giovedì 2 maggio 2024

Londra, la noiosa

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Probabilmente non è una grande notizia, ma mi diverte molto visto che gli italiani considerano Londra l’ombelico del mondo e sembra che inopinatamente molti dei nostri connazionali trovino laggiù in poche ore posizioni ottime e con lavori ben retribuiti: basta sbarcare a Dover per risolvere la vita. Naturalmente sono solo miti e i magnifici posti esistono solo nella fantasia. E’ una vita che mi vengono a raccontare della Swinging London, però  io sono riuscito a scorgere solo molto grigio, molto pessimo gusto borghese e molta mediocrità, tanto che se proprio si vuole qualche brivido bisogna rivolgersi a Jack lo squartatore e alla città dickensiana. Ma forse è perché non ho trovato la direzione di una grande multinazionale non appena posteggiato.

Esagero ovviamente, ma insomma lasciatemi un po’ divertire quando leggo che più di 3.000 pub, bar e discoteche hanno chiuso in tutta Londra dopo la pandemia. E molti dei locali sopravvissuti sembrano operare con margini sottilissimi, di appena il 3 per cento, grazie agli oneri finanziari prodotti dall’aumento delle tariffe commerciali, dell’IVA e delle imposte sugli alcolici. Il che li espone praticamente sempre al rischio di chiusura. il che si traduce quasi sempre in scarsa qualità. Non solo, ma praticamente è impossibile prendere un drink dopo le 23 nel centro di Londra, almeno nei giorni feriali e la stragrande maggioranza dei locali suona il campanello degli “ultimi ordini” alle 22, 30 mentre quelli che rimangono aperti praticano prezzi assolutamente insostenibili per la maggior parte della popolazione, anche a causa di tasse che scattano alla mezzanotte.

Nelle ultime settimane molte persone hanno condiviso foto di strade e locali vuoti di Londra su X, sotto l’hashtag #LameLondon. “Vivo a Soho e non conosco un pub dove posso prendere un drink dopo le 22:30 di una sera nei giorni feriali”, ha scritto un utente. Un altro post mostrava un cartello che diceva ‘non è consentito bere fuori oltre le 21:30′: “La vita notturna londinese è praticamente inesistente. Siamo un Paese di ficcanaso, guastafeste e gente che spia dalle tende”.  Insomma Londra sta diventando noiosa ammesso che non lo sia stata ormai da mezzo secolo e passa: molti danno la colpa al sindaco Sadiq Kahn e al colpo subito con le segregazioni pandemiche, ma è probabilmente che la città sta soffrendo una crisi acuta di elefantiasi, visto il ruolo sempre più modesto della Gran Bretagna nel mondo. Un po’ quello che è successo a Vienna dopo la prima guerra mondiale. Infatti altre città inglesi come Manchester e Bristol stanno vivendo una vera rinascita della vita notturna.

Anche da questi indizi banali si intuisce il declino che si insinua  come una nebbia sottile.

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