L'allarme su Lancet: è emergenza salute per lo smog e il clima che
cambia. Nel nostro paese solo nel 2016 le vittime sono state 45.600, un
danno economico 20 milioni di euro.
In pericolo è soprattutto la salute
dei bambini e dei neonati (più esposti perché hanno sistemi immunitario e
respiratorio ancora non del tutto sviluppati), con impatto a lungo
termine.
repubblica.it
ROMA - Il clima che cambia
è una delle più grandi minacce per la salute dell'umanità.
A
determinare questo stato di cose sono in buona parte le emissioni di CO2,
quindi dall'inquinamento che fa già le sue vittime in maniera diretta, e
l'Italia su questo fronte è drammaticamente in prima fila: è prima in
Europa (e 11esima nel mondo) per morti premature da esposizione alle
polveri sottili PM2.5.
È questo l'allarme lanciato sulla rivista The
Lancet nel report Countdown on Health and Climate Change sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. "Solo nel 2016 - spiega all'Ansa uno degli autori del report, Marina Romanello
della University College di Londra - nel nostro Paese sono stati ben
45.600 i decessi in età precoce, con una perdita economica di oltre 20
milioni di euro, la peggiore in Europa".
Proprio i cambiamenti climatici hanno già fatto moltissime vittime nel
mondo a colpi di ondate di calore, inondazioni, incendi, e tante altre
ne faranno sferzando armi quali infezioni, povertà e denutrizione, se
non si riuscirà a limitare il surriscaldamento del pianeta.
La "salute
futura di un'intera generazione è minacciata dai cambiamenti climatici -
scrivono gli autori del report - se non saranno raggiunti gli obiettivi
dell'accordo di Parigi, in primis limitare il riscaldamento globale ben
al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali".
Ad esempio il cambiamento climatico rende sempre più plausibile l'arrivo
in paesi come il nostro di nuove malattie infettive come la febbre
Dengue: in Italia, sottolinea Romanello, "la probabilità che una zanzara
vettore trasmetta l'infezione a partire da un individuo infetto è
raddoppiata dal 1980 e a farne le spese potrebbero essere in primis i
più piccoli. E non solo Dengue; anche il colera fa più paura nel mondo,
aumentando, via via che salgono le temperature, la possibilità di
epidemie anche in paesi normalmente non interessati dall'infezione".
E ancora, il clima arroventato ha già causato molte vittime attraverso
le ondate di calore che aumentano il rischio di ictus e problemi renali
gravi nelle persone vulnerabili, tipicamente gli anziani. Basti pensare
che solo per l'Italia si sono contati ben 9,3 milioni di casi in più di
over-65 esposti a ondate di calore nel 2017 rispetto al 2000, rileva
Romanello. Il dato mondiale riportato su Lancet indica per il 2018 un
record di 220 milioni di over-65 esposti a ondate di calore in più
rispetto al 2000, con gli anziani che vivono in Europa e Mediterraneo
orientale tra quelli più a rischio. Le ondate di calore estremo causano
anche povertà, riducendo le ore di lavoro: si stimano in 45 miliardi le
ore di lavoro perse in più nel 2018 rispetto al 2000 (1,7 milioni le ore
perse in più in Italia, soprattutto nel settore agricolo).
I problemi climatici causano poi malnutrizione, perché minacciano i
raccolti: solo in Italia il potenziale di raccolto si è ridotto per
tutte le coltivazioni alimentari di base (dagli anni '60 quello del mais
si è ridotto del 10,2%, quello del grano invernale del 5%, della soia
del 7%, del riso del 5%). È dunque cruciale rispettare l'accordo di
Parigi sul clima: solo così un bambino nato oggi, concludono i
ricercatori, potrà festeggiare il suo 31esimo compleanno in un mondo a
emissioni zero e le prossime generazioni potranno avere un futuro più
sano e sicuro.
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giovedì 14 novembre 2019
Ambiente. Italia prima in Europa per le morti da polveri sottili.
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