sabato 4 maggio 2024

Graziosi accadimenti in un mare di sangue

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Quando si dice la magia dei numeri: ogni giorno il governo sionista di Israele bombarda e fa strage  nella striscia di Gaza con ogni tipo di ordigno, ma i morti rimangono fissi da mesi alla cifra di 32 mila. Quelli ufficiali, ovviamente che servono a nascondere la strage più che a rivelarla nella sua spaventosa realtà. Come è possibile questa specie di miracolo ? Ma soprattutto come è possibile che nessuno si faccia questa domanda e che la cifra di 32 mila venga ripetuta come un mantra dall’inizio dell’anno? Bè è possibile perché viviamo in un mondo dove le domande non si fanno e si devono accettare solo risposte prefabbricate, in una specie di inversione di quei miserabili test nei quali sta affogando l’istruzione. American shit:  sul New York Times ci sono cronache molto distaccate oltre che bugiarde sui fatti di Palestina, ma voltata pagina scoppia l’indignazione per la cattiva qualità dei detersivi più rinomati. Del resto in quel quotidiano sono espertissimi nel risciacquare quotidianamente i panno sporchi e se ne devono intendere parecchio.

Ma si questo è l’Occidente dove l’espansione della conoscenza non ha portato ad allargare la coscienza, anzi paradossalmente l’ha ristretta e confinata in un universo concentrazionario di illusioni dove qualsiasi parola chiara e onesta diventa trasgressione vera, non quella falsa a un tanto all’etto o al brano musicale o alle braghe di moda che ci viene venduta da decenni: il linguaggio pubblico è ormai completamente avulso dalla realtà ed è impotente a descriverla. I parlamenti fanno ciò che sarebbe vietato da qualsiasi Costituzione, ovvero impongono delle opinioni come accade in Usa dove l’antisionismo, ovvero qualsiasi critica a Israele, da qualche giorno è considerato per legge antisemitismo. Forse bisognerebbe domandare il perché di questo accostamento  a quella ridda di imbecilli da circolo  Pickwick che solitamente vengono eletti per ratificare la volontà del padrone. In questo caso il potere  che in questo caso vuole colpire le manifestazioni pro Palestina che si svolgono in numerose università. Forse la sovrapposizione di sionismo e antisemitismo vuol dire  che la strage di innocenti è consustanziale alla cultura ebraica? Perché alla fine è proprio questo il significato intrinseco di questa leggina. E molti ebrei si lamentano del fatto che il sionismo deruba la loro religione, le loro convinzioni e la loro identità: sanno in cuor loro che il sionismo è il vero antisemitismo in chiave contemporanea.

Ma già, domandare è peccato, se chiedi non finirai nell’elenco dei giusti perché solo l’atto di farlo vuol dire che non ti accontenti delle risposte precostituite, che sei un maledetto ribelle. Così alla fine il potere fa capire che qualsiasi domanda non serve. Nella foto di apertura vengono mostrate le 74 pagine completamente censurate che sono la risposta ottenuta da un gruppo di cittadini che, sulla base della legge sul libero accesso agli atti, aveva chiesto alle istituzioni sanitarie australiane di chiarire e illustrare i dati di sorveglianza sui vaccini covid. Pagine tutte nere perché coperte dal segreto di stato e dal segreto militare che non dovrebbe sfiorare le vicende sanitarie e la cura alle persone. E invece… così imparano a fare domande sconvenienti sugli affari di Big Pharma e sulla sanità prossenetica che ci ritroviamo che comunque è interamente eterodiretta.

Tuttavia i censuratori, gli stragisti, gli oligarchi che tessono la tela degli eventi  sanno che il futuro non sta con loro: basta ascoltare ciò che dicono i manifestanti che protestano per le stragi in Palestina o leggere i loro cartelli per rendersi conto che essi stanno ricollegando linguaggio alla realtà. Ovvero stanno facendo ciò che il potere tenta con ogni mezzo di impedire e di soffocare. Ma brilla il fatto che esiste ormai un “popolo” che non teme, ma soprattutto non si vergogna di sfidare il potere, che rifiuta tutti gli ellittici pretesti che molta parte di una sedicente alternativa adotta per normalizzarsi e non essere mai davvero contro.

 

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