Per il presidente della Repubblica i tempi sono maturi per una riforma. Letta: "Teniamo il punto. Paese salvo solo con istituzioni funzionanti". Domani a Roma la manifestazione "La via maestra" per la difesa e l'applicazione della carta.
Alla presenza di esponenti di governo, autorità locali e studiosi dei due paesi, in occasione del 70esimo anniversario della Carta di Chivasso sull’autonomia dei popoli alpini, Napolitano ha poi aggiunto: "Auspico pertanto che dal confronto con i nostri amici e vicini francesi possa scaturire un utile arricchimento della riflessione in corso nel nostro paese e delle proposte che sono sul tappeto. In questo spirito invio a tutti i relatori e ai partecipanti all'iniziativa i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro".
Sulla stessa linea anche Enrico Letta, che manda anche lui un messaggio al forum itali-francese. Quello delle riforme costituzionali, dice il premier, è "uno dei tre grandi obiettivi del governo nato a fine aprile con l'idea di concludere le riforme in 18 mesi: per ora il cronoprogramma è rispettato anzi siamo in anticipo e vogliamo continuare a tenere il punto". Per Letta il Paese sarà salvo solo quando avrà istituzioni funzionanti: "Il numero di parlamentari va ridotto, è assolutamente eccessivo. Questo è un motivo in più per cambiare la Costituzione". Con quanto fatto finora "abbiamo tolto la paura a tanti che temevano stravolgimenti della nostra Carta Costituzionale - ha proseguito - il problema non sono i principi ma il funzionamento delle istituzioni: c'è confusione, per esempio, nel rapporto tra il centro e le periferie". Letta ha concluso ribadendo che "le autonomie speciali rimangono un valore essenziale per noi".
Manifestazione in difesa della Costituzione. Il suggerimento del Capo dello Stato arriva alla vigilia della manifestazione "La via maestra", in programma domani a Roma, per la difesa e l'applicazione della Costituzione. L’iniziativa, promossa da personalità impegnate in diversi ambiti della società civile - Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini e Lorenza Carlassare – ha registrato l’adesione di numerosi gruppi, associazioni, movimenti e comitati, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Proprio il segretario della Fiom, Landini, oggi ai microfoni di Radio Capital ha messo in guardia dai pericoli che potrebbero celarsi dietro una riforma troppo frettolosa: "Il rischio è che dietro la modifica della Costituzione si celi la volontà di introdurre sistemi di semipresidenzialismo e un ruolo diverso del Governo rispetto ai poteri".
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