Il gruppo FCA, che conta decine di migliaia di
operai nel nostro paese, fa parte dello stesso gruppo economico
proprietario della Juventus; le condizioni di lavoro e salariali degli
operai della FCA Italia sono indegni di una nazione civile, ma ci voleva
Ronaldo per metterle in evidenza.
Lo sciopero proclamato dall’Unione
Sindacale di Base di Melfi per il prossimo lunedì ha proprio l’obiettivo
di denunciare la condizione lavorativa e salariale degli operai
italiani e, in particolare di quelli FCA, mettendo a confronto le cifre
spropositate che vengono investite per assicurarsi le prestazioni del
calciatore più famoso al mondo e le misere paghe che ricevono gli
operai.
Gli operai di Melfi non sono del resto nuovi a questo tipo di
contestazione/rivendicazione, avendo scioperato anche quando Marchionne
si concesse un super bonus da 30 milioni di euro.Ma il motivo vero dello
sciopero risiede proprio nel comportamento della proprietà, la Exor (la
vecchia IFI/IFIL, dal 2016 trasferita dagli Agnelli in Olanda) cui fa
capo la stessa Juventus, che sfrutta in maniera vergognosa i lavoratori,
mente spudoratamente sui piani industriali e lascia migliaia di
lavoratori in cassa integrazione per anni.Con la proclamazione di
sciopero dell’USB di Melfi si è viceversa sollevato il velo che ha
nascosto per anni la condizione degli operai italiani; nonostante le
promesse e gli impegni assunti da Marchionne, in termini di investimenti
e di piena occupazione, la realtà della FCA rimane ben diversa: da anni
migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione o in solidarietà, i
nuovi modelli e i relativi investimenti arrivano con il contagocce e non
risolvono i problemi del gruppo, nonostante i proclami dei soliti
sindacati fiancheggiatori.La FCA è ormai diventata una fucina di
precarietà, di lavoratori poveri, di persone che subiscono danni alla
salute a causa dei gravosi ritmi e dei carichi di lavoro, quando hanno
“la fortuna” di lavorare, e in questo l’impianto di Melfi è
all’avanguardia, se di avanguardia si può parlare per l’unico impianto
che nel mondo lavora ancora a ciclo continuo.La FCA applica, peraltro,
un contratto di gruppo peggiore persino di quello scellerato firmato da
Fim Fiom Uil per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici.
Non ci si deve meravigliare quindi se c’è chi si stanca di essere preso in giro da una proprietà che dice sempre di non avere i soldi per i salari e l’occupazione ma poi li trova per l’acquisto di un grande calciatore.Ancora oggi migliaia di lavoratori di Pomigliano, di Grugliasco, di Mirafiori, della New Holland di San Mauro, di Melfi sono infatti in cassa integrazione e altre migliaia in solidarietà, ossia sopravvivono con le indennità erogate dallo Stato.
Nessuno parla più di queste cose, della dignità dei lavoratori, dei salari da fame, degli organici insufficienti, delle patologie che affliggono moltissimi lavoratori a causa dell’attività in FCA.La stessa situazione la ritroviamo in tante altre fabbriche italiane.
E allora è giusto scioperare contro le disuguaglianze e per un futuro migliore.
Se oggi in tutto il mondo si sta guardando a quello che accade in FCA, è merito della proclamazione di questo sciopero da parte di USB e del coraggio dei lavoratori e delle lavoratrici che lunedì non varcheranno i cancelli della fabbrica.Intanto anche la Sevel, fabbrica abruzzese del gruppo FCA che conta oltre 6000 dipendenti, ha deciso di scioperare le ultime 4 ore di venerdì 13 e per otto ore nella giornata di sabato 14, facendo proprie le motivazioni dei colleghi di Melfi, ma anche per rivendicare il ripristino delle pause fisiologiche tagliate da FCA.
Il contratto stipulato con Ronaldo e i super bonus di Marchionne dicono che i soldi nella cassaforte della Exor ci sono. Vengano usati allora anche per fare investimenti veri, per la piena occupazione di tutti i lavoratori del gruppo e per erogare aumenti contrattuali veri.
Non ci si deve meravigliare quindi se c’è chi si stanca di essere preso in giro da una proprietà che dice sempre di non avere i soldi per i salari e l’occupazione ma poi li trova per l’acquisto di un grande calciatore.Ancora oggi migliaia di lavoratori di Pomigliano, di Grugliasco, di Mirafiori, della New Holland di San Mauro, di Melfi sono infatti in cassa integrazione e altre migliaia in solidarietà, ossia sopravvivono con le indennità erogate dallo Stato.
Nessuno parla più di queste cose, della dignità dei lavoratori, dei salari da fame, degli organici insufficienti, delle patologie che affliggono moltissimi lavoratori a causa dell’attività in FCA.La stessa situazione la ritroviamo in tante altre fabbriche italiane.
E allora è giusto scioperare contro le disuguaglianze e per un futuro migliore.
Se oggi in tutto il mondo si sta guardando a quello che accade in FCA, è merito della proclamazione di questo sciopero da parte di USB e del coraggio dei lavoratori e delle lavoratrici che lunedì non varcheranno i cancelli della fabbrica.Intanto anche la Sevel, fabbrica abruzzese del gruppo FCA che conta oltre 6000 dipendenti, ha deciso di scioperare le ultime 4 ore di venerdì 13 e per otto ore nella giornata di sabato 14, facendo proprie le motivazioni dei colleghi di Melfi, ma anche per rivendicare il ripristino delle pause fisiologiche tagliate da FCA.
Il contratto stipulato con Ronaldo e i super bonus di Marchionne dicono che i soldi nella cassaforte della Exor ci sono. Vengano usati allora anche per fare investimenti veri, per la piena occupazione di tutti i lavoratori del gruppo e per erogare aumenti contrattuali veri.
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