venerdì 6 dicembre 2019

Segregata e abusata nel pollaio dal cognato per un mese. Fugge nei boschi e riesce a chiedere aiuto.

La donna, legata perché non fuggisse, veniva liberata solo un paio di volte al giorno perché si alimentasse, di solito con acqua e biscotti.

I carabinieri hanno eseguito nella campagna di Firenze l’arresto in carcere di un 55enne italiano per aver sequestrato e abusato di una donna, 53enne, ex moglie del fratello.
La aveva segregata in un pollaio per circa un mese dopo averla attirata con una trappola.
Young depressedLa donna, legata perché non fuggisse, veniva liberata solo un paio di volte al giorno perché si alimentasse, di solito con acqua e biscotti.
La vicenda è emersa quando la donna è riuscita a scappare e dopo 6 km fatti nei boschi ha chiesto soccorso a un passante.

Il 55enne è accusato di sequestro di persona in concorso, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, rapina ed indebito utilizzo di carte di pagamento.
La vicenda - hanno ricostruito i carabinieri - risale agli inizi di settembre quando l’uomo, con la complicità di un fratello, aveva attirato nella propria casa, in una zona isolata della Val di Sieve, la donna, che è la sua ex cognata in quanto ex moglie di un altro fratello.
Con l’inganno l’aveva fatta entrare in un pollaio dove l’aveva picchiava violentemente, anche utilizzando un tubo di plastica e l’aveva legata ad una branda metallica perché non scappasse.
La donna veniva slegata solo un paio di volte al giorno.

Sempre secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nella prigionia il 55enne aveva costretto la sequestrata a scrivere sia una lettera indirizzata all’ex coniuge - per informarlo che si sarebbe trasferita all’estero in modo da giustificare la sua scomparsa -, sia una delega alla compagna dell’aguzzino per utilizzare la carta di pagamento della vittima, che peraltro percepisce il reddito di cittadinanza.
Il calvario si è concluso a fine settembre quando la donna, in assenza del sequestratore, ha trovato il coraggio di scappare e ha percorso quasi 6 km a piedi nei boschi prima di ricevere aiuto da un automobilista di passaggio.
Quindi si è rivolta a un’amica e poi ai servizi sociali e ai carabinieri: per lei è stato subito attivato il codice rosa e la vittima è stata ospitata in una struttura protetta. Le indagini, coordinate dal pm Beatrice Simona Giunti, hanno raccolto numerosi riscontri e portato all’arresto in carcere dell’uomo con provvedimento del gip Angela Fantechi, che, inoltre, ha disposto l’obbligo di dimora per un fratello, al momento ritenuto complice del sequestro. Resta da definire il ruolo della compagna dell’arrestato che si sarebbe prestata ad usare più volte la carta della vittima.

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