Scena muta sui soldi dalla Russia. Contemporaneamente il dà buca al Parlamento.
Ha
scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai pm di
Milano Gianluca Savoini, accusato di corruzione internazionale.
L’interrogatorio si è svolto in un luogo tenuto riservato, esterno al
Palazzo di Giustizia. Nelle stesse ore in cui il presidente
dell’Associazione Lombardia-Russia sceglieva di non parlare con i
magistrati,
Matteo Salvini ribadiva il suo silenzio sulla vicenda: “Se ci fosse qualcosa da chiarire sarei il primo, ma siccome non c’è, non commento fantasie. Non parlo di spie russe. La Lega cresce anche questa settimana nei sondaggi quindi chi voleva metterci in difficoltà deve trovare altro che questo non funziona”.
A insistere per un intervento di Salvini in Aula anche il premier Conte. A chi gli ha chiesto se fosse il caso che il ministro dell’Interno parlasse della vicenda ai deputati ha risposto con un “perché no”. Il presidente del Consiglio nei giorni scorsi aveva affermato di non conoscere Gianluca Savoini, l’uomo che avrebbe trattato con persone del Cremlino al Metropol di Mosca per far ottenere illecitamente fondi alla Lega.
Conte ha poi aggiunto: “Tutte le occasioni e tutte le sedi, in primis il parlamento, sono le sedi giuste per onorare le linee guida dell’assoluta trasparenza e dell’assoluta fedeltà agli interessi nazionali che ispirano il governo”. Il premier poi ha sottolineato che l’obiettivo dell’esecutivo è tenere fede agli interessi del Paese e avere condotte trasparenti: “Sia ben chiaro che le nostre linee guida sono: assoluta trasparenza nei confronti dei cittadini italiani, assoluta fedeltà agli interessi nazionali e questo governo non si muoverà di un millimetro da queste linee guida. Su questo voglio essere chiaro”.
Matteo Salvini ribadiva il suo silenzio sulla vicenda: “Se ci fosse qualcosa da chiarire sarei il primo, ma siccome non c’è, non commento fantasie. Non parlo di spie russe. La Lega cresce anche questa settimana nei sondaggi quindi chi voleva metterci in difficoltà deve trovare altro che questo non funziona”.
A insistere per un intervento di Salvini in Aula anche il premier Conte. A chi gli ha chiesto se fosse il caso che il ministro dell’Interno parlasse della vicenda ai deputati ha risposto con un “perché no”. Il presidente del Consiglio nei giorni scorsi aveva affermato di non conoscere Gianluca Savoini, l’uomo che avrebbe trattato con persone del Cremlino al Metropol di Mosca per far ottenere illecitamente fondi alla Lega.
Conte ha poi aggiunto: “Tutte le occasioni e tutte le sedi, in primis il parlamento, sono le sedi giuste per onorare le linee guida dell’assoluta trasparenza e dell’assoluta fedeltà agli interessi nazionali che ispirano il governo”. Il premier poi ha sottolineato che l’obiettivo dell’esecutivo è tenere fede agli interessi del Paese e avere condotte trasparenti: “Sia ben chiaro che le nostre linee guida sono: assoluta trasparenza nei confronti dei cittadini italiani, assoluta fedeltà agli interessi nazionali e questo governo non si muoverà di un millimetro da queste linee guida. Su questo voglio essere chiaro”.
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