lunedì 21 gennaio 2019

Il mio i0 digitale

 
 I0 digitale
21 / 1 / 2019
global project
Il mio i0 digitale è composto da una parte di Io, ma minuscolo perché a differenza del super-Io, non appartiene a me.
Il mio i0 digitale si scrive con lo zero perché è diretta conseguenza della datificazione che negli ultimi anni sta trasformando in codice binario il mondo intero. Come tutto ormai è composto solo da due atomi indivisibili: l’1 e lo 0, ma ne ha talmente tanti al suo interno che sembra superare questa dualità.
Il mio i0 digitale è digitale perché fa riferimento al tempo e allo spazio digitali che sono molto diversi da quelli umani.

Il mio i0 digitale è composto da un sacco di informazioni, di cui molte le ho scritte Io stesso, altre no, ma quasi tutte mi sono celate da chi possiede il mio i0 digitale. Io posso vedere solo i lati palesi del mio i0 digitale, quelli talmente palesi da essere pubblici. Pre-riflessivamente conoscerei anche un sacco di altre informazioni che fanno parte del mio i0 digitale, come l’equazione che differenzia il mio viso da quello di qualunque altro, oppure i millisecondi in cui mi soffermo su un’immagine nella home di Istagram, ma proprio perché so tutte queste nozioni solo a livello pre-riflessivo, non vi ho accesso coscientemente e non ci posso fare nulla! Il mio i0 digitale invece sì.
Il mio i0 digitale viene venduto, affittato, consultato centinaia di volte al giorno da persone che io non ho mai visto, e che con il mio i0 digitale fanno un sacco di soldi.
Il mio i0 digitale è parte di me, come il mio Inconscio ad esempio, solo che non mi è del tutto accessibile, ma non perché parli una lingua diversa dalla mia, ma perché non ne ho il controllo.
Il mio i0 digitale lo creo Io, mettendoci dentro pezzi di me, ma poi non rimane dentro di me, viene imprigionato in un server di chissà-chi e chissà-dove.
Mica posso provare a cambiare qualcosa del mio i0 digitale, mai sia! Il proprietario del mio i0 digitale perderebbe un sacco di soldi! Io posso solo aggiungere dei pezzi. Infatti ho continuamente il bisogno, la smania, di accrescere il mio i0 digitale, anche se questo non significa farlo crescere nel senso “educativo” del termine, ma solo aumentarne la dimensione, farlo ingrassare tanto che diventa difficile spostarlo e trovare uno spazio abbastanza capiente per contenerlo.
In media, in quanto italiano, vivo attaccato al mio i0 digitale 8 ore al giorno, il che significa che passo più tempo con lui che al lavoro (ma nessuno mi paga per questo). Addirittura ci sono giorni in cui è monopolista del mio tempo più del mio Inconscio, che prende il sopravvento mentre dormo.
Ma è il mio i0 digitale a essere il vero stakanovista: lavora con centinaia di persone in tutto il mondo mentre io mi faccio gli affari miei; è diventato un pubblicitario, un modello, un abile attore di profili falsi, ma anche un fondamentale socio in affari con il mio Io, un megafono eccezionale per farmi sentire anche da lontanissimo.
Certo! Tutti gli i0 digitali sono connessi in ogni istante, il loro tempo è proprio l’istante del contatto e l’eternità nel non diritto all’oblio e all’invecchiamento. Il loro luogo è ovunque ci sia un po’ di corrente per alimentarli, ma la vera novità è il dono dell'ubiquità che deriva da tutto ciò!
Il mio i0 digitale è quindi sempre attivo chissà-dove fuori da me, ma allo stesso tempo è dentro di me. Qui svolge la funzione di procacciarmi l’autostima, di informarmi su quanto sono validato socialmente, fino a scrivere la descrizione più accurata di me stesso, che poi diventa quella che Io stesso uso ogni giorno. In pratica è totalmente inserito nel mio “sistema individuo” ed interagisce con altre parti del mio Io.
Ma non solo! Ormai è diventato il mio canale di informazioni preferito e chiedo direttamente a lui cosa succede in giro e uso quello che lui mi dice per creare la mia idea di realtà, mi fido ciecamente (se non fosse che ho ancora bisogno della vista per interfacciarmi con il mio i0 digitale!).
Ebbene si! Al diavolo le noiose conversazioni con gli Io delle altre persone! Conoscere il mondo attraverso il linguaggio degli i0 digitali è molto più divertente, più dinamico…anche se nel mondo degli i0 digitali è facile confondersi e prendere una cantonata, gli i0 digitali sono più sfocati degli Io “normali” e spesso si dicono piccole bugie per poter continuare a divertirsi e sembrare simpatici, ma si sa, sono i0 digitali ancora giovani…
Come farei senza di lui, che è il mio suggeritore di nozioni e verità dubbie con la sua memoria digitale che contiene tutte le enciclopedie del mondo in un secondo? Se non interrogassi lui, sarei costretto a chiedere alla mia fallace, umana troppo umana, memoria conscia. Ah! quanto è vintage parlare di imparare nozioni a memoria…, sai che noia? Che sforzo? E per cosa poi? Che senso ha appiccicarsi un’informazione in un antro del cervello, quando l’altra metà del cervello ha l’enciclopedia in mano?!
Il mio i0 digitale ogni tanto mi permette di comunicare con dei miei amici, ma la maggior parte delle volte è lui a parlare di me con un sacco di persone a me sconosciute, è un vero pettegolo! Non sa mai quando dovrebbe evitare di dire proprio tutto-tutto, è il pettegolo più sincero della storia! Tanto che ormai la sincerità non mi sembra neanche più una virtù.
Il mio i0 digitale è onnipresente, teoricamente è ovunque in ogni momento, ovunque ci sia un processore e un po’ di corrente, ma in realtà, il mio vero i0 digitale è tenuto in prigione dentro qualche server insieme a miliardi di suoi simili, in un posto in cui non ha neanche il diritto di suicidarsi, di cancellarsi per sempre, oltre a non avere nessun diritto di sciopero o retribuzione: vive la peggiore forma di schiavitù.
Il mio i0 digitale vorrebbe suicidarsi, ma sa che questo non risolverebbe nulla, e che di certo non aiuterebbe tutti gli altri i0 digitali intrappolati in questa rete malefica. Ormai il mio i0 digitale esiste, c’è, e se non ci fosse più sarei addirittura Io a stare male! Mi sentirei incompleto, mi mancherebbe uno strumento di lettura della realtà che mi circonda, moltissime delle mie tecniche di comunicazione che uso più frequentemente, ma forse, addirittura, un livello di coscienza.
E non gli dite che è solo un i0 virtuale! l’ultima volta che l’ho pensato, per ripicca, mi ha fatto licenziare dal lavoro.
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