martedì 3 dicembre 2019

FORSE ABBIAMO UN PROBLEMA (vero). Gli studenti italiani oggi non capiscono quello che leggono: il report dell'Ocse.

Dall'indagine internazionale emerge un divario tra Nord e Sud. Gli studenti italiani sono sotto la media anche nelle materie scientifiche.

Gli studenti italiani oggi non capiscono quello che leggono: il reportGli studenti italiani di 15 anni hanno competenze scientifiche e di lettura inferiori a quelle che avevano i loro coetanei dieci anni fa.
In matematica mantengono un livello medio sufficiente, in linea con quello dei coetanei dei paesi Ocse, ma per quanto riguarda le scienze il risultato medio è “significativamente inferiore” alla media Ocse.
È il dato più rilevante, relativo al nostro paese, che emerge da Pisa 2018, l’indagine internazionale promossa dall’Ocse con cadenza triennale con l’obiettivo di rilevare le competenze degli studenti di 15 anni in Lettura, Matematica e Scienze (a questa tornata hanno partecipato alla prova PISA 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali). PISA, acronimo di Programme for International Student Assessment, è un’indagine internazionale promossa dall’OCSE, con cadenza triennale.
Il primo ciclo dell’indagine si è svolto nel 2000; il 2018 è stato il settimo ciclo. L’Italia partecipa fin dal primo ciclo. Alla rilevazione PISA 2018 hanno partecipato 79 paesi di cui 37 paesi OCSE.

Gli studenti italiani in lettura ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media OCSE (487), collocandosi tra il 23esimo e il 29esimo posto tra i paesi OCSE.
Il punteggio non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele.
Le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore ottengono un punteggio medio superiore a quello di tutti i paesi che hanno partecipato a PISA.

In Italia i divari territoriali sono molto ampi e si conferma il divario Nord-Sud: gli studenti delle aree del Nord in lettura ottengono i risultati migliori (Nord Ovest 498 e Nord Est 501), mentre i loro coetanei delle aree del Sud sono quelli che presentano le maggiori difficoltà (Sud 453 e Sud Isole 439).
I quindicenni del Centro conseguono un punteggio medio di 484, superiore a quello degli studenti del Sud e Sud Isole, inferiore a quello dei ragazzi del Nord Est, ma non diverso da quello dei quindicenni del Nord Ovest. Forti anche le differenze anche fra tipologie di scuola frequentate dagli studenti: i ragazzi dei Licei ottengono i risultati migliori (521), seguono quelli degli Istituti tecnici (458) e, infine, quelli degli Istituti professionali (395) e della Formazione professionale (404). Queste ultime due tipologie di istruzione presentano punteggi in lettura che non si differenziano tra loro.

A livello medio OCSE, circa il 77% degli studenti raggiunge almeno il livello 2, considerato il livello minimo di competenza in lettura. L’Italia presenta una percentuale di studenti che raggiunge almeno il livello minimo di competenza in lettura analoga alla percentuale media internazionale. A questo livello, gli studenti iniziano a dimostrare la capacità di utilizzare le loro abilità di lettura per acquisire conoscenze e risolvere una vasta gamma di problemi pratici. Gli studenti che non raggiungono il livello 2 (low performer) spesso hanno difficoltà a confrontarsi con materiale a loro non familiare o di una certa lunghezza e complessità. Di solito, hanno bisogno di essere sollecitati con spunti o istruzioni prima di potersi impegnare con un testo.

Se ci si concentra sui livelli più elevati della scala, quelli che permettono di definire uno studente top performer (i livelli 5 e 6), il 5% degli studenti italiani raggiunge questi livelli. A livello medio internazionale tale percentuale è di circa il 9%: tradotto, un 15enne su venti comprende il testo, la media Ocse è di uno su dieci.  Mentre gli studenti che hanno difficoltà con gli aspetti di base della lettura sono uno su quattro: non riescono ad identificare, per esempio, l’idea principale di un testo di media lunghezza.

Le percentuali osservate di studenti top e low performer confermano le differenze territoriali e fra tipologia di istruzione evidenziate dal punteggio medio.
Gli studenti del Nord e del Centro in misura maggiore dei loro coetanei del Sud dimostrano di saper risolvere compiti più complessi, mentre le aree del Sud si caratterizzano per una presenza maggiore di studenti low performer. Divari ancora più ampi si osservano tra le diverse tipologie di istruzione. Nei Licei troviamo la percentuale più elevata di studenti top performer (9%) e, al tempo stesso, quella più bassa di low performer (8%). Negli Istituti tecnici la percentuale di top performer scende al 2%, mentre il 27% degli studenti non raggiunge il livello 2; livello non raggiunto da almeno il 50% degli studenti degli Istituti professionali e della Formazione professionale.

In generale, il Report diffuso oggi, per quanto riguarda la lettura, dimostra che gli studenti italiani sono più bravi nei processi di comprensione (478) e di valutazione e riflessione (482) piuttosto che nell’individuare informazioni (470). Per quanto riguarda invece le sotto-scale relative alla fonte, gli studenti italiani ottengono risultati più elevati nei testi multipli (481) piuttosto che in quelli singoli (474).

Le ragazze sono più brave in lettura, i maschi in matematica - In Italia, in lettura, le ragazze superano i ragazzi di 25 punti e tra i ‘low performer’ sono più ragazzi che ragazze: in matematica i ragazzi ottengono un punteggio superiore alle ragazze di 16 punti e questa differenza è più del doppio di quella rilevata in media nei Paesi Ocse. Per quanto riguarda la lettura, tra i ‘top performer’ le ragazze sono presenti in misura maggiore. Il vantaggio delle ragazze è confermato anche da una presenza maggiore di ragazzi che non raggiungono il livello minimo di competenza: circa il 28% dei ragazzi italiani è low performer, mentre le ragazze che dimostrano di non possedere le competenze minime di lettura sono circa il 19%. In lettura le ragazze vanno meglio dei ragazzi in tutte le macro-aree geografiche del nostro paese, con differenze di punteggio che vanno dai 19 punti del Nord Ovest ai 35 del Sud Isole.
Uno studente su 4 non sa la matematica - In linea con la media dei paesi OCSE (Italia 487 contro OCSE 489). Il nostro punteggio medio è risultato simile a quello di Portogallo, Australia, Federazione Russa, Repubblica Slovacca, Lussemburgo, Spagna, Georgia, Ungheria e Stati Uniti: uno studente su 4 non raggiunge il livello base di competenza in matematica sia in Italia che nei Paesi Ocse. Sono low performer in matematica il 15% degli studenti del nord Italia e oltre il 30% al sud.

Gli studenti del Nord Est d’Italia, con un punteggio di 515, e quelli del Nord Ovest, con 514, ottengono risultati migliori in literacy matematica rispetto agli studenti del Centro (494), del Sud (458) e del Sud Isole (445). Gli studenti liceali (522 punti) ottengono risultati superiori a quelli degli studenti degli Istituti tecnici (482), degli Istituti professionali (405) e della Formazione professionale (423). E’ quanto evidenzia il Rapporto Ocse Pisa presentato oggi.

Dal 2009 ad oggi l’andamento dei risultati PISA in matematica è rimasto costante. Rispetto ai cicli di rilevazione, quella del 2018 ha mostrato un miglioramento solo in confronto al 2003 (+21 punti) e al 2006 (+25 punti). Dal ciclo 2009 al più recente del 2015 non si sono registrati cambiamenti significativi.
L’andamento dei punteggi nelle macro-aree ricalca quello del dato nazionale: tutte e cinque le macro-aree hanno fatto registrare risultati stabili in matematica dal 2009 in poi, così come avviene a livello nazionale. Anche nelle tipologie d’istruzione i punteggi medi tendono a stabilizzarsi. Rispetto al ciclo PISA 2015, solo gli studenti dell’Istruzione Professionale hanno fatto registrare un decremento significativo (-19 punti).

Circa il 24% dei nostri studenti quindicenni non ha raggiunto il Livello 2, ovvero il livello base di competenza in matematica (media OCSE 22%), mentre circa il 10% si colloca nei livelli di eccellenza 5 e 6 (media OCSE 11%).

In Scienze uno studente su 4 è insufficiente - In Italia gli studenti ottengono un risultato medio significativamente inferiore a quello dei coetanei dei Paesi Ocse in scienze (468 contro 498). E’ quanto emerge dal Report Ocse Pisa presentato oggi. Uno studente su 4 in Italia non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei Paesi Ocse è di 1 su 5. I trend dei risultati in scienze nei paesi OCSE indicano una parabola negativa: al lento miglioramento osservato fino al 2012 ha fatto seguito un calo nel periodo 2012-18, e nel 2018 la performance media dei paesi OCSE è tornata al valore rilevato nel 2006.

L’andamento dei risultati in scienze per l’Italia è in linea con il dato internazionale: la media dei risultati in scienze nel 2018 è significativamente inferiore a quella osservata nel periodo 2009-15, tornando al livello osservato nel 2006. Sono ‘low performer’ in scienze il 15-20% di studenti del nord Italia e oltre il 35% di quelli del sud.

Nei Paesi Ocse le ragazze hanno ottenuto risultati leggermente superiori a quelli dei ragazzi, pari a 2 punti in più; in Italia non ci sono differenze di genere rispetto al punteggio medio anche se tra gli studenti più bravi i maschi superano le femmine di 11 punti.

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