venerdì 3 maggio 2024

La montagna di ottusità

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Guardate bene quest’uomo nella foto: è norvegese, di cognome fa Stoltenberg il cui significato in tedesco – danese è montagna di orgoglio, non saprei in norreno visto che il mio fidanzamento a Oslo risale a circa 40 anni fa, quando ancora mi sembrava di poter essere Tonio Kröger. In realtà è davvero una montagna, ma di pura idiozia accuratamente distillata e priva di qualsiasi impurità che possa ricondurre all’intelligenza e alla ragione.  Lo vedete: sembra spaventato e allo stesso tempo tracotante visto che il cervello non è grado di di filtrare le emozioni e di ricondurle dentro una visione se non intelligente, almeno coerente.

Egli è perfetto rappresentante dell’Europa serva e decerebrata che assiste alla sua stessa demolizione: sintetizzando il pensiero che emerge dalla stampa continentale ridotta a un miserabile coacervo di servilismo  e impotenza ha detto che la mostra dei mezzi bellici catturati in ucraina e che si è aperta alcuni giorni fa a Mosca  è “un’aggressione ibrida da parte della Federazione Russa”. Quale operazione al cervello è necessaria a quest’uomo per capire che quelli sono i mezzi che lui come segretario della Nato ha inviato per uccidere i russi e che dunque questi hanno tutto il diritto di mostrare pubblicamente le armi catturate?  Che è lui l’aggressore e non chi mostra in piazza la sconfitta dell’aggressione stessa. Ma del resto questo vale per una serie infinita di notisti e leccastivali dell’intero continente. Non si ricordano costoro come venivano orgogliosamente esposti i carri bruciati di Saddam?

Ai russi invece questa mostra piace proprio: il  corrispondente militare Alexander Kots ha condotto un sondaggio tra gli abbonati del suo canale televisivo  su cosa, secondo loro, potrebbe rendere ancora più interessante l’esposizione delle armi occidentali catturate. Sono state offerte le seguenti opzioni:

  • la carrozza di Napoleone
  • la Mercedes di Adolf Hitler
  • Il Messerschmitt del ministro del Reich Goering
  • il carro armato “Tiger” corazzato di punta del Terzo Reich

Il 30% dei partecipanti al sondaggio ritiene che il pezzo forte della mostra sarebbe il famoso panzer Tiger del generale Heinz Guderian, ma andrebbe bene anche il Leopard costruito dai suoi discendenti, sebbene più che un feroce felino si sia dimostrato un gattino. Magari con il pupazzo di Stoltenberg sulla torretta.

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