venerdì 14 gennaio 2022

Usa: la Corte Suprema boccia l’obbligo vaccinale voluto da Biden

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La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha emesso una sentenza che da un lato conferma l’obbligo vaccinale per i lavoratori del settore sanitario voluto dall’amministrazione Biden, ma dall’altro blocca l’obbligo di vaccino per le aziende con più di 100 dipendenti. Si tratta di una questione fortemente dibattuta negli Stati Uniti, dove la maggior parte della popolazione si dichiara favorevole al vaccino ma l’imposizione dell’obbligo vaccinale è vista come una violazione dei diritti sanitari e personali dei cittadini.

Proseguono le vertenze in materia di obbligo vaccinale negli Stati Uniti. La misura è fortemente voluta dall’amministrazione Biden, ma vede l’opposizione di alcuni settori lavorativi e dei Repubblicani. Già a novembre dello scorso anno l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori privati delle grandi aziende (con 100 o più dipendenti) era stato bloccato da una Corte d’Appello (ma poi riconfermato), così come a dicembre un giudice aveva sospeso l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori del settore sanitario. Imprenditori e repubblicani avevano segnalato come l’imposizione di un obbligo di tale portata avrebbe causato non poco disagio alla popolazione, senza contare il rischio della mancanza di manodopera nei posti di lavoro.

La sentenza della Corte Suprema ha riconfermato l’obbligo per i sanitari ma sospeso quello per i dipendenti delle grandi aziende private, in vigore dal 4 gennaio ed effettivo a partire dal 10. “Sebbene il Congresso abbia indiscutibilmente dato all’OSHA (l’Agenzia che si occupa di garantire la sicurezza e la salute sul lavoro) il potere di regolare i pericoli sul posto di lavoro, non ha dato a quell’agenzia il potere di controllare la salute pubblica in modo più ampio” scrive la Corte, che aggiunge “Richiedere la vaccinazione di 84 milioni di americani, scelti semplicemente perchè lavorano per aziende con più di 100 dipendenti, sicuramente ricade nella seconda categoria”. La misura è stata definita una “significativa invasione” nella vita privata dei dipendenti ed è stata contestata l’autorità del governo federale di prendere decisioni di tale portata.

Non tutti i giudici si sono mostrati d’accordo, affermando che è la Corte ad agire “al di fuori delle proprie competenze” e ostacolando “l’abilità del Governo Federale di contrastare la minaccia senza pari che il Covid-19 pone ai nostri lavoratori”. Secondo alcuni, l’obbligo vaccinale dovrebbe essere applicato a discrezione dei singoli Stati.

La diatriba legale non termina qui: entrambe le misure dovranno infatti essere nuovamente discusse dai tribunali inferiori. Nel frattempo, le grandi aziende come Starbucks stanno organizzando con politiche vaccinali da sottoporre ai propri dipendenti. Per quanto riguarda i lavoratori della sanità, l’obbligo afferisce ai dipendenti delle strutture che sottostanno a Medicare e Medicaid, i programmi federali sanitari destinati ad aiutare i cittadini sopra i 65 anni e quelli con basso reddito salariale. Il presidente Biden si è detto “deluso dal fatto che la Corte Suprema abbia deciso di bloccare un provvedimento “di buon senso” che avrebbe potuto imporre la sicurezza nei luoghi di lavoro.

[di Valeria Casolaro]

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