martedì 12 gennaio 2021

RECOVERY FUND: IL REGOLAMENTO CHE TRASFORMA IL FONDO IN UN NUOVO MES

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RECOVERY FUND: IL REGOLAMENTO CHE TRASFORMA IL FONDO IN UN NUOVO MES

Per uno strano scherzo del destino il Recovery Fund, che era stato dipinto da Conte come un traguardo storico raggiunto, potrebbe rappresentare la pietra tombale dell’attuale Governo italiano.

Il Recovery Fund come ultimo atto del Governo Conte?

Secondo le ultime indiscrezioni infatti le tensioni all’interno della maggioranza hanno superato la soglia critica e il voto del Parlamento italiano sull’approvazione del Recovery Fund potrebbe essere l’ultimo atto da Primo Ministro per Giuseppe Conte. Una crisi innescata dalla natura controversa di questo piano europeo di ripresa e resilienza.

Perché chi toccherà gli oltre 200 miliardi promessi dalla Commissione europea si ritroverà conseguentemente costretto a trascinare il Paese in acque burrascose. Un segnale in questo senso è arrivato proprio dal piano sulla gestione del Recovery Fund, approvato recentemente dal Parlamento europeo.

Il piano di gestione: una trappola di austerità

E questo piano mette nero su bianco quelle che sono le rigidissime condizionalità a cui saranno sottoposti i Paesi che accederanno ai fondi europei. In particolare i soldi che arriveranno da Bruxelles saranno vincolati al rispetto del Patto di stabilità e crescita e cioè i Paesi che vi accederanno non dovranno avere un rapporto del deficit pubblico su PIL superiore al 3% e avere un rapporto del debito pubblico su PIL pari o inferiore al 60%.

Si tratta di numeri da fantascienza per l’Italia e per molti altri Paesi dell’Unione europea. In Italia il rapporto deficit PIL ha superato l’11% nel 2020, mentre il rapporto debito pubblico su PIL ha sfiorato il 160%. E quindi in caso di mancato rispetto di questi parametri cosa succederà?

Il Recovery Fund: una partita di raggiro sulle spalle degli italiani

La Commissione europea bloccherà i fondi del Recovery Fund destinati al Paese che si troverà in violazione. Oltre al danno la beffa quindi, perché gli Stati che non riceveranno il Recovery Fund dovranno comunque contribuire all’aumento del bilancio europeo previsto proprio per finanziare questo fondo. In sostanza ci si potrà ritrovare nella paradossale situazione di aver finanziato un fondo senza averne poi ricevuto nemmeno un centesimo, una sorta di assicurazione a fondo perduto che non prevede però nessuna copertura o premio.

Il Recovery Fund mostra così la sua reale essenza che risulta essere molto simile a quella del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, come confermato anche dallo stesso Presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin, che in un tweet ha così scritto:

Oggi al Parlamento Europeo si vota il regolamento che specifica che i fondi europei verranno tolti se il paese non rispetterà la più forte condizionalita’ macroeconomica: rispetto delle regole fiscali Ue. Sono i fondi del Mes? No. Quelli del Recovery Fund.

Insomma se prima il Recovery fund poteva sembrare una semplice partita di giro e cioè dare i soldi per poi riceverli in prestito, adesso assume i contorni di una vera e propria partita di raggiro. Dare i soldi per poi vederli sparire del tutto.

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