Chi giurava «mai soldati in Ucraina» si dovrà ricredere, la diplomazia giace ormai silenziosa in un angolo.

Quella deriva bellicista che ci porta in guerra

(DOMENICO QUIRICO – lastampa.it)

Ecco: la parolina è stata pronunciata: istruttori, consiglieri, berretti verdi. Sembra un vocabolo innocuo. Invece ricordatevi questa data, 27 maggio. Perché quando la guerra, quella grande, non quella per comoda procura o confortevolmente non belligerante, infurierà, potrete partir da lì per riflettere con sbigottimento su come è iniziata anche per noi. Purtroppo non ci aiuterà a soffrire di meno.

Si son persi due anni per accomodarsi sugli inverosimili (ma utilissimi, per loro, i centauristi della Immancabile Vittoria) paragoni storici con il 1939 e la seconda guerra mondiale: Putin come Hitler vuole conquistare il nostro mondo, Ucraina come la Polonia, rischi mortali di una nuova Monaco se si ascoltano i vili pacifisti eccetera, eccetera). Come si costruisce una omeopatica discesa agli inferi, un baedeker della guerra totale semmai era scritto, chiaro e distinto, nel Vietnam degli Anni Sessanta.