martedì 28 maggio 2024

La terza guerra mondiale è una “questione filosofica”

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Nessuno sembra accorgersi della totale e collettiva mancanza di senso di responsabilità dei politici occidentali che ci sta facendo scivolare verso una  terza guerra mondiale calda, perché quella sanguinosa, ma semifredda ce l’abbiamo già grazie a questi signori ( si fa per dire). Ma sfortunatamente il sistema europeo che presto chiamerà alle urne gli illusi e i rassegnati a partecipare a questo gioco di massa che non conta nulla, strutturato in modo tale che i politici non abbiano  alcuna responsabilità diretta per le loro decisioni e tanto meno alcun controllo popolare, ha fatto perdere completamente il contatto con la realtà ai decisori. Persone come Borrell che sarebbe il ministro degli esteri della Ue, possono impunemente giocare col fuoco e con la vita dei cittadini europei come se fossero solo inutili pedine, senza che vi sia una qualche reazione organizzata e politicamente significativa per tagliare i fili che legano costoro ai loro padroni.

Questo personaggio che rappresenta a pieno l’idiozia comunitaria dice cose totalmente insensate, ma le porge al pubblico come fossero verità eterne. L’ultima uscita di Borrell è di magistrale stupidità: quando un giornalista gli ha chiesto se le politiche dell’Ue stessero portando il mondo verso la Terza Guerra Mondiale, ha semplicemente respinto la questione e ha detto che si trattava di un argomento  “filosofico” di cui lui non era responsabile. Egli esegue solo le istruzioni dei capi di Stato e di governo dell’Ue e non può occuparsi di questioni “filosofiche” come la possibilità che una guerra nucleare distrugga il continente.

È del tutto evidente a chi non si sia messo una benda davanti agli occhi che personaggi come questi obbediscono ad altri poteri, quelli formalmente nascosti, ma concretamente evidenti di cosche economiche finanziarie di rito globalista che hanno ancora in mano il potere reale e che sono disposte persino a una guerra catastrofica per la quale non sono nemmeno preparati o comunque di rischiare il tutto per tutto pur di non perdere la loro rendita di posizione planetaria. L’amplesso tra queste forze e le necessità dell’impero americano crea l’incubo di una globalizzazione a stelle e strisce che ormai tutto il resto del mondo tranne l’Europa o qualche paese sparso dominato da folli, respinge assolutamente. E nonostante questo viene considerato come nemico qualsiasi Paese che non voglia accettare la schiavitù volontaria di Washington. Ma in occidente tutto ciò, come si evince quotidianamente dall’informazione americana, viene vissuto angosciosamente come anti occidentalismo. Ecco i risultati di un  infantilismo violento e arrogante, tipico dell’estremo occidente americano e che tuttavia costituisce il solo sgangherato pilastro della saggezza che sorregge Borrell e tutti gli altri burattini: mentre sta nascendo un nuovo mondo che tra qualche anno avrà anche la propria moneta planetaria, loro versano sangue e dicono stupidaggini.

Se Borrell fa conoscere all’intero pianeta il miserabile livello del suo QI e quello dell’intera commissione europea, la dichiarazione congiunta Cina-Russia di quasi 8.000 parole evoca in maniera dettagliata l’usurpazione da parte dell’Occidente dei principi fondamentali di umanità, realtà e ordine: una critica che fa impazzire le due sponde dell’Atlantico assolutamente certo che il suo ordine  e naturalmente il diritto di rapina e di sfruttamento ad esso collegato, sarebbe stato per sempre. A questo si aggiunge che il liberalismo puro, liberato da ogni remora dopo la caduta del muro, ha scaricato il peso degli impegni e obblighi etici come fosse una inutile zavorra e sta distruggendo tutti i legami sociali: ogni connessione tra persone diventa temporanea e contingente, legata ad interessi del momento ed è comunque occasionale e futile . Grazie a questa serie di concezioni e incubi di cui Borrell è un semplice portatore, ancorché in fase terminale, il nuovo mondo in formazione sarà forzatamente anti occidentale.

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