giovedì 2 maggio 2024

Ucraina. L’esercito russo ha distrutto Chasiv Yar: tutti gli edifici della città carbonizzati

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Le truppe di Mosca da mesi bombardano con droni, missili e l’artiglieria Chasiv Yar, città strategica nell’Ucraina orientale ormai ridotta ad un cumulo di macerie carbonizzate come fu per Bahkmut

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È quanto di vede dalle immagini riprese dai droni. Tutti gli edifici della città che un tempo aveva una popolazione di 12.500 abitanti e ora è quasi abbandonata sono distrutti e carbonizzati. Prima della guerra Chasiv Yar era immersa in campi verdi e boschi.

La distruzione è simile a quella delle città di Bakhmut e Avdiivka, conquistate dai russi dopo mesi di pesanti bombardamenti. La città è strategicamente importante e per questo da mesi sotto attacco da parte delle forze russe che conquistandolo avrebbero il controllo di una collina da cui attaccare altre città che costituiscono la spina dorsale delle difese orientali dell’Ucraina, situazione che consentirebbe di iniziare un’offensiva  potenzialmente più ampia che, secondo i funzionari ucraini, potrebbe avvenire già questo mese.

Il presidente russo Vladimi Putin pare che abbia dato l’ordine di conquistare la città entro il 9 maggio e l’esercito russo ha lanciato ondate di assalti a piedi e con veicoli blindati contro le truppe ucraine di Chasiv Yar, che in inferiorità numerica e a corto di munizioni in attesa  che gli Stati Uniti e altri alleati inviassero nuovi rifornimenti, hanno dovuto cedere posizioni.

La conquista di Chasiv Yar, da quello che mostrano le immagini è solo questione di tempo,  condomini di media altezza anneriti dalle esplosioni, perforati da buchi o ridotti a cumuli di legname e muratura e case ed edifici civili  gravemente danneggiati, non lasciano speranze ai soldati di Kiev

Secondo quanto ha dichiarato ieri, mercoledì 1 maggio il governatore regionale Vadym Filashkin alla televisione ucraina, a Chasiv Yar dei 12,500 residenti, ne restano appena 682 che vivono in “condizioni molto difficili”.Filashkin ha precisato che coloro che sono rimasti sono senza acqua corrente ed elettricità da più di un anno, e che è “sempre più difficile” che gli aiuti umanitari li raggiungano. La distruzione della città mostra la tattica della terra bruciata adottata dalla Russia durante più di due anni di guerra.

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