lunedì 2 dicembre 2019

Blocca-prescrizione, l’Anm cambia rotta:“Noi magistrati la chiediamo da sempre”.


In 48 ore l’Associazione nazionale magistrati cambia rotta sulla riforma della prescrizione e torna alle origini: non solo va bloccata dopo il primo grado mala riforma Bonafede può entrare in vigore a gennaio perché “non sarà una bomba atomica”, per citare il presidente Luca Poniz. Ricostruiamo la cronologia di quanto successo tra venerdì e domenica al Congresso nazionale di Genova.  


a.mascali ilfattoquotidiano
Risultati immagini per Associazione nazionale magistratiVenerdì pomeriggio Poniz sulla riforma prescrizione dice: “Svincolata da riforme strutturali, come da noi richieste, rischia di produrre squilibri che sarebbe, però, errato attribuire alla riforma in sé e alla sua ratio ispiratrice”. 

Musica per le orecchie del Pd (e di Matteo Renzi, che ieri sera a L’Arena su La7 ha detto: “Sul la prescrizione sposo totalmente la proposta di Costa di ForzaItalia”) che vuole congelare la riforma,altrimenti in vigore dal primo gennaio. 


Andrea Orlando scrive su Twitter: “La riforma della prescrizione da sola crea squilibri, adesso che lo dice anche l’Anm si può prendere in considerazione questo dato?”. 


Poniz non ritiene di dover precisare la posizione del sindacato delle toghe, neppure su richiesta di un chiarimento da parte del Fatto. Il segnale del cambio di passo avviene dopo che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la cui presenza è stata incerta fino all’ultimo, sabato va a Genova, rivendica la riforma, “primo passo di civiltà”,ma concede all’Anm l’a cc a n t o n a me n t o del sorteggio per l’elezione dei consiglieri togati del Csm. 
Al suo posto,contro il correntismo, “ballottaggi tra i magistrati più votati in piccoli collegi”.

E NON SEMBRA affatto un caso che Poniz, sabato sera, con i giornalisti, a sua volta, accantona “i possibili squilibri” della riforma prescrizione e dice le cose come stanno: “Non è vero che dal 1° gennaio succede una catastrofe. Si tratta di una norma che produrrà effetti nei prossimi anni, ma speriamo siano accompagnati da una riforma del processo”. 

Ieri, il documento finale, che rappresenta il pensiero dell’Anm fin dall’epoca berlusconiana, come ricordato dal Fatto.  
“L’Anm ha chiesto da sempre l’interruzione della prescrizione con la sentenza di condanna di primo grado per restituire al processo la sua piena efficacia e sul punto non abbiamo e non avremo ripensamenti. 
Alla politica spetta poi il compito di adottare ogni altra iniziativa per una strutturale riforma del processo penale, indispensabile”.

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