martedì 10 settembre 2019

Ambiente. La distruzione dell’Amazzonia è un crimine contro l’umanità.

Chi studia l’Amazzonia sa che stiamo drammaticamente raggiungendo un punto di non ritorno, anche detto tipping point – che gli scienziati indicano intorno al 25% di ecosistema distrutto - oltre il quale le foreste, non più in grado di svolgere le loro funzioni ecologiche, collassano, lasciando dietro di sé siccità, erosione e aride savane.
 
 

La distruzione dell’Amazzonia è un crimine controDove prenderanno l’acqua le sconfinate distese di soia e di pascoli che stanno sostituendo le foreste? Chi ci aiuterà ad assorbire la pazzesca quantità di CO2 prodotta dalla deforestazione? Chi alimenterà i fiumi d’acqua che si riversano negli oceani grazie all’Amazzonia? Chi ci aiuterà a raffreddare un pianeta in ebollizione? La scomparsa dell’Amazzonia, in una sorta di effetto domino, condizionerebbe il futuro di tutto il Pianeta.
La biosfera funziona intorno ad alcuni grandi sistemi ecologici cruciali per la vita: l’Amazzonia, insieme ai ghiacci polari, alla circolazione marina, al permafrost, al regime dei monsoni, è uno di questi sistemi. Un vero e proprio “pistone” che genera piogge, raffredda la Terra, assorbe gas serra, immagazzina carbonio, custodisce il 10% della biodiversità mondiale, contrasta la desertificazione, produce acqua cibo e medicine, per tutto il pianeta.

I roghi di quest’estate, punta dell’iceberg di una deforestazione criminale, sostenuta da un governo che guarda a questa distesa come a un “ragionevole business”, si stanno portando via la vita dei nostri figli.
Che possiamo fare per fermare tutto questo? Tutti possiamo fare qualcosa. Possiamo chiedere alla nostra società umana di considerare un crimine contro l’umanità la distruzione dell’Amazzonia sostenendo la petizione del WWF.
Possiamo ridurre tutte quelle azioni che pesano sul futuro dell’Amazzonia, come il consumo di carne (grande imputata sul banco della deforestazione) o quello di legno tropicale non certificato FSC; ma possiamo anche rimettere in moto le gambe, riducendo il nostro uso di combustibili (non dimentichiamoci che responsabile di deforestazione in Amazzonia è anche la produzione di canna da zucchero per i biocombustibili).
Sono cambiamenti che ci pesano? Niente a che vedere con quello che cambierà nella nostra vita e intorno a noi se non iniziamo a fare qualcosa. Scegliamoci la nostra ricetta e dedichiamola all’Amazzonia. È il miglior modo di amare i nostri figli.

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