lunedì 2 dicembre 2019

Clima, Ambiente & ONU. Al via il vertice sul clima Cop25 a Madrid, l'Onu: "Siamo vicini al punto di non ritorno".

Appello del Segretario generale delle Nazioni Unite per la conferenza.

Ci stiamo avvicinando a “un punto di non ritorno”: lo ha denunciato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, alla vigilia della conferenza sul clima che si apre oggi a Madrid.
Secondo il dirigente del Palazzo di Vetro, ”è cruciale che nei prossimi 12 mesi arrivino impegni nazionali più ambiziosi, in particolare da parte dei maggiori inquinatori, con l’obiettivo di cominciare subito a ridurre le emissioni di gas serra a un ritmo tale da raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050″.
Al via il vertice sul clima Cop25 a Madrid, l'Onu: Alla conferenza sul clima, la Cop25, dovrebbero prendere parte nelle prossime due settimane nella capitale spagnola circa 29mila persone. Guterres ha rilasciato le sue dichiarazioni in un’intervista all’emittente britannica Bbc.

L’obiettivo: 196 Paesi per il taglio dei gas serra. 
E’ con due recenti emergenze sullo sfondo, quella della foresta amazzonica in fiamme e quella di Venezia sott’acqua, che si apre domani a Madrid la 25/a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop25). In un paio di settimane, fino al 13 dicembre, gli sherpa prima e i ministri dell’Ambiente dei 196 Paesi partecipanti (197 con l’Ue) poi, devono affrontare diverse questioni chiave, prima fra tutte alzare gli sforzi per ridurre i gas a effetto serra all’origine del riscaldamento globale e di fenomeni climatici estremi.
Gli sforzi della comunità mondiale per fermare il cambiamento climatico sono stati finora “assolutamente inadeguati” e c’è il rischio che il riscaldamento globale possa passare il “punto di non ritorno” ha detto il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, alla vigilia dell’apertura.

La “Conferenza delle parti” (Cop) si svolgerà sotto la presidenza del governo del Cile (che ha dovuto rinunciare ad ospitare l’evento per via dei disordini interni), presidente sarà il ministro dell’Ambiente del Cile Carolina Schmidt Zaldivar, e avrà il supporto logistico del governo spagnolo. Il trasferimento è stato finanziato da nove Paesi più l’Ue.
Ad aprire i lavori saranno Guterrez e la segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), Patricia Espinosa.
Tra i leader confermati il primo ministro spagnolo Sanchez, quello francese Philippe, la cancelliera tedesca Merkel, il presidente della Cop26 che si terrà a Glasgow nel 2020 O’Neill e una serie di democratici americani. Debutterà la nuova presidente della Commissione Ue.
Attesa Greta Thunberg, l’icona del movimento giovanile per il clima “Fridays for future”.
All’interno dei negoziati, i Paesi stanno - tra l’altro - tentando di fissare le regole sui “Mercati del carbonio”, giungere ad un accordo su come aiutare i paesi vulnerabili a far fronte agli impatti climatici a cui non possono adattarsi (“Perdite e danni”) e decidere come utilizzare le raccomandazioni degli scienziati.
L’auspicio è un impegno più ambizioso da parte dei Paesi che hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi nel 2015 (Trump ha avviato la procedura di revoca) nei nuovi piani per il clima che dovranno essere presentati nel 2020.
Questi piani - noti come Contributi determinati a livello nazionale (Ndc) nel gergo delle Nazioni Unite - devono essere aumentati di almeno cinque volte, secondo gli scienziati dell’Agenzia ambientale dell’Onu (Unep), per raggiungere a fine 2100 l’obiettivo di aumento medio della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali.
Ci si aspetta che Guterres ribadirà le quattro richieste principali avanzate in vista del Summit di settembre sul clima a New York: nessuna nuova centrale a carbone dal 2020, abbandonare i sussidi per i combustibili fossili, presentare piani climatici più ambiziosi nel 2020, lavorare sui piani per raggiungere emissioni zero di carbonio entro il 2050.
Espinosa ha già dichiarato che “quest’anno abbiamo visto accelerare gli impatti dei cambiamenti climatici, tra cui l’aumento della siccità, delle tempeste e delle ondate di calore, con conseguenze disastrose per l’eliminazione della povertà, la salute umana, la migrazione e la disuguaglianza”. Ha poi riconosciuto “alcuni progressi nel finanziamento ai paesi in via di sviluppo in relazione al clima, continueremo a sollecitare le nazioni sviluppate a rispettare l’impegno di versare 100 miliardi di dollari ogni anno entro il 2020″; anche i contributi di “regioni, città, imprese e investitori sono fondamentali per guidare la trasformazione di cui abbiamo bisogno” ha concluso.

I temi delle negoziazioni alla Cop25.
Rafforzare gli impegni dei piani climatici (Ndc-Nationally Determined Contributions) per tagliare la CO2, fissare le regole sui “Mercati del carbonio”, arrivare a un accordo su come aiutare i paesi vulnerabili a far fronte agli impatti climatici a cui non possono adattarsi (“Perdite e danni”), decidere come utilizzare le raccomandazioni contenute negli ultimi rapporti su agricoltura e oceani del gruppo intergovernativo degli scienziati per i cambiamenti climatici(Ipcc). Sono i dossier di maggior rilievo sul tavolo dei negoziati della Cop25 a Madrid.
I Paesi stanno tentando (per la terza volta) di fissare le regole sui mercati del carbonio (previste dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi del 2015).
Gli esperti dicono che sarà una delle contrattazioni politiche più difficili durante il vertice. Si tratta di decidere i criteri dello scambio di “compensazioni” utilizzate dai paesi e dalle grandi imprese.
E’ un gioco di equilibri complesso considerando i grandi inquinatori Cina, India o Brasile. 
L’aumento dei costi delle perdite e dei danni legati agli eventi climatici estremi spinge i Paesi vulnerabili colpiti a chiedere che l’organismo delle Nazioni Unite che governa la questione - Meccanismo Internazionale di Varsavia (Wim) - abbia accesso al sostegno finanziario per poter chiedere risarcimenti.
I governi devono rivederlo assieme alla governance.
Gli ultimi due rapporti dell’Ipcc sugli impatti del clima sulla terra e su oceani e criosfera, che indicano al mondo l’urgenza di dimezzare le emissioni tra il 2020 e il 2030.
A Madrid si deciderà come utilizzare le raccomandazioni degli scienziati.
I delegati della Cop discuteranno anche il futuro dell’action agenda (l’unico modo in cui ad esempio le aziende, le città e le regioni possono impegnarsi formalmente con i paesi dell’Unfcc) e il futuro delle ‘Misure di risposta’, che riguardano i paesi e le comunità svantaggiate dal passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio.

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