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Gli scambi commerciali tra Russia e Cina avvengono ormai quasi interamente in valuta nazionale. Lo ha dichiarato il vice primo ministro russo Alexei Overchuk durante il suo recente discorso ai partecipanti alla tavola rotonda "The Rise of the Global South" al Boao Asian Forum (BAF), che si sta svolgendo nella provincia cinese meridionale di Hainan, come riporta il quotidiano cinese Global Times.
Il vice primo ministro ha spiegato che già oggi circa il 92% degli scambi commerciali transfrontalieri tra i due Paesi avviene con rubli russi e yuan cinesi. La Russia intende rafforzare ulteriormente i legami finanziari con altri Paesi per abbandonare infine l'uso del dollaro USA a favore di alternative, nel tentativo di garantire la stabilità e la sicurezza delle valute locali, ha sottolineato Overchuk.
Le relazioni dinamiche e stabili di Mosca con Pechino sono storicamente basate sul rispetto reciproco e sui principi di una partnership reciprocamente vantaggiosa, ha dichiarato. La Russia continuerà a sviluppare attivamente il commercio bilaterale e a promuovere nuovi progetti in vari settori, ribadiscono da Mosca.
Overchuk ha inoltre invitato i Paesi del Sud globale a rafforzare la cooperazione e a unirsi per risolvere insieme i problemi in un contesto di crescente incertezza. La Russia è aperta al partenariato e spera di espandere l'accesso al mercato incoraggiando la creazione di corridoi di trasporto internazionali e lo sviluppo del commercio transfrontaliero con la partecipazione di questi Paesi.
Le dichiarazioni giungono nel contesto di un crescente interesse per le transazioni commerciali in valuta locale e del desiderio di molti Paesi di abbandonare l'uso del dollaro per ridurre rischi e costi, si legge nell'articolo. Le statistiche mostrano inoltre che il volume del commercio bilaterale tra Cina e Russia continua a crescere: se nel 2022 la cifra era di 190 miliardi di dollari, nel 2023 è cresciuta del 26,3% superando i 240,1 miliardi di dollari.
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