domenica 5 gennaio 2025

Test di rapa

 L’altra sera in trattoria. Il cameriere: “Dotto’, vino?”. Io: “No, grazie, Coca zero”. “Paura del Codice Salvini?”.

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)  

“No, astemio”. “Io invece un bicchierino di rosso me lo facevo la sera, prima di tornare a casa, non più di uno per digerire e dormire meglio. Ora non più, se mi levano la patente sono rovinato. Pure i clienti hanno paura, consumi crollati. Mortacci sua”. Non bastando i flop sul Ponte, i trasporti, l’Autonomia e il ritorno al Viminale, ci mancava il nuovo Codice stradale: gli è venuto così scombiccherato che Salvini passa le due giornate a dissociarsi dal suo autore. Che però è lui. Annunciando la schiforma, assicurò: “Tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza”. Ora che è entrata in vigore, passa da una sbevazzata a un brindisi a favore di social e ripete che “si può bere come prima, sull’alcol non è cambiato nulla, ma girano un sacco di balle”. Per esempio la sua sul fatto che non è cambiato nulla. Se fosse vero, a che servirebbe il nuovo Codice? Ma è falso. I limiti restano uguali, ma le multe sono molto più salate e le sanzioni più pesanti: se il tasso alcolemico va 0,5 a 0,8 grammi per litro, c’è il ritiro della patente. Peggio ancora le norme contro chi assume sostanze psicotrope (oppiacei, cannabis, benzodiazepine ecc.). Non si sanziona più l’“alterazione psicofisica”, ma il consumo a prescindere dagli effetti: basta risultare positivi al test salivare per beccarsi una multa fino a 6 mila euro, l’arresto fino a un anno, il ritiro della patente per 2 o 3 anni, anche se si è perfettamente lucidi. I test rilevano i cannabinoidi anche diversi giorni dopo l’assunzione, quando chi guida non mette in pericolo nessuno perché l’effetto è finito da un pezzo.

Poi ci sono i farmaci e lì, se non fosse una tragedia per tanti malati, ci sarebbe da scompisciarsi. Dice Salvini che le sanzioni non valgono per chi assume medicinali droganti, ma s’è scordato di scriverlo nella legge. Quindi valgono. Infatti ha annunciato un “tavolo tecnico” per esentare da sanzioni chi prende quei farmaci ed esibisce la ricetta medica: tavolo che non servirebbe a nulla se già le sanzioni non valessero. E poi che si fa per i farmaci da banco, antidolorifici o antinfluenzali, che non richiedono la ricetta, ma fanno scattare la positività al test? E per i sani che usano quei farmaci per drogarsi? Ma soprattutto: che minchia c’entra con la sicurezza stradale il proibizionismo ottuso di chi non distingue l’alterazione dalla semplice positività? Se lo scopo è evitare che si guidi sotto l’effetto di sostanze e metta in pericolo se stesso e il prossimo, va fermato anche chi usa farmaci psicotropi, a prescindere dalla malattia e dalla ricetta medica. Oppure la ricetta è una bacchetta magica che trasforma in lucido uno alterato? Più che un tavolo tecnico, urge un test salivare a Salvini.

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