sabato 12 gennaio 2019

"La paga dei rider deve essere pari a quella dei lavoratori subordinati". Accolto in appello a Torino il ricorso contro Foodora.

In primo grado le istanze di riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro erano state rigettate integralmente.

La corte d'Appello di Torino ha accolto per una parte sostanziale il ricorso di cinque ex rider di Foodora che chiedevano il riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro. In primo grado, lo scorso giugno, le istanze erano state integralmente respinte.
I giudici hanno sancito il diritto dei ricorrenti ad avere una somma calcolata sulla retribuzione stabilita per dipendenti del contratto collettivo logistica-trasporto merci.
La Corte d'Appello ha sancito il diritto dei ricorrenti a vedersi corrispondere, in relazione al periodo in cui collaborarono con Foodora, somme di denaro calcolate "sulla base della retribuzione diretta indiretta e differita stabilita per i dipendenti del quinto livello del contratto collettivo logistica trasporto merci", deducendo quanto già percepito all'epoca.
È stata respinta invece la richiesta di riconoscere la sussistenza del licenziamento discriminatorio.

I giudici hanno condannato la società a rifondere una parte delle spese di lite, fissate in circa 11 mila euro per il primo grado e 10.400 per il secondo.

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