articolo è abbastanza chiaro:

➡️-ISRAELE GESTISCE LA POLITICA ESTERA DEGLI STATI UNITI IN MEDIO ORIENTE DA 30 ANNI - Il professor Jeffrey Sachs spiega il piano "per abbattere 7 paesi" a Tucker Carlson.

 https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/31263


 Il piano è stato inizialmente espresso dall'ex comandante NATO il generale Wesley Clark , che ha affermato che nel 2001 l'amministrazione Bush ha ideato un piano "per annientare 7 paesi in 5 anni".

A partire dall'Iraq, dove gli americani sono rimasti stupidamente bloccati, prima di intervenire contro Siria, Libano, Libia, Iran, Somalia e Sudan.

Ciò che ha davvero fatto cadere Assad la scorsa settimana è iniziato con Obama, quando nel 2011 ordinò alla CIA di rovesciare il governo di Assad, come parte del piano per scatenare e vincere 7 guerre nella regione più ampia - Sachs.

Kiev stamattina.

https://t.me/c/1895007072/63038


 

‼️Folle di migranti illegali continuano a spostarsi attraverso il Messico per raggiungere gli Stati Uniti prima che Trump entri in carica.

 https://t.me/c/1895007072/62993


 

L’ennesima lezione di ipocrisia degli scribacchini occidentali.

 https://t.me/c/1895007072/62978


 Primo articolo:

“Putin annette illegalmente le terre ucraine; Kiev cerca di aderire alla NATO”

Secondo articolo:

“I confini di Israele sono cambiati nel corso della sua storia. Le azioni in Siria potrebbero cambiarle nuovamente.”

Non confondetevi! Il malvagio Putin si impadronisce sanguinariamente di terre straniere, mentre il buon Netanyahu semplicemente “cambia” i confini d’Israele.

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giovedì 19 dicembre 2024

🔴 Lezione dell'ambasciatrice Elena Basile - 18 dicembre 2024

Il mio intervento alla Scuola Interdisciplinare Cosmopolita di Transform!, la fondazione politica del Partito della Sinistra Europea, costituita da associazioni, fondazioni, centri studi, riviste politiche che fanno riferimento alle varie forze politiche che hanno dato vita alla esperienza politica europea.
 

Media, euro e nichilismo: le ragioni della sconfitta dell'occidente - Emmanuel Todd a l'AD (II PARTE)

"In un mio libro scritto dopo la guerra in Iraq mi auguravo in un ritorno negli Stati Uniti ad una concezione nazionale ragionevole, piuttosto che al nichilismo imperiale che aveva iniziato a prendere piede. Avevo speranza. Oggi non più: per gli Stati Uniti è finita."

lantidiplomatico.it Alessandro Bianchi

Emmanuel Todd: "Los gobernantes occidentales han subestimado a Rusia ciegos  por su propia ideología" | Cultura


Abbiamo incontrato Emmanuel Todd nella sede romana di Fazi, l’editore che ha pubblicato la versione italiana del suo bestseller “La sconfitta dell’Occidente”. Storico, sociologo e antropologo francese di fama internazionale, ci colpisce per la disponibilità, umiltà e generosità con cui ci accoglie e con la quale ci permette di esaudire tutto il nostro fiume di domande e interessi.  

Noto per aver previsto per primo, con anni di anticipo, il collasso dell’Unione Sovietica e la crisi finanziaria del 2008, Emmanuel Todd è una preziosa fonte per comprendere meglio i tempi in cui viviamo. Vi abbiamo già pubblicato la prima parte dell’Intervista sulle ragioni che sottendono il suicidio delle classi dirigenti europee nella guerra per procura in Ucraina e nel come si potrebbe materializzare la sconfitta dell’Occidente. 

Nella seconda, che presentiamo oggi, abbiamo affrontato nel dettaglio il concetto di nichilismo, perno del libro di Todd; in relazione, in particolare, al ruolo dell’informazione, alla perdita dei tradizionali riferimenti politici, culturali e sociali in occidente e abbiamo stimolato il Prof. Todd nella possibilità che, nel nostro continente, ci siano i sentori della nascita di qualche formazione politico-aggregativa in grado di offrire una valida alternativa al sistema fallito, fallimentare e che è stato, come brillantemente argomentato nel suo libro, sconfitto.

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INTERVISTA AL PROF. EMMANUEL TODD – SECONDA PARTE

‼️Negli Stati Uniti le contraddizioni tra Trump e l’amministrazione Biden uscente si sono nettamente aggravate.

 https://t.me/c/1895007072/62965


 Il presidente eletto e futuro vicepresidente Vance ha chiesto ai repubblicani del Congresso di bloccare l'estensione del bilancio americano, senza la quale il governo potrebbe smettere di funzionare dopo Natale. Cioè, ci sarà un arresto.

Trump, Vance ed Elon Musk hanno chiesto che il Partito Repubblicano non voti per il piano di bilancio della Casa Bianca. E hanno detto che si dovrebbe eliminare la spesa “eccessiva” e, allo stesso tempo, aumentare il limite del debito pubblico.

Elon Musk, in particolare, è scontento del fatto che il disegno di legge preveda un aumento degli stipendi per i membri del Congresso, anche se, a suo avviso, non svolgono adeguatamente i loro compiti.