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È importante sottolineare che bassi livelli di preparazione nazionale nella diagnosi precoce e nella segnalazione, capacità di assistenza sanitaria limitata e caratteristiche della popolazione come età avanzata, obesità e tassi di disoccupazione più elevati sono stati fattori chiave associati all’aumento della diffusione virale e della mortalità generale.
Gli autori non sconsigliano i governi di cessare ogni misura ma ritengono che debbano anche tener d’occhio e migliorare altri fattori direttamente connessi con la letalità della malattia: “…bassi livelli di preparazione nazionale nella diagnosi precoce e nella segnalazione, capacità di assistenza sanitaria limitata e caratteristiche della popolazione come età avanzata, obesità e tassi di disoccupazione più elevati sono stati fattori chiave associati all’aumento della diffusione virale e della mortalità generale”.
In particolare mi ha colpito che anche la disoccupazione è risultato
un fattore di rischio reale. Infatti, si è riscontrato che – nei paesi
esaminati – più è alto il tasso di disoccupazione e più esiste
diffusione del virus tra la popolazione. Va da sé che un alto livello
di disoccupazione abbia diverse implicazioni sul tenore di vita delle
famiglie e sullo stato di salute degli individui.
In proposito non di rado medici ed esperti hanno affermato che la
capacità del sistema immunitario di reagire , è direttamente connessa
non solo al grado di salute che godono i singoli individui ma è connessa
anche alla psiche, con ricadute sulla depressione e all’ansia (con i
notori effetti sul sistema immunitario).
L’esortazione è quindi che i governi tengano conto di tutto questo (e non solo dei quotidiani grafici dei contagi):
Non aspettiamoci di trovare nello studio un atto di accusa verso i governi, questo non è compito della scienza. Però è chiaro che a determinare le politiche attuali non esiste solo l’epidemia. Quindi una comprensione completa di questo anno di pandemia, tenendo conto solo dei fattori sanitari, non è possibile.
Non è possibile una comprensione esatta di ciò che succede senza considerare che – come ha detto l’ex segretario americano Kerry – , da parte delle grandi organizzazioni e potentati che guidano gli stati (l’Unione Europea è uno di questi potentati), esiste innanzitutto la preoccupazione di eseguire un dato cambiamento nel mondo (vedi Scenari Economici).
Lo studio è stato pubblicato qui: https://www.thelancet.com/journals/eclinm/article/PIIS2589-5370(20)30208-X/fulltext#tbl0001
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