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ASL 8 e Ordine dei Medici di Vicenza lanciano ULTIMATUM a 113 medici di famiglia: “O accettate la vaccinazione entro domenica 17 gennaio, o subirete sanzioni disciplinari, fino alla radiazione se necessario”.
I
SI-VAX-A-PRESCINDERE stanno dispiegando abusi e tracotanza che
sarebbero comiche se non avessero effetti tragici nell’attuale contesto
di assalto globale ai diritti fondamentali della persona.
Esemplare
il video di un minuto e mezzo nel link qua sotto (RAI, TGR Veneto del
11/1/2021), in cui il presidente dell’Ordine dei Medici (O.M.) di
Vicenza conferma di aver mandato un ultimatum scritto a 113 Medici e
Pediatri di Famiglia: “o accettate di farvi vaccinare entro domenica
17 gennaio, o subirete sanzioni disciplinari, fino alla radiazione se
necessario”.
La
vicenda alimenta i sospetti che questo presidente non sia all’altezza
del ruolo affidatogli, e che per giunta abbia pessimi suggeritori.
Infatti il testo della lettera-ultimatum rivela con tutta evidenza che i
suoi estensori si aggiornano sui mass media invece che sulla
letteratura scientifica. Essi, come persone, meritano tutta la nostra
comprensione, incarnando la tipica vittima del terrorismo mediatico
imperversante ormai da un anno. Certamente tipica perché rappresenta
almeno due terzi della popolazione, non solo anziana, di questo
sciagurato Paese. Tipica e con compagnie altrimenti illustri come quella
di un papa che, imbeccato da collaboratori che dimostrano di non capire
né di Medicina né di Etica, parla pubblicamente di “dovere morale di
vaccinarsi”…
Per tutte queste povere vittime della panicodemia
mediatica, non possiamo che pregare dicendo: “Padre, perdona loro perché
non sanno quello che fanno”.
Però ai professionisti, dirigenti dell’ULSS 8 e presidente dell’O.M. di Vicenza, il quale pure parla di obbligo morale, corre l’obbligo di citare qualche passo del Codice di Deontologia Medica aggiornato pochi mesi fa (dopo 22 anni) e pubblicato con tanto di Commentario dalla FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri).
Nell’ Art. 1 La
FNOMCeO si autoelegge a unica Autorità Costituita, come se non
esistessero fonti superiori tipo Costituzione Italiana, Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo, etc.
Art. 2 “L’inosservanza
dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal presente Codice…
e ogni azione od omissione, comunque disdicevoli al decoro o al
corretto esercizio della professione, sono punibili con le sanzioni
disciplinari…”
Come dire: gli articoli che seguono riflettono i
princìpi che abbiamo sempre dichiarato da Ippocrate in poi, ma
l’interpretazione autentica verrà solo dagli Ordini dei Medici (OO.MM), e
guai a chi non si adegua! Probabilmente molti “gerarchi” della Sanità
italiana sono fermi a questi primi due articoli che, guarda caso, furono
elaborati in piena era fascista. Gli articoli seguenti ripropongono i
principi ippocratici che, però, vengono brutalmente violati proprio da
tanti superiori gerarchici:
Art. 3
“Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana”…
Art. 4
“L’esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull’indipendenza della professione”.
Art. 5
“Il medico… deve attenersi alle conoscenze scientifiche… Il medico deve denunciare all’Ordine ogni iniziativa tendente a imporgli comportamenti non conformi alla deontologia professionale, da qualunque parte essa provenga…
DOMANDA:
e se un’eventuale “iniziativa tendente a imporgli comportamenti
non conformi alla deontologia professionale” provenisse proprio dai
superiori gerarchici?
RISPOSTA: qui cade a fagiolo il Commentario che precisa: “E’ indubbio che il progredire dei tempi porti sempre più spesso i medici a dover sopportare pressioni e condizionamenti derivanti ad esempio dal mondo dei mass media, tendenti a “utilizzare” la figura del medico per scopi non deontologici”.
DOMANDA: e se fossero proprio i superiori gerarchici a subire quelle “pressioni e condizionamenti derivanti dai mass media”? Dobbiamo per forza credere all’oste garante che il suo vino è buono?…
Art. 12:
… Sono vietate l’adozione e la diffusione di terapie e di presidi diagnostici… non supportati da ADEGUATA sperimentazione e documentazione clinico-scientifica…
PREMESSE:
A)
I vaccini anti Covid-19 attualmente imposti (pardon: proposti) hanno
ottenuto dall’EMA (Agenzia Europea di Sorveglianza sui Farmaci) una mera
“AUTORIZZAZIONE all’immissione sul mercato TEMPORANEA E CONDIZIONATA.
B) La CONDIZIONE più cogente è: “Entro Dicembre 2023 il titolare dell’autorizzazione… deve fornire il rapporto finale sullo studio clinico per la conferma di efficacia e sicurezza…”.
Ma
quale Rapporto finale? Fine della sperimentazione? I tumori e le
malattie autoimmuni ci mettono molto più di tre anni per manifestarsi, e
questo vaccino non è un semplice pezzo di virus atto a stimolare la
risposta immunitaria, com’erano i vaccini che i nostri gerarchi hanno
studiato molti decenni fa. No, qui si pretende iniettare un RNA
messaggero, cioè le istruzioni perché siano le cellule della persona
vaccinata a produrre quello che vogliamo noi. E che succede quando le
cellule vengono stimolate a fare qualche cosa di anomalo? Succedono
tante cose. Succede anche che le difese immunitarie si attivano contro
le cellule “anarchiche” innescando una serie di malattie autoimmuni;
succede anche che le cellule anarchiche continuano a proliferare,
innescando una serie di tumori. Non pare che i gerarchi sanitari di
Vicenza abbiano mai sentito esprimere preoccupazioni simili dai mass
media che paiono essere la fonte privilegiata del loro aggiornamento
professionale. Del resto, il mainstream è pagato dagli stessi padroni
che pagano tanti “scienziati” che giocano a fare gli apprendisti
stregoni con il genoma umano, e altrettanti “esperti” ospiti fissi nei
talk show del mainstream: un perfetto giro di affari con in palio fino a
7 miliardi di dosi di vaccino, da ripetersi annualmente, e con
pagamento anticipato. Il nostro ministro Speranza ne ha già prenotate 202,5 milioni di dosi. E dieci anni fa, per una analoga panicodemia mediatica, quella dell’influenza suina, comperammo 24 milioni di dosi di vaccino che poi marcì nei frigoriferi delle ASL…
Ma torniamo ai puri fatti del problema contingente:
C) da A e B consegue che: al tempo presente la documentazione sulla sicurezza ed efficacia dei candidati vaccini anti Civid-19 non è affatto ADEGUATA. Anzi, non è adeguata neppure la metodologia di studio, come segnala un’indiscussa autorità mondiale, il professor Peter Doshi nel British Medical Journal, secondo cui l’efficacia di 95% millantata dai produttori scenderebbe al di sotto del 30% (sic!). Vedere qui un buon riassunto in italiano.
Comunque, anche volendo credere ai produttori di vaccini, resta il fatto che siamo ancora in fase “sperimentale”; resta il fatto che chi si vaccina funge da cavia.
E voi, egregi gerarchi sanitari di Vicenza, pretendete sanzionare 113
medici cui non va a genio l’idea di fungere da cavie umane? Senza
scomodare il Codice di Norimberga, basta l’articolo 46 del nostro codice
deontologico:
Art. 46 La ricerca biomedica e la sperimentazione sull’Uomo (LAPSUS!) devono ispirarsi all’inderogabile principio dell’inviolabilità, dell’integrità psicofisica e della vita della persona. Esse sono subordinate al consenso
del soggetto in esperimento, che deve essere espresso per iscritto,
liberamente e consapevolmente, previa specifica informazione sugli
obiettivi, sui metodi, sui benefici previsti, nonchè sui rischi
potenziali e sul diritto del soggetto stesso di ritirarsi in qualsiasi momento della sperimentazione.
Con tali premesse, ecco la DOMANDA conclusiva:
il divieto di cui all’articolo 12 vale anche per i gerarchi della
sanità vicentina? Dai comportamenti parrebbe di no, eppure proprio il
Commentario precisa: “Il dibattito all’interno degli Ordini… è
stato particolarmente serrato e l’art. 12 è stato uno degli articoli
maggiormente approfonditi”.
Art. 34
“Il medico deve attenersi… alla volontà liberamente espressa dalla persona”.
Commentario: “Questo
articolo… sottolinea la necessità del rispetto da parte del medico
della volontà chiaramente espressa dal soggetto circa le proprie scelte
in ordine alla tutela della propria salute”.
CONCLUSIONE:
Cari gerarchi sanitari di Vicenza, non vi sembra che ce ne sia
abbastanza perché vi facciate un esame di scienza e di coscienza
deontologica? Così, magari, vi accorgerete che davanti (non sotto) a voi
ci sono 113 medici che obiettano in scienza e coscienza, e sono pure
113 persone che rivendicano la propria “autonomia in ordine alla tutela
della propria salute”. Così, magari, riterrete opportuno revocare quegli atti intimidatori che offendono la dignità della Professione: altrimenti si torna all’articolo 2, e a rischiare sanzioni restate solo voi!
Cari colleghi presidenti di altri OO.MM. e federazioni varie, o
direttori sanitari di ASL, o comunque in posizione gerarchica superiore
ai professionisti della salute sia pubblici che privati: tutti voi che state esercitando pressioni indebite e indegni ricatti su tutto il personale sanitario, vale per voi tutto quanto detto sopra, con una piccola aggiunta, sempre dal NOSTRO codice deontologico:
Art. 69
“Il
medico, qualora si verifichi contrasto tra le norme deontologiche e
quelle proprie dell’ente, pubblico o privato, per cui presta la propria
attività professionale, deve chiedere l’intervento dell’Ordine, onde siano salvaguardati i diritti propri e dei cittadini”…
… Oibò: non sia mai che gli Ordini dei Medici facciano la parte della
volpe a guardia del pollaio! Ciò sarebbe non solo “disdicevole al decoro
della professione”, ma anche crimine internazionale secondo il Codice
di Norimberga, e nessuno di noi vuol vedere i nomi di attuali dirigenti
sanitari associati a quello del dottor Mengele di infausta memoria.
Insomma, gerarca avvisato mezzo salvato, però Ignorantia Legis Non Excusat.
Leopoldo Salmaso, Medico Chirurgo,
Specialista in Malattie Infettive e Tropicali (in attività ospedaliera dal 1976 al 2011)
Specialista in Sanità Pubblica (in attività in Tanzania per circa 7 anni durante il suddetto periodo,
per il controllo di epidemie VERE, con la qualifica di “Esperto del Ministero Affari Esteri”).
PADOVA
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